venerdì 27 febbraio 2015

EuropaLeague2015: Ottavi di meraviglia


 
di Vincenzo Paliotto
Per la prima volta nella sua giovane storia l’Europa League parla italiano. Ben 5 compagini della nostra penisola, infatti, hanno tagliato il traguardo degli ottavi finale e dal sorteggio di Nyon è saltato fuori anche un derby, che si prospetta a dir poco intrigante tra la Roma e la Fiorentina, già divise da una grande rivalità in campionato e già affrontatesi nei quarti della Coppa Italia. Ad ogni modo, oltre a Napoli ed Inter, la vera impresa di giornata è del fantastico Torino di Ventura, prima squadra italiana nella storia a violare l’imbattibilità del San Mamès, uscendo tra gli applausi del caldo pubblico basco. In tema di derby giocati nelle coppe europee la Fiorentina per la terza volta affronta una squadra italiana, con una tardizione peraltro da sfatare. I viola persero la finale di Coppa UEFA nel 1989/90 e nella scorsa Europa League furono eliminati proprio negli ottavi di finale ancora per mano dei bianconeri. La Roma, invece, gioca il suo secondo derby internazionale, dopo aver perso la finale di Coppa UEFA di fronte all’Inter nel 1990/91.

 
Alle spalle delle italiane il contingente più numeroso è quello spagnolo, ucraino e russo con due squadre a testa, ma le iberiche Villareal e Siviglia sono chiamate purtroppo ad un derby fratricida. L’ennesimo in ambito spagnolo, addirittura il 28esimo in tutta la storia delle coppe europee. Sorpende l’exploit delle ucraine, in un momento economico e sociale poco fortunato per il paese. Ma in tal caso Dnipro e Dynamo Kiev hanno trovato ed energie e lucidità per andare avanti, sbarazzandosi oltretutto di avversari non facili. D’altro canto hanno fatto bene anche le russe con lo Zenit San Pietroburgo e la Dinamo Mosca. Sono due potenze economiche del calcio dell’est ed oltretutto i moscoviti approdano agli ottavi senza aver mai perso, così come l’Inter. La Dinamo Mosca non arrivava agli ottavi di un torneo dall’edizione della Coppa delle Coppe del 1995/96, nell’occasione nei quarti lasciarono il passo al Rapid Vienna.

 A fare notizia comunque è anche l’esguità delle formazioni inglesi e tedesche, rimaste nella contesa con appena una squadra a testa, l’Everton ed il Wolfsburg, mentre neanche una squadra lusitana è presente nel tabellone degli ottavi, dopo i successi e le affermazioni degli ultimi anni. Anche il Belgio e l’Olanda al momento garantiscono la loro presenza con il Bruges e l’Ajax, alla ricerca di un risultato europeo di prestigio dopo molti anni.

 L’impresa di giornata nel tabellone è comuqnue dei turchi del Besiktas, che ad Istanbul dinanzi a 70.000 spettatori hanno eliminato il Liverpool, che né Balotelli né Brendan Rodgers hanno riportato nei piani alti del aclcio europeo. La formazione di Slaven Bilic si è affermata ai calci di rigore (decisivo l’errore di Lovren), dimostrando grande carica agonistica, ma anche una buona organizzazione di gioco. Questa volta Istanbul non ha portato fortuna ai colori dei reds, che inq uesto stadio vinsero la Champions League contro il Milan nel 2005. La migliore campagna europea del Besiktas è del 2002/2003 in Coppa UEFA, stoppatasi nei quarti per mano della Lazio. I bianconeri eliminarono Sarajevo, Alavès, Dynamo Kiev e Slavia Praga. La squadra di Bilic è partita dalla Champions, dove ha eliminato il Feyenoord, ma dove a sua volta è stato estromesso dall’Arsenal per un solo gol.

 I sedicesimi di Europa League sono stati caratterizzati da qualche intemperanza di troppo. A Kiev la partita è stata momentaneamente sospesa per il tentativo dei tifosi ucraini di assaltare quelli francesi, mentre tafferugli sono scoppiati anche a Napoli ai danni di quelli del Trabzonspor, oltre le vicende note del match di Rotterdam, dove era impegnata la Roma.

 

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