Non ce lo saremmo aspettati, ma Germania-Argentina è la finale più
giocata della Coppa del Mondo di calcio. Per anni le due squadre non si sono
incrociate (unico precedente nel ’58 a Malmo), poi tedeschi e argentini dal
1986 si affrontano per ben tre volte nell’atto decisivo. Nelle prime di queste
due finali il protagonista fu Diego
Armando Maradona e come direbbe il sommo Gianni Minà queste finali si potrebbero raccontare come “il calcio
al tempo di Maradona”, tra virtuosismi, spettacolo e polemiche talvolta
roventi.
Il
29 giugno del 1986 l’Estadio Azteca
di Città del Messico ospita la finale della Coppa del Mondo dinanzi ad un
pubblico entusiasta. Lo stesso stadio aveva ospitato anche la finale della
Coppa del Mondo del 1970, che il Brasile vince. Ma a Città del Messico pare
adesso respirarsi un’aria ancora diversa, in attesa di quel giocatore che ha
entusiasmato tutti i tifosi del mondo. Raggiunge l’Argentina in finale la
Germania Ovest, già vice-campione nell’82, che vorrebbe legittimare l’ambizione
di Franz Beckenbauer di diventare campione prima da giocatore e poi anche da
allenatore. Lo stesso Kaiser opta per una scelta discutibile nel giorno della
grande finale. Infatti, per arginare l’extraterrestre Maradona ne consegna l’asfissiante marcatura a Lothar Matthaus, motorino inesauribile del centrocampo tedesco, che
però dal suo canto è anche l’ispiratore della manovra della sua squadra.
Beckenbauer d’altro canto reputa il bavarese l’unico in grado di contenere
l’imprevedibilità di Maradona, pur di privare la sua squadra del consueto ritmo
a centrocampo. Anche se la Germania è una squadra tosta con Brehme, Berthold,
Forster, e poi lì davanti con Rummenigge, Allofs, Voller. Le formazioni si
schierano così in campo agli ordini dell’arbitro brasiliano Arppi Filho. Argentina:
Pumpido, Cuciuffo, Olarticoechea, Batista, Ruggeri, Brown, Burruchaga (89’
Trobbiani ), Giusti, Enrique, Maradona, Valdano. C.T.: Carlos Bilardo.
Germania Ovest: Schumacher, Berthold, Briegel, Eder, Forster, Jakobs, Brehme, Matthaus, Rummenigge, Magath (61’ Hoeness), Allofs (46’ Voller). C.T.: Franz Beckenbauer.
L’Argentina comincia bene con Brown che al 22’ sblocca il punteggio con un poderoso colpo di testa, poi nella ripresa raddoppia Valdano al 55’ e la partita pare chiusa. I tedeschi si risvegliano ed accorciano ed impattano nel giro di pochi minuti con Rummenigge e Voller. Maradona è controllato a vista. Il francobollatore Matthaus non conosce distrazioni, anche se all’83’, quando i tedeschi con la testa stanno ancora festeggiando il gol del pareggio, nel traffico di centrocampo si crea un piccolo ingorgo, nel quale Maradona con un abile movimento trova il varco giusto per una giocata. Con la coda dell’occhio, con la sua classe inarrivabile, Maradona conquista il Mondiale. La sua stoccata con il destro gli permette di lanciare in solitudine verso la porta di Harald Schumacher il guizzante Jorge Burruchaga. Il pallone servito da Dieguito è sin troppo invitante. Schumacher prova ad uscire alla disperata, ma Burruchaga esegue un diagonale che si spegne nella porta tedesca. 3-2, l’Argentina e Maradona sono Campioni del Mondo. Il sogno da ragazzini di Dieguito si realizza nel più fantastico dei modi. Maradona è stata effettivamente il giocatore più forte e mai visto ad un Mondiale di calcio. A nessun altro è riuscito di vincere la Coppa del Mondo da solo e nessun altro sarà mai capace di una simile prodezza.
Germania Ovest: Schumacher, Berthold, Briegel, Eder, Forster, Jakobs, Brehme, Matthaus, Rummenigge, Magath (61’ Hoeness), Allofs (46’ Voller). C.T.: Franz Beckenbauer.
L’Argentina comincia bene con Brown che al 22’ sblocca il punteggio con un poderoso colpo di testa, poi nella ripresa raddoppia Valdano al 55’ e la partita pare chiusa. I tedeschi si risvegliano ed accorciano ed impattano nel giro di pochi minuti con Rummenigge e Voller. Maradona è controllato a vista. Il francobollatore Matthaus non conosce distrazioni, anche se all’83’, quando i tedeschi con la testa stanno ancora festeggiando il gol del pareggio, nel traffico di centrocampo si crea un piccolo ingorgo, nel quale Maradona con un abile movimento trova il varco giusto per una giocata. Con la coda dell’occhio, con la sua classe inarrivabile, Maradona conquista il Mondiale. La sua stoccata con il destro gli permette di lanciare in solitudine verso la porta di Harald Schumacher il guizzante Jorge Burruchaga. Il pallone servito da Dieguito è sin troppo invitante. Schumacher prova ad uscire alla disperata, ma Burruchaga esegue un diagonale che si spegne nella porta tedesca. 3-2, l’Argentina e Maradona sono Campioni del Mondo. Il sogno da ragazzini di Dieguito si realizza nel più fantastico dei modi. Maradona è stata effettivamente il giocatore più forte e mai visto ad un Mondiale di calcio. A nessun altro è riuscito di vincere la Coppa del Mondo da solo e nessun altro sarà mai capace di una simile prodezza.
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