di Vincenzo Paliotto
Mimmo Mastrangelo si presenta nelle vesti di
un narratore instancabile e cordiale, che nelle pagine del suo volume ci
racconta un calcio diverso da quello attuale, ma che nella memoria e nei gusti
dei suoi lettori continua a rimanere l’unico e vero calcio. Del resto l’autore
non manca di trasferire nelle pagine del libro campioni e protagonisti
conosciuti di persona. Inviato ed articolista di svariati quotidiani a livello
nazionale, tra cui l’Unità e l’Avvenire,
Mastrangelo coglie l’opportunità di riportare all’interno del suo libro storie
importanti di un calcio-altro, di un calcio che fu ad ogni modo imprescindibile
modello di vita per tanti e forse per tutti. Da Mathias Sindelar, il
centravanti dell’Austria morto suicida in quanto non voleva piegarsi al
nazismo, a Miguel Andreolo e poi per proseguire con Carlos Caszely e Gigi Riva
tra gli altri, l’autore trova occasione per spiegare il gioco del calcio ed i
suoi intrecci con la politica e la vita di tutti i giorni attraverso aneddoti
che poi rimangono di vitale importanza non soltanto per la storia pallonara in
sé. Anche perché Mastrangelo riesce mirabilmente a collegare personaggi
calcistici di levatura mondiale con quelli meno noti, ma non meno importanti,
della Lucania, regione dove l’autore stesso vive. Fino ad arrivare nella
piccola, ma sempre viva Moliterno, che in effetti poi racconta di uno degli
episodi più gustosi del libro stesso.
E
proprio nelle pagine dedicate come dire alle vicende del calcio locale il libro
scopre qualcosa sostanzialmente di diverso ed in parte dimenticate, come le
virtù pallonare di Lollo Cartisano, che stava per andare alla Juventus ma che
poi finì ammazzato dalla ‘ndrangheta a Zichetto, il custode del campo del
Moliterno, che dimenticò di ricucire un buco nella rete della porta dello
stadio cittadino. Senza tralasciare la tragedia che colpì Giuseppe Plaitano, il
tifoso della Salernitana perito durante un Salernitana-Potenza del 1963 nel
vecchio Stadio Donato Vestuti, a causa di un proiettile vagante, così come le
autorità e le forze dell’ordine per anni si sono ostinati a sostenere,
mascherando la cruda verità. Oltretutto Mastrangelo riporta in cronaca storie
di calcio completamente dimenticate, come la morte dell’estremo difensore Luca
Loru, che morì di infarto prima di Gonnosfanadiga-Teulada nel campionato sardo
sotto gli occhi della moglie, ma la cui scomparsa, pur registrata dalle agenzie
di stampa nazionali, sfumò completamente nel dimenticatoio assoluto.
Il buco della rete, pubblicato da Valentina Porfido
Editore, dunque, è un volume estremamente godibile, affascinante e per certi
versi originale nella sua narrazione e rivisitazione dei fatti. Soprattutto per
la quantità di aneddoti e delle citazioni di Osvaldo Soriano ed Eduardo
Galeano, di cui Mastrangelo in merito a quest’ultimo, vanta ed a giusta causa,
di essergli stato amico in vita.
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