Kehinde Fakai, triplettista dell'Astra Giurgiu |
Il blasone prima di
tutto. Non hanno
esitato ad imporsi subito sotto le luci della ribalta le nuove big entrate nel
tabellone dell’Europa League. Nessuna delle blasonate ha voluto steccare al
primo impegno europeo stagionale. Il Lione, infatti, è passato in grande
scioltezza sul campo dei ceki del Mlada Boleslav, la Real Sociedad dal suo
canto si è imposta nella sfida più difficile ai danni degli scozzesi dell’Aberdeen,
il Bruges ha strabattuto per 3-0 il Brondby, ha vinto seppur di misura il PSV
Eindhoven contro il St. Polten, mentre il Torino ha marameldeggiato in
trasferta per 3-0 sul terreno del Brommapojkarna, ritornando in Europa dopo un’assenza
ventennale. Qualcuno ha in verità, però, deluso, come la Dinamo Mosca fermata
sull’1-1 casalingo dall’Irone Kyriat Shmona, formazione israeliana, mentre il Goteborg
ha lasciato il passo ai debuttanti lusitani del Rio Ave, peraltro tra le mura
amiche.
Borovskj, allenatore del Soligorsk, ai tempi dell'URSS |
Il ciclone di Soligorsk. La rivelazione di Soligorsk. La
rivelazione di questa fase dell’Europa League ha continuato in qualche modo ad
essere lo Shaktyor Soligorsk, formazione bielorussa nemmeno tanto nota nell’ambito
internazionale. I giallo neri hanno letteralmente schiantato in trasferta i
belgi dello Zulte Waregem. Un 5-2 esterno che non ammette repliche, ma che anzi
esalta le qualità della formazione di Sergey Borovski, centrale difensivo
ex-bandiera della Dinamo Minsk (oltre 400 le sue apparizioni) e della Nazionale
Sovietica. Nella formazione bielorussa si esalta soprattutto Nikolai Yanush,
autore al momento già di tre reti.
Il trasloco di Nicolae. Ioan Nicolae è un facoltoso uomo d’affari
rumeno che certamente non teme le sfide, neanche quelle più cruenti. Nel 2008,
infatti, si è permesso di far traslocare un intero club, compresa la storia, la
tradizione ed i suoi tifosi, trasferendo l’Astra, che una volta era di
Ploiesti, a Giurgiu, creando ovviamente un antagonismo ancora più feroce nei
riguardi della Petrolul della stessa Ploiesti. L’Astra è una multinazionale di
giocatori, che ieri si è esaltata anche nel palcoscenico internazionale. I
bianconeri, infatti, hanno liquidato con un sonoro 3-0 lo Slovan Liberec,
grazie ad un hat-triock del nigeriano Kehinde Fakai, già dell’Astra, ma
ritornando in prestito dal Bruges. Tre gol per continuare il sogno europeo, con
giocatori provenienti da tutto il mondo o quasi. Anche se il portiere continua
a rimanere un rumeno, Silviu Lung Junior, figlio del portiere negli Anni
Ottanta già dell’Universitatea Craiova della Steaua.
Festa delle matricole. Il cammino dell’Omonia dovrebbe
proseguire anche attraverso i play-off, dopo la vittoria ottenuta dai ciprioti
contro i macedoni del Metallurg Skopje. Un 3-0 netto che non dovrebbe riservare
altre sorprese. La squadra di Costas Kajafas, figlio di Sotiris che fu Scarpa d’Oro,
appare in gran forma e con un buon numero di stranieri in dotazione. Più
difficile il sogno dello Stjarnan, che però ha vinto di misura contro il Lech
Poznan. Un gol di Toft ha deliziato i quasi mille paganti dello stadiolo di
Grobaer, alle porte di Reykiavjk. Ma anche questo è già un miracolo.
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