Il calcio argentino in termini amministrativi
e manageriali si trascina oramai da oltre trent’anni degli evidenti retaggi di
quella che fu la dittatura militare capitanata da Jorge Videla. Potrà sembrare
assolutamente incredibile e per certi versi inimmaginabile, ma lì dove non ha
resistito il regime dittatoriale ha trovato invece terreno fertile il potere
del calcio. Julio Humberto Grondona, un omone argentino di quasi ottanta anni,
nato ad Avellaneda il 18 settembre del 1931, resiste alla presidenza dell’AFA,
la federazione calcistica argentina, da oltre trent’anni, per l’esattezza dal 6
aprile del 1979, giorno in cui si insediò ai vertici dell’organizzazione
calcistica del paese dello sport che rappresenta inconfutabilmente la passione
maggiore di tutto il popolo rio platense. Il calcio vuol dire praticamente
tutto o quasi nella nazione bonarense. Rappresenta di gran lunga lo sport
nazionale e non c’è ragione che tenga dinanzi al Dio Pallone. Grondona dal
canto suo resiste senza affanni nella stanza dei bottoni anche di fronte a
stravolgimenti politici epocali. Da Videla a Kirchner, passando per Menem e gli
altri, nessuno ha trovato il modo ed il tempo di scalzare Grondona dalla
massima carica calcistica del paese. E’ pur vero che con Grondona l’Argentina
ha vinto tanto a livello calcistico in campo internazionale, ma rimane
altrettanto inspiegabile una permanenza al potere che fa invidia anche ad un
papato. Il potere di Grondona ha vacillato, ma mai del tutto. Gli attacchi sono
stati anche portati alla sua poltrona, ma Don Julio è sempre rimasto
comodamente al suo invidiabile posto, arginando anche accuse che lo hanno
portato in tribunale, ma nessuna circostanza è risultata a lui tanto sfavorevole
e compromettente per incastrarlo definitivamente.
giovedì 31 luglio 2014
lunedì 28 luglio 2014
EuropaLeague2015: il Third Qualifying Round
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Jakob ankersen dell'Esbjerg |
FC Chornomorets Odesa (UKR) v RNK Split (CRO)
Saint Johnstone FC (SCO) v FC Spartak Trnava (SVK)
1. FSV Mainz 05 (GER) v Asteras Tripolis FC (GRE)
Diósgyőri VTK (HUN) v FC Krasnodar (RUS)
FK Mladá Boleslav (CZE) v Olympique Lyonnais (FRA)
FK AS Trenčín (SVK) v Hull City (ENG)
AC Omonia (CYP) v FK Metalurg Skopje (MKD)
Torino FC (ITA) v IF Brommapojkarna (SWE)
PSV Eindhoven (NED) v SKN St Pölten (AUT)
Stjarnan (ISL) v KKS Lech Poznań (POL)
FC Zorya Luhansk (UKR) v Molde FK (NOR)
FK Sarajevo (BIH) v Atromitos FC (GRE)
Real Sociedad de Fútbol (ESP) v Aberdeen FC (SCO)
FC Astana (KAZ) v AIK Solna (SWE)
SV Zulte Waregem (BEL) v FC Shakhtyor Soligorsk (BLR)
SV Grödig (AUT) v FC Zimbru Chisinau (MDA)
FC Astra (ROU) v FC Slovan Liberec (CZE)
Ruch Chorzów (POL) v Esbjerg fB (DEN)
FC Dinamo Moskva (RUS) v Hapoel Kiryat Shmona FC (ISR)
BSC Young Boys (SUI) v Ermis Aradippou FC (CYP)
IF Elfsborg (SWE) v FH Hafnarfjördur (ISL)
FC Petrolul Ploieşti (ROU) v FC Viktoria Plzeň (CZE)
Víkingur (FRO) v HNK Rijeka (CRO)
FC Dinamo Minsk (BLR) v CFR 1907 Cluj (ROU)
Neftçi PFK (AZE) v FC Chikhura Sachkhere (GEO)
IFK Göteborg (SWE) v Rio Ave FC (POR)
Club Brugge KV (BEL) v Brøndby IF (DEN)
FC Shakhter Karagandy (KAZ) v HNK Hajduk Split (CRO)
sabato 26 luglio 2014
EuropaLeague2015: Gli euroavversari del Torino
E’ tra le squadre di Stoccolma senza dubbio
quella meno famosa. Fondata nel 1942 nel quartiere di Bromma, nella parte
occidentale della capitale, il club rossonero ha guadagnato per la prima volta
la partecipazione ai preliminari di Europa League, grazie ai posti riservati
alla classifica del Fair Play. Oltretutto il Brommapojkarna è una squadra che
punta decisamente tutto sul settore giovanile, contando addirittura oltre 200
squadre e 3.000 calciatori. Non a caso la rosa della prima squadra è formata
quasi esclusivamente da giocatori svedesi cresciuti nel vivaio, ad eccezione
dell’islandese Kristin Jonsson, proveniente in prestito dal Breidablik, e del
kosovaro Dardan Rexhepi, 22 anni e preso dal Malmo e che ha pure esordito nella
Nazionale del Kosovo.
Tuttavia, i precedenti del Torino al cospetto delle squadre svedesi sono incoraggianti per i colori granata. Il Toro, infatti, affrontò per la prima volta una svedese nella Coppa dei Campioni del 76/77, al primo turno, eliminando con un po’ di fatica il quotato Malmo, allenato dall’inglese Bob Hougton. Al Comunale il Torino si portò in vantaggio con Mozzini, ma venne raggiunto praticamente quasi allo scadere da Jonsson, gettando tutti o quasi nello sconforto. Non Ciccio Graziani, per, che in un ulteriore recupero concesso dall’arbitro firmò il preziosissimo successo per 2-1. In Svezia poi il Torino ancora andò in vantaggio al 3’ con Patrizio Sala, ma venne quasi subito raggiunto da un penalty accordato a Ljungberg. Il pareggio fu quindi sufficiente per il passaggio del turno.
Dopo due stagioni consecutive trascorse in
cadetteria, il Brommapojkarna è ritornato in massima divisione,
nell’Allsvenskan, giungendo al 13° posto. La sua media-spettatori in campionato
supera di poco le 1.000 unità, mentre ancora più timida è stata l’affluenza per
le gare di Europa League contro i finnici del VPS ed i nordirlandesi del
Crusaders Belfast. Ma in queste occasioni il Bromma si è spostato dal suo
tradizionale Grimsta IP con 8.000 posti, ma dal terreno artificiale, al più
noto ed internazionale Tele 2 Arena.
Tuttavia, i precedenti del Torino al cospetto delle squadre svedesi sono incoraggianti per i colori granata. Il Toro, infatti, affrontò per la prima volta una svedese nella Coppa dei Campioni del 76/77, al primo turno, eliminando con un po’ di fatica il quotato Malmo, allenato dall’inglese Bob Hougton. Al Comunale il Torino si portò in vantaggio con Mozzini, ma venne raggiunto praticamente quasi allo scadere da Jonsson, gettando tutti o quasi nello sconforto. Non Ciccio Graziani, per, che in un ulteriore recupero concesso dall’arbitro firmò il preziosissimo successo per 2-1. In Svezia poi il Torino ancora andò in vantaggio al 3’ con Patrizio Sala, ma venne quasi subito raggiunto da un penalty accordato a Ljungberg. Il pareggio fu quindi sufficiente per il passaggio del turno.
Nel 1992/93, quindi i granata affrontarono in
Coppa UEFA il Norkkoping, ancora al primo turno. Il Torino perse di misura in
Svezia, ma ribaltò le sorti del doppio confronto ancora una volta a Torino,
grazie ad un’autorete di Vaattovara, e ai gol di Casagrande ed Aguilera.
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venerdì 25 luglio 2014
EuropaLeague2015: Le scozzesi ed il miracolo faroese
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La festa a Perth in casa del St. Johnstone |
Doccia scozzese. Ci è mancato poco che le scozzesi mettessero a
compimento il loro exploit in Europa League. L’Aberdeen ha vissuto una serata
storica, imponendosi all’Euroborg di Groningen (ancora in gol il capocannoniere
Adam Rooney) in una trasferta senza dubbio non facile dopo il pareggio interno
a reti inviolate, mentre il St. Johnstone ha superato il Lucerna dopo la
lotteria dei calci di rigore. Unica a mancare all’appello è stato il
Motherwell, piegato per 3-2 in Islanda, dopo aver cullato a lungo il sogno di
passare il turno. I giallorossi hanno incassato il gol di Johansson nei tempi
supplementari ad un passo dai calci di rigore. Il cammino dell’Aberdeen, a d
ogni modo, continuerà a rivelarsi tortuoso, dovendo affrontare i quotati baschi
della Real Sociedad.
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Il campo ed il villaggio in cui si materializza il miracolo del Vikingur |
La prima volta di una
faroese. Il vero
miracolo della giornata lo ha compiuto il Vikingur, portando per la prima volta
nella storia una squadra faroese così lontano nel tabellone di una coppa
europea. I vikings sono riusciti nell’impresa
di espugnare il terreno norvegese del Tromso, squadra che vantava senza dubbio
un’esperienza internazionale maggiore. Dopo il pareggio dell’andata, il
Vikingur ha vinto addirittura in rimonta. Vantaggio di Wangberg, pareggio di
Hanssen e quindi gol del sorpasso di Hallur Hansson a meno di un quarto d’ora
dal termine. Il centrocampista del Vikingur tra l’altro era reduce da una
seppur breve esperienza nelle file dell’Aab Alborg, squadra danese, ed aveva
fatto parte in precedenza anche dell’Aberdeen. Quella del Vikingur è una favola
calcistica in piena regola. Il club è nato nel 2008 dalla fusione del blasonato
GI Gota e del piccolo Leirvik. Il club ha sede a Lervik e gioca a Gota, in un
impianto di appena 2.000 posti. Sufficienti comunque per accogliere la non numerosa
popolazione dell’isola di Eysturoy. Il Vikingur affronterà, comunque, a terzo
turno il poco agevole Rijeka. Ma il lavoratori faroesi sono già nella storia.
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I gioctori dell'Elfsborg in festa |
Vento scandinavo. Le squadre scandinavi,a d ogni modo,
hanno ottenuto risultati lusinghieri ed in qualche caso anche fuori dal
pronostico. Il Rosenborg ha ribaltato il punteggio in Irlanda, vincendo per 3-1
in casa dello Sligo Rovers. Mentre gli svedesi dell’Elfsborg hanno fatto
altrettanto, imponendosi ai calci di rigore a Baku contro l’Inter. Proseguono
il loro cammino anche il Goteborg, il Brommapojkarna, l’Esbjerg e l’AIK Solna
(gol decisivo dell’ex-Udinese Goitom), anche se l’impresa anche in questo caso
è scritta dalle isolane, con le qualificazioni islandesi dello Stjarnan e dell’FH
Hafnafjordur. I primi affronteranno il Lech Poznan, i secondi l’Elfsborg, ma la
cavalcata a questo punto potrebbe addirittura continuare.
Avanti i cadetti. Una squadra di un campionato cadetto
continua la propria avventura continentale, si tratta degli austriaci del St.
Polten che si sono imposti al Botev Plovdiv. Il St. Polten ha beneficiato di
una doppietta del 29enne spagnola Daniel Lucas Segovia, cresciuto nel Rayo
Vallecano, ma pescato qualche giorno fa nel Wolfsberger, ma aveva già militato
nel St. Polten. Gli austriaci affronteranno il PSV Eindhoven.
mercoledì 23 luglio 2014
EuropaLeague2015: le squadre del Third Qualifying Round
Karabukspor Kardemir: Fondato nel 1969, è alla sua prima
partecipazione ad una competizione europea. Si è piazzato al 7° posto
nell’ultima Turkish Sper Lig. E’ la squadra delle Blue Flame, appellativo che
deriva dall’industria dell’acciaio (la Kardemir appunto), che sorge alle porte
della città. Il pubblico dello Yanesehir Stadium (12.000 posti) è alquanto
focoso.
Chernomorets Odessa. Squadra ucraina di grandi tradizioni,
fondata nel 1936, e soggetta a numerosi cambi di denominazione sociale. Ha
partecipato lungamente anche al campionato sovietico, ma non ha mai vinto il
massimo titolo. Uniche affermazioni nella Coppa d’Ucraina nel 1992 e 1994. Lo
stadio è stato ristrutturato nel 2011 in assoluta modernità.
Mainz 05. Dopo la clamorosa eliminazione patita lo
scorso anno nel Third Qualifying Round per mani dei moldavi del Gaz Metan ai
calci di rigore, il Mainz ci riprova. Dopo una lunga gavetta in Zweite Bundesliga,
i rossi di Magonza provano a stabilirsi nei piani alti del massimo campionato.
Al 7° posto nella passata stagione. In squadra anche un nipponico e due
coreani. Bello il Coface Arena da 34.000 posti.
Olympique Lione. Abituato negli ultimi tempi a giocare
in Champions League, l’OL adesso deve rilanciare le proprie quotazioni nell’Europa
League. Squadra ancora dotata di un tasso tecnico importante.
Hull City. I suoi tifosi gli hanno impedito che ne
venisse cambiata la storica denominazione sociale da Hull City ad Hull Tigers,
che il solito sconsiderato magnate di turno voleva imporre. Le tigri arrivano
peraltro alla loro prima partecipazione europea, dopo aver perso la finale di
FA Cup per mano dell’Arsenal. L’atmosfera sarà senza dubbio delle migliori.
Torino. Il ritorno in Europa dei granata è uno
di quegli elementi che entusiasmano il gioco del calcio. Tanti anni di assenza
e sofferenza per ritrovare il Toro in una competizione continentale. Il Torino
raggiunse l’apice della sua storia europea nel 1991/92, arrivando alla finale
di Coppa UEFA, persa soltanto per effetto dei gol subiti in casa, dopo due
pareggi, al cospetto dell’Ajax. Ventura vorrebbe firmare l’ennesimo miracolo
alla guida dei torinisti.
PSV Eindhoven. In bacheca il club della Philips può
contare una Coppa UEFA vinta nel 1978 ai danni del Bastia ed una Coppa dei
Campioni griffata nel 1998, beffando ai calci di rigore il Benfica. Club che
attualmente punta sul settore giovanile e che auspica di ritornare in auge,
dopo qualche tempo di anonimato.
Atromitos. Squadra rivelazione dell’ultimo
campionato greco, è giunto infatti 3°, l’Atromitos ritorna in Europa League,
dopo la eliminazioni beffa patita lo scorso anno nel turno di play-off ad opera
dell’AZ Alkmaar. Squadra coriacea che ha perso due finali di coppa nazionale
nel 2011 e 2012. Vi militano gli italiani Cennamo e Napoleoni, che qui pare
vivano bene. E’ la squadra della parte ovest di Atene. I suoi supporters sono
una sorta di Fedayn.
Real Sociedad. Fondata nel 1909 a San Senbastian, è la
seconda squadra, almeno per numero di trofei vinti, delle Province Basche. Ha vinto
due volte la Liga così come la Copa del Rey. Il suo miglior risultato europeo
risale al 1992/93, arrivando alla semifinale della Coppa dei Campioni ed
eliminato con il minimo scarto dall’Amburgo. Meno autarchico dell’Athletic
Bilbao, negli ultimi tempi sponsorizza il bel gioco.
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sabato 19 luglio 2014
Concorso letterario "Storie di calcio"
Ormai siamo agli sgoccioli per far pervenire la propria iscrizione al concorso di letteratura sportiva "Storie di calcio", istituito dalla casa editrice Urbone Publishing di Gianluca Iuorio. C'è tempo fino al 26 luglio. A seguire il regolamento del concorso.
La casa editrice Gianluca Iuorio, Urbone Publishing organizza la prima edizione del premio letterario “Storie di calcio”.
Il premio è rivolto a tutti, esordienti e non. Ogni autore potrà partecipare con un’opera inedita, originale e in lingua italiana.
Il premio “Storie di calcio” prevede una sezione unica:...
- Racconto (max 20.000 battute)
- Ogni autore potrà inviare tre opere.
Il racconto dovrà parlare di una squadra, un calciatore, una partita o di tutto quanto possa esprimere amore per questo sport unico e magico.
Il termine di scadenza è il 26/07/2014 Tutti gli elaborati dovranno pervenire, come allegati entro tale scadenza, all’indirizzo mail: concorsiletterari@urbone.eu
Il premio è rivolto a tutti, esordienti e non. Ogni autore potrà partecipare con un’opera inedita, originale e in lingua italiana.
Il premio “Storie di calcio” prevede una sezione unica:...
- Racconto (max 20.000 battute)
- Ogni autore potrà inviare tre opere.
Il racconto dovrà parlare di una squadra, un calciatore, una partita o di tutto quanto possa esprimere amore per questo sport unico e magico.
Il termine di scadenza è il 26/07/
venerdì 18 luglio 2014
EuropaLeague2015: Moses Simon e gli altri
Corsari. Hanno destato una certa impressione
soprattutto le vittorie ottenute fuori casa nell’andata del Second Qualifying
Round dell’Europa League. Risultati che ovviamente mettono già una certa
ipoteca sul passaggio del turno. Il Goteborg,
infatti, ha vinto per 3-0 in Ungheria sul campo del Gyor, mentre l’Hajduk Spalato ha prevalso in maniera
evidente anche ad Oriel Park sul terreno del Dundalk, che pareva comunque in
forma discreta. Di rilievo anche il successo dell’Omonia Nicosia sul
neutro di Niksic in Montenegro sul campo del Buducnost Podgorica. I ciprioti si
sono affermati per 2/0, grazie anche al gol in apertura dello spagnolo Roberto,
34enne prelevato dall’Apollon Limassol ed ex anche dell’Huesca e del Burgos. Lo
Slovan Liberec, invece, ha vinto su
rigore il derby contro il Kosice.
I giorni dello Sligo Rovers. Ad ogni modo,il successo apparso al
momento più eclatante in trasferta è senza dubbio quello degli irlandesi dello Sligo Rovers, che hanno sbancato il
terreno prestigioso di Trondheim, casa dei successi del Rosenborg. Lo Sligo
Rovers, che quest’anno ha vinto anche la Setanta Cup (competizione riservata
alle migliori squadre dell’Eire e dell’Irlanda del Nord) ha messo a segno un
colpo importante, se non addirittura storico. Lo Sligo Rovers nacque nel 1922
dalla fusione di due squadre locali ed è gestita da un supporters trust, che a
ragione ritiene il club patrimonio della comunità. Keane e North sono stati gli
eroi in terra norvegese.
Miracolo quasi al Polo
Nord. Al di là del buon
pareggio rimediato dal St. Johnstone Perth in casa del Lucerna, le scozzesi
hanno poi vissuto una serata da incubo. L’Aberdeen non è andato oltre lo 0-0 in
casa contro il Groningen, mentre il Motherwell si è fatto rimontare di due gol
dallo Stjarnan in casa. I
giallorossi conducevano anche di due gol di vantaggio,poi ci ha pensato Olafur Karl Finsen a ristabilire la partita e che sale a 4 gol nella classifica
dei marcatori. Adesso tutto si deciderà in Islanda nel ritorno. Anche l’FH Hafnafjordur
ha ottenuto un pareggio esterno con gol in casa dei bielorussi del Neman Grodno, con la possibilità di ottenere un’altra
qualificazione di prestigio.
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Moses Simon ai tempi dell'Ajax |
Hat-trick di Simon. Nel lontano est europeo sono arrivati
altri risultati in parte clamorosi. L’Astana
ha schiantato tra le mura amiche per 3-0 gli israeliani dell’Hapoel Tel Aviv,
ma ha fatto di più l’Inter Baku, andato a vincere in Svezia di misura sul campo
dell’Elfsborg, squadra comunque abituata in qualche modo ad esibirsi in Europa.
Moses Simon, 19enne nigeriano
sfornato dall’Ajax, invece è stato il protagonista di giornata, siglando una
tripletta con la maglia degli slovacchi del Trencin nella sfida casalinga contro la Vojvodina.
Marco
Guida. L’italiano Marco Guida ha
esordito in ambito internazionale a Burgas nel match che il Botev Plovdiv ha
vinto 2/1 contro il St. Polten, squadra della seconda divisine austriaca. L’arbitro
di Torre Annunziata ha concesso un rigore ai padroni di casa, ma il fischietto
italiano sta iniziando un’ottima carriera internazionale. Davide Massa di Imperia ha invece diretta la gara che ha visto l'Inter Baku vincere a boras contro l'Elfsborg.
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martedì 15 luglio 2014
EuropaLeague2015: Second Qualifying Round
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Il Motherwell sfida gli islandesi dello Stjarnan |
Győri ETO FC (HUN) v IFK Göteborg (SWE)
Molde FK (NOR) v ND Gorica (SVN)
FK Željezničar (BIH) v FK Metalurg Skopje (MKD)
JK Nõmme Kalju (EST) v KKS Lech Poznań (POL)
FC Dinamo Minsk (BLR) v Myllykosken Pallo-47 (FIN)
FC Neman Grodno (BLR) v FH Hafnarfjördur (ISL)
Hapoel Beer Sheva FC (ISR) v RNK Split (CRO)
FC Slovan Liberec (CZE) v MFK Košice (SVK)
Víkingur (FRO) v Tromsø IL (NOR)
FC Petrolul Ploieşti (ROU) v KS Flamurtari (ALB)
FK Čukarički (SRB) v SV Grödig (AUT)
CFR 1907 Cluj (ROU) v FK Jagodina (SRB)
Motherwell FC (SCO) v Stjarnan (ISL)
FC Spartak Trnava (SVK) v FC Zestafoni (GEO)
Crusaders FC (NIR) v IF Brommapojkarna (SWE)
Aberdeen FC (SCO) v FC Groningen (NED)
Bursaspor (TUR) v FC Chikhura Sachkhere (GEO)
Neftçi PFK (AZE) v FC Koper (SVN)
Linfield FC (NIR) v AIK Solna (SWE)
HNK Rijeka (CRO) v Ferencvárosi TC (HUN)
FK Budućnost Podgorica (MNE) v AC Omonia (CYP)
FK Mladá Boleslav (CZE) v NK Široki Brijeg (BIH)
FC Luzern (SUI) v Saint Johnstone FC (SCO)
KF Laçi (ALB) v FC Zorya Luhansk (UKR)
Rosenborg BK (NOR) v Sligo Rovers FC (IRL)
FK Atlantas (LTU) v FC Shakhter Karagandy (KAZ)
FK Sarajevo (BIH) v FK Haugesund (NOR)
SV Zulte Waregem (BEL) v Zawisza Bydgoszcz (POL)
JK Sillamäe Kalev (EST) v FC Krasnodar (RUS)
PFC CSKA Sofia (BUL) v FC Zimbru Chisinau (MDA)
Derry City FC (IRL) v FC Shakhtyor Soligorsk (BLR)
Ruch Chorzów (POL) v FC Vaduz (LIE)
Hapoel Tel-Aviv FC (ISR) v FC Astana (KAZ)
FK AS Trenčín (SVK) v FK Vojvodina (SRB)
PFC Litex Lovech (BUL) v Diósgyőri VTK (HUN)
PFC Botev Plovdiv (BUL) v SKN St Pölten (AUT)
Asteras Tripolis FC (GRE) v RoPS Rovaniemi (FIN)
HNK Hajduk Split (CRO) v Dundalk FC (IRL)
FC Kairat Almaty (KAZ) v Esbjerg fB (DEN)
IF Elfsborg (SWE) v İnter Bakı PİK (AZE)
sabato 12 luglio 2014
EuropaLeague2015: 41 nuovi club entrano nel Second Qualifying Round
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Il tifo dell'AIK Solna, squadra che affronterà il Linfield |
Second qualifying round
Lech Poznan. Nato
nel 1922, porta il nome del leggendario Lech, il fondatore della nazione
polacca. Alle origini era la squadra dei Kolejorz, nello slang locale dei
ferrovieri. Ha vinto 6 volte la Ekstraklasa e 5 volte la Coppa di Polonia. E’
seguita da una delle tifoserie più massicce e temute del paese.
Ruch Chorzow. Fondato nel 1920 nella regione
dell’Alta Slesia, ha cambiato più volte denominazione sociale, ma rimanendo nel
cuore dei suoi tifosi pur sempre il Ruch. In bacheca 14 titoli nazionali e 3
coppe. Nel 1974 arrivò ai quarti di Coppa UEFA, battuto però dal Feynoord
Rotterdam.
Petrolul Ploiesti. Nato nel 1924 come Juventus Bucarest,
nel ’52 è traslocato a Ploiesti con un’altra denominazione sociale. Ha vinto 4
titoli e 3 coppe nazionali. Di buon impatto la sua tifoseria, in Romania è nota
soprattutto per la rivalità nei confronti del Rapid Bucarest. La sua rosa è
un’autentica multinazionale.
Cluj. Squadra di grandi tradizioni, nata nel
1907. Dopo molti anni di anonimato, ha poi vinto 3 volte il campionato ed in
altrettante occasioni la coppa. Noto recentemente per i suoi buoni trascorsi in
Champions League. Feroce la rivalità cittadina con l’Universitatea Cluj.
Zorya Luhansk. Il nome di questa squadra ucraina è ben
più prestigioso e blasonato di quanto si possa pensare. Fondata nel 1923, il
suo stadio fu eretto per volere di Lenin e nel 1972 l’undici denominato al
tempo Zorya Voroshilovgrad vinse il titolo nazionale sovietico. Per la prima
volta sulla ribalta europea.
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L'Euroborg pronto per Groningen-Aberdeen |
Groningen. Nato nel 1971 sulle ceneri del GVAV, il
Groningen è definito come il Pride of the North, l’orgoglio del nord del paese.
Del resto i verdi non hanno mai vinto nulla di importante, ma hanno sfornato
dal proprio vivaio quasi sempre campioncini di notevole livello. Su tutti per
rimanere agli ultimi tempi: Luìs Suarez e Arjen Robben. Non ha mai vinto nulla
di importante. Il suo massimo traguardo europeo sono rappresentati dagli ottavi
di finale. Squadra molto amata dal suo pubblico, vanta ampia rivalità contro Heerenveen
e Twente.
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venerdì 11 luglio 2014
EuropaLeague2015: La tripletta di Adam, l'altro Rooney
La maggior parte dei pronostici sono stati
rispettati nel tabellone preliminare dell’Europa League, anche se qualche
risultato da consegnare alla storia non è mancato. Anche il Goteborg ce l’ha
fatta a riabilitare la propria posizione, ribaltando uno scomodo risultato in
Lussemburgo contro il Fola Esch.
Adam Rooney. La punta irlandese dell’Aberdeen Adam Rooney (cognome importante e
arrivato pochi mesi fa dall’Oldham Athletic) ha siglato la prima tripletta
della stagione, che ha contribuito a schiantare il già precario Daugawa Riga.
Un calciatore dei dons non realizzava
un hat-trick di natura internazionale addirittura dalla stagione di Coppa delle
Coppe del 1983/84. Mc Ghee nell’occasione segnò tre gol ai malcapitati ungheresi
dell’Ujpest Dozsa. Rooney è anche al momento il tiratore scelto del torneo con
5 reti, davanti ad Andersen del Tromso, Patterson del Derry City e Sabo dello
Spartak Trnava. Intanto nel secondo turno preliminare l’Aberdeen sfida il Groningen
nella sfida più attesa.
La prima volta del
Crusaders. Le irlandesi
hanno confermato il loro momento di forma con l’ottenimento del passaggio del
turno di Linfield, Derry City, Sligo Rovers, Dundalk e persino del Crusaders Belfast, che per la prima
volta ha superato un turno europeo dopo ben 14 tentativi. Un risultato che ha
fatto gioire non poco quelli del Seaview, squadra storica della capitale.
Soltanto il Glenavon è stato eliminato al primo turno.
Il tesoro dell’isola. Una pagina storica l’ha riscritta
nuovamente anche la squadra delle Isole Far Oer del Vikingur, nata nel 2008 dalla fusione di due club che
rappresentavano due villaggi distanti 5km l’uno dall’altro nell’isola di
Esturoy. Il 26enne di Leirvik Andreas
Olsen ha siglato a due minuti dal termine in casa del Daugava Daugavplis,
formazione lettone, il gol che ha determinato il passaggio del turno. Olsen è
reduce da un’esperienza nella cadetteria danese con la maglia del Frem Copenaghen.
E’ tornato alla casa madre giusto in tempo per segnare questo gol decisivo.
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Thomas Doll, allentore del Ferencvaros |
Blasone vincente. I nomi importanti a loro volta hanno
tutti passato, però, questo turno. Il Goteborg
ha vinto 2-0 con le reti del danese Vibe e del sudafricano Muhlanga. Quindi,
hanno vinto anche Ferencvaros (allenato dall’ex-laziale Thomas Doll), Spartak Trnava, Rosenborg e Zeljeznicar, corsaro in
casa del montenegrini del Lovcen Cetinje.
giovedì 10 luglio 2014
FIFAWorldCup2014: verso Argentina-Germania
Il calcio al tempo di Diego
Non ce lo saremmo aspettati, ma Germania-Argentina è la finale più
giocata della Coppa del Mondo di calcio. Per anni le due squadre non si sono
incrociate (unico precedente nel ’58 a Malmo), poi tedeschi e argentini dal
1986 si affrontano per ben tre volte nell’atto decisivo. Nelle prime di queste
due finali il protagonista fu Diego
Armando Maradona e come direbbe il sommo Gianni Minà queste finali si potrebbero raccontare come “il calcio
al tempo di Maradona”, tra virtuosismi, spettacolo e polemiche talvolta
roventi.
Il
29 giugno del 1986 l’Estadio Azteca
di Città del Messico ospita la finale della Coppa del Mondo dinanzi ad un
pubblico entusiasta. Lo stesso stadio aveva ospitato anche la finale della
Coppa del Mondo del 1970, che il Brasile vince. Ma a Città del Messico pare
adesso respirarsi un’aria ancora diversa, in attesa di quel giocatore che ha
entusiasmato tutti i tifosi del mondo. Raggiunge l’Argentina in finale la
Germania Ovest, già vice-campione nell’82, che vorrebbe legittimare l’ambizione
di Franz Beckenbauer di diventare campione prima da giocatore e poi anche da
allenatore. Lo stesso Kaiser opta per una scelta discutibile nel giorno della
grande finale. Infatti, per arginare l’extraterrestre Maradona ne consegna l’asfissiante marcatura a Lothar Matthaus, motorino inesauribile del centrocampo tedesco, che
però dal suo canto è anche l’ispiratore della manovra della sua squadra.
Beckenbauer d’altro canto reputa il bavarese l’unico in grado di contenere
l’imprevedibilità di Maradona, pur di privare la sua squadra del consueto ritmo
a centrocampo. Anche se la Germania è una squadra tosta con Brehme, Berthold,
Forster, e poi lì davanti con Rummenigge, Allofs, Voller. Le formazioni si
schierano così in campo agli ordini dell’arbitro brasiliano Arppi Filho. Argentina:
Pumpido, Cuciuffo, Olarticoechea, Batista, Ruggeri, Brown, Burruchaga (89’
Trobbiani ), Giusti, Enrique, Maradona, Valdano. C.T.: Carlos Bilardo.
Germania Ovest: Schumacher, Berthold, Briegel, Eder, Forster, Jakobs, Brehme, Matthaus, Rummenigge, Magath (61’ Hoeness), Allofs (46’ Voller). C.T.: Franz Beckenbauer.
L’Argentina comincia bene con Brown che al 22’ sblocca il punteggio con un poderoso colpo di testa, poi nella ripresa raddoppia Valdano al 55’ e la partita pare chiusa. I tedeschi si risvegliano ed accorciano ed impattano nel giro di pochi minuti con Rummenigge e Voller. Maradona è controllato a vista. Il francobollatore Matthaus non conosce distrazioni, anche se all’83’, quando i tedeschi con la testa stanno ancora festeggiando il gol del pareggio, nel traffico di centrocampo si crea un piccolo ingorgo, nel quale Maradona con un abile movimento trova il varco giusto per una giocata. Con la coda dell’occhio, con la sua classe inarrivabile, Maradona conquista il Mondiale. La sua stoccata con il destro gli permette di lanciare in solitudine verso la porta di Harald Schumacher il guizzante Jorge Burruchaga. Il pallone servito da Dieguito è sin troppo invitante. Schumacher prova ad uscire alla disperata, ma Burruchaga esegue un diagonale che si spegne nella porta tedesca. 3-2, l’Argentina e Maradona sono Campioni del Mondo. Il sogno da ragazzini di Dieguito si realizza nel più fantastico dei modi. Maradona è stata effettivamente il giocatore più forte e mai visto ad un Mondiale di calcio. A nessun altro è riuscito di vincere la Coppa del Mondo da solo e nessun altro sarà mai capace di una simile prodezza.
Germania Ovest: Schumacher, Berthold, Briegel, Eder, Forster, Jakobs, Brehme, Matthaus, Rummenigge, Magath (61’ Hoeness), Allofs (46’ Voller). C.T.: Franz Beckenbauer.
L’Argentina comincia bene con Brown che al 22’ sblocca il punteggio con un poderoso colpo di testa, poi nella ripresa raddoppia Valdano al 55’ e la partita pare chiusa. I tedeschi si risvegliano ed accorciano ed impattano nel giro di pochi minuti con Rummenigge e Voller. Maradona è controllato a vista. Il francobollatore Matthaus non conosce distrazioni, anche se all’83’, quando i tedeschi con la testa stanno ancora festeggiando il gol del pareggio, nel traffico di centrocampo si crea un piccolo ingorgo, nel quale Maradona con un abile movimento trova il varco giusto per una giocata. Con la coda dell’occhio, con la sua classe inarrivabile, Maradona conquista il Mondiale. La sua stoccata con il destro gli permette di lanciare in solitudine verso la porta di Harald Schumacher il guizzante Jorge Burruchaga. Il pallone servito da Dieguito è sin troppo invitante. Schumacher prova ad uscire alla disperata, ma Burruchaga esegue un diagonale che si spegne nella porta tedesca. 3-2, l’Argentina e Maradona sono Campioni del Mondo. Il sogno da ragazzini di Dieguito si realizza nel più fantastico dei modi. Maradona è stata effettivamente il giocatore più forte e mai visto ad un Mondiale di calcio. A nessun altro è riuscito di vincere la Coppa del Mondo da solo e nessun altro sarà mai capace di una simile prodezza.
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domenica 6 luglio 2014
FIFAWorldCup2014: verso Olanda-Argentina
Gli olandesi, è storicamente risaputo, giocano un calcio sostanziale e quasi da manuale, in cui nella sua apparente semplicità nessun dettaglio è lasciato al caso. Per cui, sulla strada che ti porta verso una finale della Coppa del Mondo o giù di lì, gli orange in vista di una lotteria dei calci di rigore al 120’ sono capaci di effettuare un cambio a dir poco decisivo. Dai pali esce Cillessen, in forza all’Ajax, rilevato da Tim Krul, estremo difensore del Newcastle United, che nelle gerarchie della nazionale olandese figurerebbe come terzo portiere. Ma Krul è a quanto pare estremamente abili a disinnescare i tiri dagli undici metri. Tanto da pararne due ai malcapitati costaricani e spedire l’Olanda in semifinale. Del resto Louis Van Gaal è uno stratega ed un motivatore al momento ineguagliabile e sta quasi segnando in questo Mondiale le sorti della sua squadra. L’Olanda alla vigilia non era da molti accreditati, ma Van Gaal è riuscito a costruire una squadra adesso temibilissima. Da giocatore Van Gaal passò quasi inosservato, con una lunga militanza nello Sparta Rotterdam ed una chiusura di carriera nell’AZ Alkmaar, poi il suo lungo e vittorioso percorso da allenatore. Ha vinto tutto con l’Ajax, compresa una Champions League nel 1995, ha vinto abbastanza con il Barcellona ed il Bayern Monaco, ha vinto persino un titolo alla guida dell’AZ nel 2009, caso raro in Olanda. Con la nazionale orange prova a scrivere adesso una pagina fondamentale, mentre al ritorno dal Brasile già sa di allenare il Manchester United per un grande rilancio.
Sulla strada degli olandesi si presenta l’avversario
storico ed ostico dell’Argentina. Squadra che richiama nella testa degli
olandesi ricorsi storici a volte piacevoli e non. La finale persa nel 1978 a
Buenos Aires è stata già vendicata nel 1998 in Francia. L’Olanda vinse all’ultimi
minuto nei quarti a Marsiglia con gol di Dennis
Bergkamp, l’olandese non volante del gruppo. Ma la mente ritorna al quel
giorno del Monumental a Buenos Aires e a quel palo colpito all’ultimo minuto
dei regolamentari da Rensenbrink. Il corso della storia sarebbe potuto
cambiare, girando il vento al di là della dittatura militare di Videla, di Henry
Kissinger e Licio Gelli persino dell’arbitro
italiano Gonnella, designato a sorpresa per quella finale, mentre tutti o quasi
già sapevano dell’israeliano Klein. Come dire: misteri e non della FIFA.
sabato 5 luglio 2014
Sognando Paolo Rossi
La letteratura sportiva negli ultimi mesi, come era logico che fosse, ha riempito gli scaffali delle librerie con ogni genere di pubblicazione sui Mondiali di calcio, i suoi episodi ed i suoi protagonisti attuali e passati. Tuttavia, Sognando Paolo Rossi si presenta come un libro ancora una volta con una tematica iridata, ma senzadubbio dal gusto originale. L'autore Maurizio Malavasi, infatti, concentra una storia sportiva, umana e sociale intorno alla figura leggendaria di Pablito Rossi, la sua avventura mondiale e ad un gruppo di amici, che si avventurano in una storia godibile e soprattutto divertente. Le stesse succose postfazioni dei giornalisti Carlo Nesti ed Angiolo Radice ne evidenziani i contenuti ed il filo conduttore del volume. Nel libro trova spazio anche un'intervista allo stesso Palo Rossi.
Maurizio Malavasi, classe '72, è nato a Cernusco sul Naviglio ed è uno dei migliori tour operator italiani. Il libro è edito da Leone Editore.
www.leoneeditore.it
venerdì 4 luglio 2014
EuropaLeague2015: Blasoni e sorprese
![]() |
Quelli dello Spartak Trnava festeggiano con i loro tifosi al seguito |
Blasoni e sorprese. Per quanto possibile definirli
clamorosi, anche nel First Qualifiyng Round, il primo dei turni preliminari
dell’Europa League, non sono mancati dei risultati a sorpresa. Anche se nessuno
di questi talmente compromessi da non poter essere più sovvertiti. Il Goteborg, che aveva vinto due volte la
Coppa UEFA negli Anni Ottanta, è stato fermato in casa dai lussemburghesi del
Fola Esch sullo 0-0, mentre il Ferencvaros,
vincitore di una Coppa delle Fiere nel lontano ’67, ha impattato 1-1 sul campo
dello Sliema Wanderers, ma faticando non poco. Deludente anche il pareggio interno a reti
inviolate dello Zeljeznicar a
Sarajevo contro i montenegrini del Lovcen. L’Aberdeen ha invece tenuto fede al pronostico, liquidando il Riga
con un netto 5-0 davanti ad oltre 15.000 scatenati tifosi dei dons. Il quotato Spartak Trnava è passato agevolmente per 4-2 sul terreno
dell’Hibernians Pawla a Malta
![]() |
Vaduz FC-College Europa |
Tra le sfide più esotiche del tabellone il Vaduz del Liechtenstein ha battuto per
3-0 l’Europa College di Gibilterra, mettendo a confronto due tra i stati più
minuscoli del Vecchio Continente.
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Rory Patterson del Derry City esulta dopo il suo gol |
Le due Irlanda. Al di là del netto insuccesso del Glenavon
in Islanda, le due Irlanda hanno raccolto buone soddisfazioni. Il Linfield ha vinto alle Isole Far Oer,
il Derry City si è affermato in casa
senza problemi, mentre ha vinto anche il Dundalk
in casa dello Jeunesse Esch in Lussemburgo, seguito da pochi tifosi in seguito
alle restrizioni loro dedicate per il numero di biglietto disponibili, che è
parso senza dubbio un’esagerazione illogica dell’UEFA. Il Crusaders Belfast ha vinto 3-1 contro i lituani dell’Ekranas.
Andersen (Tromso), Towell (Dundalk), Covilo
(Koper), Finsen (Stjarnan), Gudnason
(FH), Ognyanov (Botev Plovdiv), Adam Rooney (Aberdeen) e Sabo (Spartak Trnava)
sono tutti capocannonieri con 2 reti a testa.
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giovedì 3 luglio 2014
FIFAWorldCup2014: I precedenti tra Germania e Francia
![]() |
La prodezza di Klaus Fischer nel 1982 |
Nel 1982, invece, l’occasione del confronto fu
addirittura ben più importante. In semifinale
a Siviglia Francia e Germania
giocarono una delle partite più belle nella storia dei Mondiali. Vantaggio
della squadra di Jupp Derwall con Littbarski,
quindi pareggio dagli undici metri di Platini.
Si va poi ai supplementari e la Francia trova un meritato doppio colpo con Tresor e Giresse. Sembra finita per i tedeschi, che invece compiono una
delle loro proverbiali rimonte, con i gol di Rummenigge, con un pregevole tacco, e di Klaus Fischer, indomabile bomber in acrobatica rovesciata. Nel
frattempo la partita si consegna alla storia anche per un’uscita killer dai
pali di Harald Schumacher ai danni
del malcapitato Fernandez. Nella lotteria dei rigori risulta decisivo l’errore
di Maxime Bossis.
![]() |
Schumacher sta per travolgere Fernandez |
Ma la Germania Ovest sarebbe risultata
indigesta per Platini e soci anche quattro anni più tardi in Messico. Una
punizione di Brehme ed una prodezza
di Voller condannano la Francia all’ennesima
delusione verso il grande traguardo. I transalpini due anni prima avevano vinto
la Coppa Europa.
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