venerdì 1 agosto 2014

EuropaLeague2015: Il blasone prima di tutto


Kehinde Fakai, triplettista dell'Astra Giurgiu
Il blasone prima di tutto. Non hanno esitato ad imporsi subito sotto le luci della ribalta le nuove big entrate nel tabellone dell’Europa League. Nessuna delle blasonate ha voluto steccare al primo impegno europeo stagionale. Il Lione, infatti, è passato in grande scioltezza sul campo dei ceki del Mlada Boleslav, la Real Sociedad dal suo canto si è imposta nella sfida più difficile ai danni degli scozzesi dell’Aberdeen, il Bruges ha strabattuto per 3-0 il Brondby, ha vinto seppur di misura il PSV Eindhoven contro il St. Polten, mentre il Torino ha marameldeggiato in trasferta per 3-0 sul terreno del Brommapojkarna, ritornando in Europa dopo un’assenza ventennale. Qualcuno ha in verità, però, deluso, come la Dinamo Mosca fermata sull’1-1 casalingo dall’Irone Kyriat Shmona, formazione israeliana, mentre il Goteborg ha lasciato il passo ai debuttanti lusitani del Rio Ave, peraltro tra le mura amiche.



Borovskj, allenatore del Soligorsk, ai
tempi dell'URSS
Il ciclone di Soligorsk. La rivelazione di Soligorsk. La rivelazione di questa fase dell’Europa League ha continuato in qualche modo ad essere lo Shaktyor Soligorsk, formazione bielorussa nemmeno tanto nota nell’ambito internazionale. I giallo neri hanno letteralmente schiantato in trasferta i belgi dello Zulte Waregem. Un 5-2 esterno che non ammette repliche, ma che anzi esalta le qualità della formazione di Sergey Borovski, centrale difensivo ex-bandiera della Dinamo Minsk (oltre 400 le sue apparizioni) e della Nazionale Sovietica. Nella formazione bielorussa si esalta soprattutto Nikolai Yanush, autore al momento già di tre reti.

 Il trasloco di Nicolae. Ioan Nicolae è un facoltoso uomo d’affari rumeno che certamente non teme le sfide, neanche quelle più cruenti. Nel 2008, infatti, si è permesso di far traslocare un intero club, compresa la storia, la tradizione ed i suoi tifosi, trasferendo l’Astra, che una volta era di Ploiesti, a Giurgiu, creando ovviamente un antagonismo ancora più feroce nei riguardi della Petrolul della stessa Ploiesti. L’Astra è una multinazionale di giocatori, che ieri si è esaltata anche nel palcoscenico internazionale. I bianconeri, infatti, hanno liquidato con un sonoro 3-0 lo Slovan Liberec, grazie ad un hat-triock del nigeriano Kehinde Fakai, già dell’Astra, ma ritornando in prestito dal Bruges. Tre gol per continuare il sogno europeo, con giocatori provenienti da tutto il mondo o quasi. Anche se il portiere continua a rimanere un rumeno, Silviu Lung Junior, figlio del portiere negli Anni Ottanta già dell’Universitatea Craiova della Steaua.

Festa delle matricole. Il cammino dell’Omonia dovrebbe proseguire anche attraverso i play-off, dopo la vittoria ottenuta dai ciprioti contro i macedoni del Metallurg Skopje. Un 3-0 netto che non dovrebbe riservare altre sorprese. La squadra di Costas Kajafas, figlio di Sotiris che fu Scarpa d’Oro, appare in gran forma e con un buon numero di stranieri in dotazione. Più difficile il sogno dello Stjarnan, che però ha vinto di misura contro il Lech Poznan. Un gol di Toft ha deliziato i quasi mille paganti dello stadiolo di Grobaer, alle porte di Reykiavjk. Ma anche questo è già un miracolo.

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