giovedì 15 maggio 2014

Europa League 2014, vince il Sevilla FC, la maledizione del Benfica


 Questa volta l’annosa condanna del Benfica è sferrata da un mano fratricida, quella del lusitano Antonio Alberto Bastos Pimparel, più comunemente conosciuto con il nome di Beto, estremo difensore del Siviglia, che neutralizzando due rigori, ha regalato la coppa alla squadra andalusa. La sfortuna indicibile dei benfichisti, già agognanti per l’anatema lanciatogli contro da Bela Guttman, suo ex-tecnico ungherese degli Anni Sessanta, ha subito un ulteriore colpo di grazia da parte di questo portiere, nativo proprio di Lisbona, e particolarmente vincente in carriera. Beto, classe 1982, è cresciuto nel settore giovanile dello Sporting Lisbona, squadra acerrima rivale del Benfica, ma non è riuscito mai ad esordire con i biancoverdi, pur avendo fatto la trafila nello Sporting B. Ha poi giocato con il Casa Pia, il Marco ed il Leixoes, prima di avere notorietà con il Porto. Ha poi difeso i pali del Cluj in Romania e dello Sporting Braga, prima di approdare al Sevilla FC nel 2013. Ha indossato anche la maglia della Under 21 portoghese  e della nazionale maggiore lusitana. Beto ha dunque vinto un po’ di tutto sia in patria che in Romania, ed adesso anche in Spagna, forse il suo trofeo più importante.

 Il Benfica, invece, è incappato ancora in una sconfitta e soprattutto in una cocente delusione. Le Aquile di Lisbona non sono riuscite a scacciare il fantasma di Guttman, sebbene Jorge Jesus alla vigilia abbia evitato di dare importanza a questo sortilegio, ma anche questa volta il Benfica ha patito per la malasorte. La sconfitta è arrivata ai rigori, dopo aver creato le occasioni migliori in una partita non bella.

 Gli addetti ai lavori si sono lamentati per una finale non bella, ma purtroppo dal punto di vista dei guadagni e del livello tecnico di conseguenza l’Europa League continua ad essere un torneo minore. Platini ed i vertici UEFA dovrebbero provvedere a cambiarne qualcosa nella formula e nella sostanza, prima che sia troppo tardi.  

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