lunedì 17 ottobre 2011

Bravo Award- 3° parte

L'instancabile mediano juventino Bonini
 Biondo Bonini, l’analcolico che fa impazzire Platini.Dopo il dominio inglese (i calciatori britannici si erano aggiudicati 4 volte su 5 l’ambito premio), il Bravo Award invece prese per ben quattro anni consecutivi la strada del calcio di stampo latino. Nel 1983 un italiano, o meglio un sammarinese, Massimo Bonini con 183 preferenze precedette sul filo di lana lo scozzese John Hewitt, che aveva firmato il gol dell’incredibile vittoria nella finale di Coppa delle Coppe dell’Aberdeen sul prestigioso Real Madrid. Bonini invece con la Juventus aveva perso la finale di Coppa dei Campioni malamente contro l’Amburgo. Il biondo centrocampista non indossò mai l’azzurro della Nazionale perché aveva scelto di essere il capitano del piccolo San Marino. Bonini fu l’alfiere inossidabile di Michel Platini e vinse con la Juventus praticamente tutto. Quando i suoi polmoni si erano esauriti, passò al Bologna, ma era cresciuto nel Cesena.


Il romanista Righetti
 Quel gran pezzo dell’Ubaldo. Nel 1984, invece, la rivelazione europea si chiama Ubaldo Righetti, difensore centrale del vivaio romanista, che il sapiente Nils Liedholm ha gradualmente inserito in prima squadra. Righetti si prende la sua rivincita personale sul terribile cannoniere gallese del Liverpool Ian Rush, che lo ha battuto ai rigori nella finale di Coppa dei Campioni all’Olimpico. Righetti precede l’attaccante dei reds di soli 5 punti. Il romanista arriva anche alla maglia della Nazionale per poi eclissarsi nella sua parabola vincente. Si ricicla come allenatore e poi come valido commentatore Rai. Al terzo posto si insedia il mobile e terribile attaccante Mark Falco, che con il Tottenahm Hotspur vince la Coppa UEFA ai rigori contro l’Anderlecht.

L'avvoltoio Butragueno
La doppietta dell’Avvoltoio. Il 1985 invece passa alla storia in quanto il calcio europeo scopre il talento dello spagnolo Emilio Butragueno, cresciuto ed esploso nelle file del Real Madrid. In realtà la prosperosa nidiata della cantera delle merengues consegna alla prima squadra anche Michel, Martin Vazquez e Sanchis. Il Buitre è però il calciatore più rappresentativo, che vogliono anche le maggiori squadre italiane. Ma l’attaccante non si muoverà dal Berrnabeu. Butragueno stacca in graduatoria nettamente sia Rush, ancora secondo, che Vincenzino Scifo, talento emergente del calcio belga di chiari origini italiane. Butragueno del resto trionfa con il suo Real Madrid in Coppa UEFA battendo i magiari del Videoton. Nel corso della manifestazione il Real attua rimonte epiche.

 Il gran Emilio trionfa poi con facilità anche nel 1986 precedendo in classifica il compagno di squadra Michel, sopraffine centrocampista che tutta l’Europa invidia ai blancos. Il Real Madrid trionfa ancora in Coppa UEFa travolgendo il Colonia e Butragueno va a far la sua parte anche ai Mondiali di Messico ’86. Al terzo posto ancora Scifo, che ben presto si acacserà in Italia all’Inter ma senza troppa fortuna.


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