Iribar, portiere con oltre 600 presenze nell'Athletic Bilbao |
di Vincenzo Paliotto
Un
nuovo derby spagnolo, quello tra Athletic Bilbao e Siviglia, infiamma il
tabellone dei quarti di finale di Europa League. Questa volta i detentori
sivigliani affronteranno i baschi,che un po’ a sorpresa ma con il solito grande
cuore hanno estromesso il Valencia, grazie ad un gol del capocannoniere della
manifestazione Aduriz. Ma l’Athletic si sa è questo e tanto altro ancora,
soprattutto una squadra autarchica, con tutti baschi che arriva fino ai quarti
in una manifestazione europea. E non è nemmeno la prima volta.
I
baschi del resto vantano ben due finali raggiunte in Coppa UEFA ed Europa
League nella loro storia: nel 1977 e nel 2012. Nel’77 i leones approdarono alla doppia finale dopo un cammino avvincente e
tortuoso. Ne fecero le spese al primo turno i magiari dell’Ujpest Dozsa,
vittorioso di misura a Budapest. Ma al San Mamès gli ungheresi caddero sotto i
colpi impietosi di Rojo (doppietta) e Dani (addirittura tripletta). Quel
risultato fragoroso aprì scenari improvvisi e non utopici. Ed infatti, dopo
aver eliminato il Basilea, l’Athletic liquidò anche il favorito Milan. Ed
ancora una volta il San Mamès recitò il suo ruolo di catino inespugnabile.
Andare a giocare a Bilbao era difficile per gli spagnoli, figuriamoci per gli
stranieri. La Catedral metteva il fiato sul collo agli avversari ed anche quel
Milan discreto incassò 4 gol, due di Dani e due di Carlos. Fabio capello firmò
il punto della bandiera, che poteva essere decisivo. Infatti, a San Siro il
Milan impose il 3-0, addirittura con doppietta di Egidio Calloni. Poi proprio
nel finale i rossoneri commisero una grave ingenuità che portò fino ad un
rigore trasformato da Madariaga. Si andò allora ai quarti e l’Athletic incappò
nel Barcellona, che aveva tra le sue file Johann Cruyff. L’olandese volante
trovò molte difficoltà al San Mamès. Il Bilbao vinse 2-1, con gol di Churruca e
e Dani su rigore. Il barca marcò soltanto con Asensi. Al Camp Nou neanche
Cruyff con una doppietta fu sufficiente, di fronte alla doppietta di Irureta. Il
Barca a sorpresa dunque andò a casa e l’Athletic Bilbao guadagnò la sua prima
finale dopo due pareggi contro il sorprendente RWDM Molenbeek, squadra belga,
unica a non prendere gol a Bilbao. Risultò decisivo il gol segnato in Belgio da
Churruca. La doppia finale poi i baschi la persero contro la Juventus tutta italiana
di Trapattoni. A Torino Tardelli firmò l’0uncio gol del match, poi al Bilbao la
Juventus difese con i denti il gol iniziale di Bettega. Irureta e Carlos
violarono al porta di Zoff due volte, ma non bastò. La Juventus si portò a casa
la Coppa, ma quell’Athletic aveva fatto tremare tutti.
Guidato da Marcelo Bielsa l’Athletic Bilbao
raggiunse nuovamente la finale di quella che era diventata l’Europa League nel
2012. I baschi giocarono un’ottima prima fase, qualificandosi insieme al
Salisburgo, quelli della Red Bull in questo caso, ma avendo la meglio
addirittura sul Paris Saint Germain. Poi nella fase ad eliminazione diretta
eseguirono una serie quasi interminabile di capolavori, iniziando con la Lokomotiv
Mosca, quindi proseguendo con due vittorie ai danni del Manchester United, poi
un altro grande successo sullo Schalke 04 e quindi un’epica rimonta in
semifinale ai danni dello Sporting Lisbona. La strada fu sbarrata soltanto da
una finale sfortunata contro l’Atletico Madrid di uno scatenato Radamel Falcao.
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