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martedì 6 marzo 2012

Bravo Award 6a/parte

 Artefice di una stagione strepitosa con la maglia del Milan, Christian Panucci riporta il Bravo Award in Italia dopo quattro anni dopo l’ultimo successo ottenuto da Roberto Baggio. Il difensore di un Milan che nella finale della Coppa dei Campioni schianta con un perentorio 4-0 il Barcelona, precede in classifica Ryan Giggs del Manchester United e Julen Guerrero dell’Athletic Bilbao.

mercoledì 16 novembre 2011

Bravo Award-5a parte

Prosinecki con la maglia della Stella Rossa
 L’assegnazione del Bravo Award proseguì a pieno regime anche negli Anni Novanta ed il premio continuò a rimanere ambitissimo per i giovani talenti del calcio europeo. Successe a Roberto Baggio nell’albo d’oro il centrocampista della Stella Rossa di Belgrado Robert Prosinecki, che viveva una singolare e pericolosa coabitazione etnica all’interno del territorio jugoslavo. Di padre croato e di madre serba, giocò per la Jugoslavia e successivamente difese la maglia della Croazia, ma fu un asso della Stella Rossa. Un’esistenza molto difficile all’interno della polveriera dei Balcani. In classifica staccò il detentore del premio Roberto Baggio, nel frattempo accasatosi alla Juventus, ed il romanista Ruggiero Rizzitelli.

 Nel 1992 il Bravo Award affrontò una riforma epocale per la sua storia. Infatti, il riconoscimento non era riservato soltanto a quei giocatori che disputavano le coppe europee, ma a tutti i giocatori al di sotto dei 21 anni tesserati per una squadra tra la prima e seconda divisione dei rispettivi campionati. Il premio finì comunque nel ’92 nelle mani di Pep Guardiola, giovane regista del Barca e futuro allenatore dei Blaugrana. Precedette in classifica il milansita Demetrio Albertini ed il portoghese del Boavista Joao Pinto.

 Nel ’93, invece, il Bravo premiò il gallese con la maglia del Manchester United Ryan Giggs, nel primo dei tantissimi premi vinti dall’aletta dei red devils. In classifica precedette il basco dell’Atheltic Bilbao Julen Guerrero e gli italiani Dino Baggio della Juventus e Christian Panucci del Milan.

mercoledì 19 ottobre 2011

Bravo Award- 4° parte

Van Basten in maglia Ajax
Marco pesante. La supremazia europea del giovane ed inarrestabile Emilio Butragueno fu comunque interrotta nel 1987 dall’astro nascente del calcio olandese, Marco Van Basten. Finalmente il calcio dei Paesi Bassi ritrovava un altro giovane profeta dopo Johann Cruyff ed i suoi incredibili alfieri del calcio totale. Anche Van Basten si impose all’attenzione generale con la maglia dell’Ajax, blasonato club che ritornava alla ribalta europea dopo i fasti degli Anni Settanta. Infatti, dopo alcune eliminazioni clamorose patite nel corso degli anni, gli ajacidi finalmente arricchivano nuovamente il loro palmarès europeo. I lancieri di Amsterdam, infatti, vinsero la Coppa delle Coppe, battendo in finale la Lokomotive Lipsia con gol proprio di Van Basten. L’olandese ebbe nettamente la meglio sul Buitre ed anche su un nuovo e talentuoso astro nascente quale Futre, in forza al Porto con cui vinse la Coppa dei Campioni. L’exploit europeo permise a Van Basten di guadagnarsi un ingaggio al Milan, anche se il suo approdo italiano fu segnato da un fastidioso infortunio. Oltretutto il Mialn sacchiano uscì abbastanza in fretta dall’Europa, per mano dell’Espanol e Van Basten non potè ripetere la sua affermazione europea. Il successo nel Bravo Award nel 1988 fu sorprendentemente ad appannaggio di Eli Ohana, un israeliano che guidò al clamoroso successo in Coppa delle Coppe i belgi del Malines proprio ai danni del detentore Ajax. L’atalantino Ivano Bonetti si piazzò al secondo posto, davanti all’olandese Rob Witschge dell’Ajax. Ohana nella stagione successiva vinse anche il campionato belga, ma ben presto fece ritorno in patria al suo primo amore che era il Beitar Gerusalemme, club con cui vinse tutto nel proprio paese.

lunedì 17 ottobre 2011

Bravo Award- 3° parte

L'instancabile mediano juventino Bonini
 Biondo Bonini, l’analcolico che fa impazzire Platini.Dopo il dominio inglese (i calciatori britannici si erano aggiudicati 4 volte su 5 l’ambito premio), il Bravo Award invece prese per ben quattro anni consecutivi la strada del calcio di stampo latino. Nel 1983 un italiano, o meglio un sammarinese, Massimo Bonini con 183 preferenze precedette sul filo di lana lo scozzese John Hewitt, che aveva firmato il gol dell’incredibile vittoria nella finale di Coppa delle Coppe dell’Aberdeen sul prestigioso Real Madrid. Bonini invece con la Juventus aveva perso la finale di Coppa dei Campioni malamente contro l’Amburgo. Il biondo centrocampista non indossò mai l’azzurro della Nazionale perché aveva scelto di essere il capitano del piccolo San Marino. Bonini fu l’alfiere inossidabile di Michel Platini e vinse con la Juventus praticamente tutto. Quando i suoi polmoni si erano esauriti, passò al Bologna, ma era cresciuto nel Cesena.

lunedì 26 settembre 2011

Bravo Award- 2° parte

di Vincenzo Paliotto

John Wark va in gol nella finale di Coppa UEFA dell'81
 I baffi di John Wark. Dopo le stagioni dell’esordio, il Bravo Award continuò a rimanere per altri due anni una questione quasi essenzialmente privata in ambito britannico. Infatti, grazie alla travolgenti stagioni in campo continentale dei suoi club, anche i migliori talenti britannici riuscivano ad imporsi all’attenzione europea. E’ quanto accadde, infatti, nel 1981 quando il premio fu ad appannaggio dello spietato bomber dell’Ipswich Town John Wark, scozzese di Glasgow, che realizzò ben 14 gol in quell’edizione della Coppa UEFA che la sua squadra vinse battendo in finale gli emergenti olandesi dell’AZ 67 Alkmaar. Il baffuto attaccante precedette in classifica il giovanissimo Bergomi, che l’Inter aveva fatto esordire in Coppa dei Campioni nei quarti di finale a San Siro Contro la Stella Rossa di Belgrado, ed il francese del Sochaux Genghini. Wark, ad ogni modo, era un vero spauracchio in area di rigore ed accese la fantasia dei sostenitori del terribile Ipswich Town, alla sua prima ed unica affermazione internazionale, e di quelli che seguivano il calcio inglese. John Wark nell’84 andò a rinforzare ulteriormente la corazzata Liverpool, ma avrebbe concluso la sua carriera all’Ipswich Town. Complessivamente in tutte le competizioni giocò 611 partite con 223 gol all’attivo, più 29 presenze e 7 reti nella nazionale scozzese. Un autentico mito del calcio degli Anni Ottanta.

giovedì 22 settembre 2011

Il Bravo Award del Guerin Sportivo- 1° parte

di Vincenzo Paliotto

Jimmy Case con la maglia del Liverpool
 Il Bravo Award fu uno dei più originali ed affascinanti premi istituiti sul finire degli Anni Settanta dal magazine specializzato italiano il Guerin Sportivo, che settimanalmente raccontava tutto dello sport e del calcio in particolare di cui si poteva immaginare. Del resto il Guerin Sportivo fu uno dei primi giornali a dare uno spazio ampio e dettagliato al calcio internazionale, con servizi ed approfondimenti autorevoli. Pertanto nell’estate del 1977 la redazione del GS decise di assegnare un premio al calciatori al di sotto dei 23 anni che si fosse meglio disimpegnato nel corso delle tre competizioni europee. La giuria era composta, oltre che dai giornalisti del Guerin Sportivo e del Radiocorriere, anche dalle firme delle più autorevoli testate sportive di tutto il continente. Ne venne fuori ovviamente una rassegna ambitissima a cui miravano i maggiori talenti emergenti del calcio europeo. Dal ’78 al ’92 il Bravo venne assegnato con questo criterio, invece dal ’93 il riconoscimento sarebbe stato attribuito al calciatore al di sotto dei 21 anni che giocava non per forza di cose le coppe europee ma qualsiasi manifestazione nazionale ed internazionale.