lunedì 2 marzo 2015

Europa League 2015: l'Inter e le tedesche


di Vincenzo Paliotto
Inter-Borussia Dortmund 1964
 Il Wolfsburg risulterà anche un avversario del tutto inedito per l’Inter, ma il rapporto dei nerazzurri con il calcio tedesco è veramente vastissimo nelle competizioni europee. I milanesi affrontarono per la prima volta una teutonica nella Coppa delle Fiere nel ’60, seppellendo di reti il malcapitato Hannover con un complessivo 14-3, mentre nella stagione successiva il Colonia venne eliminato da Angelillo e compagni soltanto al meglio delle tre partite. Ma la prima affermazione giunse nel 1964 in Coppa dei Campioni con l’Inter di Herrera che in semifinale eliminò il Borussia Dortmund, impattando per 2-2 in Germania e quindi piegando i gialloneri per 2-0 a San Siro, un risultato che spalancò la strada verso Vienna. I dirigenti gialloneri se ne vennero fuori con delle accuse ai nerazzurri di aver corrotto l’arbitro. Accuse decisamente infondate.

Bordon para rigore a Sieloff nel 1971
La lattina di Moenchengladbach. Tuttavia, qualcosa di particolarmente clamoroso si verificò nella stessa Coppa dei Campioni del 1971/72 con i nerazzurri che al secondo turno pescarono dall’urna il terribile Borussia Moenchengladbach, che giocava un calcio particolarmente offensivo e convincente. Ad ogni modo, nella partita di andata nella bolgia di Moenchegladbach il Borussia si impose con un pesnate e clamoroso 7-1, che di fatto condannva prematuramente i nerazzurri. Qualcosa però era accaduto durante il match, in quanto Boninsegna era stato colpito presumibilmente alla testa da una lattina al 29’ ed era stato costretto ad abbandonare il campo per far posto a Ghio. Boninsegna aveva siglato il momentaneo pareggio dopo il vantaggio di Heynckes. Poi non sie ra capito più niente dalle parti di Bordon e del suo sostituto Vieri.  Quindi la UEFA, dopo il referto dell’olandese Dorpmans, non aveva omologato quel risultato, disponendo la ripetzione dello stesso match per il successivo 1° dicembre del 1971 ma sul neutro di Berlino Ovest. La ripetizione si concluse con un eloquente 0-0, che questa volta qualificava l’Inter. Bordon aveva parato al 17’ un rigore di Sieloff. L’Inter nel frattempo aveva vinto 4-2 a Milano con i gol di Bellugi, Boninsegna, Jair e Ghio, a cui replicarono soltanto Lefevre e Wittkamp.   La vicenda rimasta negli annali comunque clamorosa non fu mai completamente digerita dai colts e la vendetta arrivò quasi inattesa nella Coppa UEFA del 1979/80. Al secondo turno della manifestazione l’Inter nell’urna pescò ancora il nome di quel Borussia. Anche se le premesse dopo la gara di andata erano tutte a favore dei nerazzurri. A Dusseldorf era maturato un 1-1 in virtù dei gol di Hannes (39’) e di “Spillo” Altobelli (55’). A Milano l’Inter passò ancora a condurre con un gol di Altobelli al 25’, riagguantata da una prodezza di Nickel al 37’, che con un gran tiro dalla distanza condannò Bordon.. Nei supplementari una prodezza di Altobelli portò ancora una volta avanti l’Inter, prima che al 103’ pareggiasse Ringels, subentrato a Fleer. Ancora Nickel allo scadere segnò il 3-2 su rigore. Il Borussia passò guidato già con grande classe e grinta da un giovanissimo Lothar Matthaus.

Colonia-Inter 1-3 1985
L’impresa di Colonia. Nella Coppa UEFA del 1984/85 l’Inter guadagnò tra le prodezze migliori in terra tedesca. Al terzo turno, infatti, ebbe la meglio sull’Amburgo, perdendo 2-1 in Germania, tenuta a galla dal tedesco Rummenigge, ma poi vincendo di rigore a Milano, grazie al penalty di Liam Brady. Ma la vittoria più bella giunse nel turno successivo. L’Inter superò a Milano il Colonia con un gol del sempre prezioso Causio, ma poi sbancò anche il terreno dei tedeschi. La partita cominciò male con una espulsione peraltro sacrosanta ai danni di Riccardo Ferri dopo soli 9 minuti, ma poi Giampiero Marini portò in vantaggio i suoi con una grande sberla dalla distanza. Pareggiò momentaneamente Bein, ma poi alla distanza Rummenigge condannò i suoi connazionali con due autentiche prodezze che fecero disperare Harald Schumacher. Fu quella una bellissima vittoria in campo europeo per l’Inter.

Bayern Monaco, dolori e gioie. L’amarezza maggiore però si presentò nella Coppa UEFA del 1988/89 e fu anche clamorosa nei termini. Al terzo turno l’Inter incrociò il Bayern Monaco, che superò tra l’altro nella gara di andata in Baviera per 2-0, in cui fece epoca il secondo gol realizzato da Nicola Berti. Con un vantaggio così cospicuo nel ritorno di Milano accadde di tutto, in cui l’Inter fu capace di perdere per 3-1. Risultò inutile il gol del tentativo di rimonta di Aldo Serena. Il Bayern portò a casa una qualificazione in rimonta che nessuno avrebbe più auspicato. Quella eliminazione ebbe poi una giusta vendetta soltanto 22 anni dopo, quando l’Inter di Josè Mourinho alzò al cielo la Coppa dei Campioni a Madrid nel 2010. I bavaresi persero 2-0 in finale, per mano di una doppietta di Diego Milito. Ma con il Bayern in particolare ci sono stati altri confronti, con vittorie importanti e di un certo spessore su entrambi i fronti.

La bestia nera Schalke 04. Un nuovo tonfo arrivò però nel 1997, questa volta nella doppia finale di Coppa UEFA, che l’Inter perse in casa di fronte allo Schalke 04. Il belga Wilmots decise la partita di Gelsenkirchen, mentre a Milano rimediò Zamorano. I tedeschi si affermarono poi con i tiri dagli undici metri. Fu lo stesso Schalke 04 poi a dare una grande lezione all’Inter nella Champions League del 2011, in cui i nerazzurri uscirono dopo aver subito un pesante 2-5 casalingo.

 Ma in definitiva le squadre della Bundesliga l’Inter le ha affrontate quasi tutte. Comprese il Werder Brema, l’Hertha Berlino ed il Bayer Leverkusen. Il rapporto dei nerazzurri con il calcio tedesco è veramente vastissimo.

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