giovedì 16 maggio 2019

Copa Libertadores 2019, Historial Cruzeiro-River Plate

Cruzeiro-River Plate 3-2 1976
 di Vincenzo Paliotto
 E’ lungo il periodo di attesa per una vendetta, in particolar modo per quelli del River Plate al cospetto degli odiati brasiliani del Cruzeiro. Fu infatti la squadra di Belo Horizonte nel 1976 a negare ancora una volta la vittoria finale nella Copa a quelli del River e fu quella una bruciante sconfitta vendicata da parte bonarense soltanto con 39 anni di ritardo. I millionarios avevano già perso una finale nel 1966 per mano del Penarol e a distanza di dieci anni ne persero un’altra al cospetto dei brasiliani, secondi nel loro campionato e che non avevano mai vinto il trofeo. Ma al meglio dei tre incontri il Cruzeiro l’avrebbe spuntata a Santiago del Cile, grazie soprattutto ai suoi funambolici calciatori di punizione. Nelinho, un difensore che segnava su calcio piazzato come un attaccante, decise tra gli altri la partita di andata con un netto 4-1, timbrando il gol in apertura, poi arrivò la burrascosa sconfitta per 2-1 al Monumental in una partita molto dura, in cui lasciarono anzitempo il terreno di gioco el mariscal Roberto Perfumo e Juan Lopez per il River Plate e Jairzinho per il Cruzeiro per reciproche scorrettezze. A queste assenze per i millionarios si aggiunse quella di Daniel Passarella, privando gli argentini per la bella degli elementi fondamentali del pacchetto arretrato. Oltretutto nella finale di andata a Belo Horizonte l’estremo difensore Ubaldo Matildo Fillol riportò un brutto infortunio, venendo rilevato in quella e nelle successive partite dal suo secondo Landaburu. Il Cruzeiro invece assorbì in maniera migliore l’assenza di Jairzinho (nonostante la potenza offensiva del campione del mondo del ’70) e passò a condurre di due gol a Santiago del Cile, grazie ad un penalty di Nelinho e ad un tiro fortissimo di Edu Amorim (una vita praticamente al Cruzeiro). Il River trovò una forza insperata di accorciare prima le distanze con Oscar pinino Mas e quindi di pareggiare con Urquiza. Un pareggio contestatissimo, in quanto quelli del River batterono una punizione quando a loro detta l’arbitro doveva ancora fischiare la ripresa del gioco. A due dal termine poi Joaozinho sfoderò un calcio di punizione bellissimo che condannò definitivamente il River Plate. Al termine del match i vari Leopoldo Luque, Alejandro Sabella, Beto Alonso, Reinaldo Merlo e gli altri si suonarono botte da orbi con i dirimpettai brasiliani. La chiamarono non a torto Guerra de Chile. Il Cruzeiro dedicò quella Copa a Roberto Batata, morto qualche mese prima in un incidente stradale, proprio di ritorno da una trasferta in Copa Libertadores a Lima.

 
Esultanza di Maidana
La rivincita degli argentini, dopo altre sconfitte patite nella Copa Mercosur e nella Taca Havelange, arrivò soltanto nel 2015 all’altezza dei quarti di finale. Eppure il Cruzeiro vinse la partita di andata con un gol di Marquinhos al Monumental e pure quella volta pareva che il River fosse destinato a soccombere di fronte a quelli di Belo Horizonte. La squadra di Gallego questa volta però compì il miracolo e passò in maniera eclatante nel ritorno in Brasile. Gol in apertura di Sanchez e poi gran raddoppio di testa di Maidana, fino ad un mortificante 0-3 con un golazo di Teofilo Gutierrez  in casa della raposa. La vendetta era compiuta ed il River andò a vincere anche la sua seconda Copa Libertadores.

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