di Vincenzo Lacerenza (www.calciofuorimoda.blogspot.com)
Galatasaray: Simovic, Tanman, Yuvakuran, Demiriz, Altintas, Onal, Prekazi, M. Altintas, Colak (77' Tufekci), Tutuneker (77' Demirel), Kovacevic. All. Jupp Derwall
Bursaspor: Kardesler, Gunduz (46' Salimoglu), Otlan, Sen, Kayan, Erdem, Ulusavas, Caliskan, Kilic, Biyedic (46' Ertas), Hattat. All. Nevzat Guzelirmak
Marcatori: Colak rig. 11', Biyedic 23', Tanman 24', Colak 26', Prezaki 37', Onal 44', Ulusavas 69'.
Arbirtro: Ilyas Ayan
Per il Galatasaray la stagione 1987/1988 deve rappresentare quella della riconferma in campionato, magari dando anche un occhio di riguardo alla Coppa dei Campioni. Campione in carica al fotofinish, a scapito del Besiktas, formazione giunta a soltanto una lunghezza di distanza dai giallorossi, ai nastri di partenza i Cimbom si presentano grossomodo con lo stesso organico. Pochi sono i nomi a movimentare il mercato ed a infuocare l'estate di Istanbul. Su tutti l'acquisto di Tanju Colak, capocannoniere delle precedenti due edizioni del torneo prelevato dal Samsuspor e che all'Ali Sami Yen si consacrerà come uno dei migliori attaccanti turchi di tutti i tempi. Insieme a lui, sempre dalla stessa compagine, approda sul Bosforo anche Savas Demiral, mediano tutta corsa e polmoni pagato circa cento milioni di lire turche. Sarà una stagione a senso unico per gli Aslanlar.
Timonati dal serafico Jupp Derwall, tecnico campione d'Europa nell'80 con la Germania Ovest e vicecampione planetario due anni più tardi in Spagna, i Leoni iniziano il campionato a spron battuto, dando subito una sterzata decisiva alla manifestazione: in cinque giornate vincono quattro vole, solo il Samyer, tra le mura amiche, riesce a strappare un pareggio, stoppando la marcia, fin lì inarrestabile, dei capitolini. L'avversario più credibile è ancora una volta il Besiktas, capace di reggere il ritmo infernale impresso dai giallorossi e staccato soltanto di una lunghezza: un gap, tutto sommato, colmabile. Alla sesta giornata il calendario mette sulla strada degli uomini di Derwall il Bursaspor di Nevzat Guzelirmak, turco di origini macedoni siedutosi in panchina dopo una carriera interamente votata alla causa del Gotztepe Izmir, espressione calcistica della sua città natale. Salvatosi per un pelo l'anno precedente, il Bursaspor, con l'affacciarsi del nuovo torneo, sembra aver invertito la rotta: dieci punti racimolati, media di due a partita, tre vittorie, terzo posto e soltanto tre gradini di distanza dalla vetta occuppata dal Galatasaray. Quello che va in scena all'Ali Sami Yen, il 4 Ottobre 1987, è una sorta di scontro diretto di inizio stagione, di quelli impronosticabili, offerti dalle dinamiche della prima ora. Se da un parte per il Galatasaray può essere l'occasione per provare a scappare in vetta alla graduatoria, sperando magari in un passo falso del Besiktas, dall'altra, per i biancoverdi di Bursa, la sfida è un esame probante per testare le rinnovate ambizioni della società. Il canovaccio dell'incontro si intuisce sin da subito, e non corrisponde a quello sperato alla vigilia dai Timsahlar. Non passano neanche quindici giri di lancette che il Gala è già avanti: dal dischetto Colak non perdona. Proprio quando il più appare ormai fatto, con la strada spianata per i padroni di casa, l'Imperatore, al secolo Nejat Biyedic, fromboliere bosniaco naturalizzato turco, autore quell'anno di ben diciassette centri, rovina i piani di Derwall, riportando in equilibrio le sorti dell'incontro. Nemmeno il tempo di metabolizzare il cambiamento di risultato, che un nuovo ribaltone è dietro l'angolo: palla al centro e dopo neanche sessanta secondi ecco servita la rete del vantaggio giallorosso siglata da Cuneyt Tanman, mordace difensore centrale col vizietto del goal rimasto sempre fedele, tranne una fugace parentesi della durata di una stagione al Giresunspor, ai colori giallorossi. Ma non è finita.
Un ispirato Tanju Colak allunga le distanze, infilando ancora una volta il malcapitato Erder Kardesler e portando a distanza di sicurezza i Leoni. Nella prima frazione arriveranno anche gli squilli di Dzevad Prekazi, imprendibile ala sinistra albanese di estrazione kosovara con nel bagaglio gloriosi trascorsi tra le fila di Partizan Belgrado e Haiduk Spalato, e Erhan Onal, elegante e carismatico numero 5 con alle spalle un notevole cursus honorum, avendo conquistato gradi, mostrine e titoli in giro per il Vecchio Continente con le maglie di Bayern Monaco, Standard Liegi e Fenerbahce. Poco più di un allenamento la ripresa, bagnata soltanto dalla rete di Senol Ulusavas, centrocampista di Eskisehir, che in futuro offrirà i servigi anche al Fenerbahce, utile se non altro ad alleggerire i contorni di una comunque pesante sconfitta. Nonostante il brusco incidente di percorso, I Coccodrili confermeranno le buone impressioni iniziali, terminando il torneo in una lusinghiera quinta piazza. A ribadire la supremazia saranno anche gli Aslanlar, capaci di monopolizzare e vincere il secondo titolo consecutivo, staccando il Besiktas di ben dodici lunghezze. Grande protagonista della cavalcata Tanju Colak, che grazie ai suoi trentanove centri in campioni si laureerà miglior cannoniere europeo, venendo insignito della Scarpa d'Oro, unico turco a riuscirci. Bay Gol, nomignolo affibbiatogli dai tifosi in virtù della sua eccellente vena realizzativa, non riuscirà però a trascinare i Leoni anche in Europa. Accoppiati agli olandesi del PSV, i giallorossi verranno strapazzati 3-0 in Olanda e a nulla servirà la prestazione maiuscola con annessa rimonta sfiorata sfoderata nel catino infuocato dell'Ali Sami Yen (2-0).
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