martedì 6 gennaio 2015

Pino Daniele e Fabrizio De Andrè


 
Sul forum di www.grifoni.net un utente ha voluto ricordare così Pino Daniele ed il suo rapporto con il mare e con Fabrizio De Andrè. Ogni commento ci pare superfluo. Grazie

Maxpra 05/01/2015 - 15:40

Pino Daniele e Fabrizio De Andrè

Ho visto per la prima volta in concerto Pino Daniele poco piu' che sedicenne, il 28 giugno 1980. Posso risalire facilmente alla data perchè conservo gelosamente il biglietto del concerto di Bob Marley, che insieme a quello dei Clash e dei Police, fa parte dei miei concerti memorabili.
In quella occasione, insieme a Roberto Ciotti (buon bluesman romano) e l'Average White Band (tipica band funky anni '70), Pino Daniele faceva parte dei gruppi di apertura del concerto. Da allora l'ho iniziato ad apprezzare e a seguire e alla fine è stato il musicista che ho visto piu' volte dal vivo, insieme a De Andrè, il mio musicista italiano preferito.
Sono stati molto diversi per stile, contenuto e linguaggio. Ma hanno anche avuti importanti tratti in comune. Per contaminazione di culture e di generi musicali sono stati cittadini del mondo. Ma al tempo stesso sono stati profondamente legati alle loro radici, alla loro lingua e alle loro città. « Napule è » e « Creusa de Mâ » sono come inni di Napoli, di Genova, del Mediterraeneo.
Hanno poi condiviso l'attenzione ed il rispetto per i piu' deboli e le minoranze. Penso a « Princesa » e mi viene alla mente « O Scaraffone ».
Infine, gli inevitabili riferimenti al mare, profondi nella loro semplicità. Mi è capitato di leggere bellissime poesie sul mare. Ma i versi con i quali mi identifico piu' profondamente e frequentemente, come genoano e genovese, sono di De Andrè e di Daniele.
« Odô de mâ messciou de persa légia » Facile parlare del piacere che procura la vista del mare, piu' originale parlare del suo odore quando si mischia con gli elementi della natura.
Per me che vivo all'estero da 11 anni, in mezzo alle alpi a 500 metri dal mare, oltrepassare il casello autostradale di Masone e vedere dietro una curva il mare vuol dire solo « incominciare » a sentirsi a casa. A casa mi sento quando scendo le scalette di Boccadasse e sento l'odore del mare. De Andrè parlava di maggiorana, ma potrebbe essere anche rosmarino, basilico o il leppego degli scogli che si mischia col mare. L'importante è sentirne l'odore.
Daniele diceva « chi tiene o mare o sape che è fesso e cuntento ».
Tellaro, Portovenere, Baia del Silenzio, Portofino, San Fruttuoso, Camogli, Scogliere di Nervi, Boccadasse, Noli, Varigotti, Cervo e Bordighera. Quante volte sono stato in quei posti e mi sono venuti alla mente i versi di Pino Daniele : chi tiene il mare è fesso e contento.

Un saluto e Forza Genoa

 

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