mercoledì 16 ottobre 2013

Gli ultras del PAOK mettono in ginocchio Alba Dorata


di Vincenzo Paliotto (per Fan's Magazine)

 
Anche in questo caso il movimento ultras travalica il confine sempre più sottile e valicabile tra calcio e politica. Ed ancora una volta  anche in questo caso quasi clamoroso il vento di rivolta soffia dall’est dell’Europa, da quella regione mediterranea in particolare che già mesi fa ha visto scendere in campo le tifoserie organizzate di Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas (acerrime nemiche da sempre in campionato) per mettersi contro il governo di Erdogan. Questa volta, invece, il movimento della rivolta si scatena in Grecia, paese turbolento in cui negli ultimi anni gli ultras hanno dovuto seguire vicende storiche, politiche e sociali di una estrema delicatezza. Complice anche il periodo storico ellenico molto particolare e senza dubbio il più buio della millenaria storia del paese. Uno stato divorato dalla voracità delle banche e messo in ginocchio dall’Europa e dalla sua politica di austerity senza riguardo per le esigenze primarie della sua popolazione. Anche in questo caso la scintilla si è innescata dalle parti di Salonicco, città che respira in ogni suo angolo una spiccata mentalità ultras. Gli effetti di una vera e propria lotta armata tra gli ultras del PAOK, la squadra probabilmente più seguita in città, e gli squadristi di Alba Dorata hanno provocato una crisi di governo che ha costretto il partito dell’estrema destra ad uscire dal Parlamento.

La maglietta di Ergys. Tutto è cominciato da una maglietta tirata fuori dal giocatore di origini albanesi in forza al PAOK, il centrocampista ventenne Ergys Kace. Il quale sul suo profilo di facebook ha pubblicato una fotografia che lo ritraeva con una maglietta dell’UCK, l’esercito di liberazione kosovaro. Lo stesso club di Salonicco, però, è intervenuto opportunamente nelle vicenda, richiamando il suo stesso tesserato ad una maggiore correttezza e disciplina. Ma tutto questo non è stato giudicato sufficiente da parte degli estremisti di Alba Dorata, che con un comunicato stampa hanno richiamato il comportamento giudicato grave del giovane Kace e si sono permessi anche di filosofeggiare sulla purezza ellenica del PAOK. Club fondato nel 1926 da emigranti che provenivano da Costantinopoli. Un affronto fin troppo duro per i gusti del Gate 4, quelli del Cancello 4, il maggior gruppo organizzato dei bianconeri e tra le tifoserie più temute del Vecchio Continente. “Il PAOK, in quanto squadra fondata da immigrati e rifugiati, si schiera contro ogni tipo di razzismo”, hanno scritto senza mezzi termini quelli del Gate 4, che nel giro di poche ore poi passano ai fatti. E l’11 settembre hanno assaltato la sede di Alba Dorata, in una mega-rissa che ha provocato oltre 46 arresti e soprattutto si sono registrate botte da orbi. Gli squadristi di Alba Dorata sono stati costretti a registrare una dura lezione da parte degli ultras del PAOK. In molti dei militanti di Alba Dorata ne sono usciti sconfitti e questo scontro ha annotato la prima flessione e batosta subita dal movimento dall’inizio del 2012 ad oggi.

Il sacrificio di Pavlos. Gli odi reciproci, comunque, non si sono placati neanche dopo gli scontri tra le opposte fazioni e pochi giorni dopo la rissa un militante di Alba Dorata, Jorgos Rapoukias, ha ucciso a coltellate Pavlos Fyssas, noto rapper antifascista di appena 34 anni. Le reazioni nel paese ellenico sono state vastissime ed impulsive. Gli ultras di sinistra di varie squadre si sono prodigati in una vera e propria caccia antifascista. Nelle piazze sono scoppiati disordini di ogni genere- Gli scontri sono risultati di una certa gravità ed hanno provocato per Alba Dorata uno scossone deciso ed irreparabile. Nikos Dendias, il Ministro per l’ordine pubblico, non ha fatto sconti. Alba Dorata è stato costretto alla resa nonostante il 12% nelle preferenze nei sondaggi politici. L’estrema destra ha approfittato della crisi profonda del paese per ritornare quasi ai vertici del Parlamento, ma il popolo si è ribellato, mettendo in crisi il movimento politico che stava creando enormi problemi alla stabilità sociale del paese. Una protesta ed opposizione che è partita dagli ultras. Un dettaglio che molti in Grecia non hanno trascurato. Il sacrificio di Pavlos Fyssas anche se in modo tragico è servito a  qualcosa. E in Grecia si parla di un altro Alexos Panagulis, che si ribellò alla dittatura dei colonnelli.

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