lunedì 7 ottobre 2013

Europa League 2014, il ritorno degli spurs


 Le recenti stagioni di Europa League stanno ridando leggermente lustro alla storia europea del Tottenham Hotspur, unica squadra in lizza della competizione ad aver vinto in due occasioni la Coppa UEFA. I londinesi si affermarono nella prima edizione in assoluto del 1972 ed in quella del 1984. Abbastanza indietro nel tempo rispetto alle vicissitudini attuali. Tuttavia, gli spurs viaggiano a passo spedito in questa edizione dell’Europa League, anche dopo l’agevole successo in casa dell’Anzhi.

I ragazzi di Burnkinshaw. La vittoria nel 1984 giunse abbastanza a sorpresa, anche perché i londinesi viaggiarono a rimi alquanto lenti in patria. Lontanissimi dalla vetta in campionato ed eliminati nei  primi turni sia in FA Cup che in Coppa di Lega dal Norwich Citi e dall’Arsenal. In Coppa UEFA, invece, il Tottenham trovò risorse inaspettate, beneficiando soprattutto della buona vena dei suoi fuoriclasse, gente che avrebbe scritto pagine importanti non solo a White Hart Lane. Nel primo turno gli spurs passeggiarono contro gli irlandesi del Drogheda United, ma dal secondo turno in poi iniziarono a mietere vittime importanti, come il Feyenoord Rotterdam di un inedito Johann Cruyff alla sua ultima stagione agonistica. Nonostante anche un gol del Papero d’oro, la superiorità del Tottenham non fu mai messa in discussione. Al terzo turno invece fu eliminato il Bayern di Rummenigge, grazie ai gol dello scozzese Steve Archibald e del novo talento Mark Falco. Nei quarti contro gli ostici dell’Austria Vienna i protagonisti furono ancora Archibald e Brazil, ex-attaccante dell’Ipswich Town e di grande talento. Il gol decisivo fu però dell’intramontabile Ossie Ardiles, vero idolo della tifoseria degli spurs. La semifinale fu altrettanto difficile contro l’Hajduk Spalato, soprattutto per i problemi ambientali a giocare nel Poljud spalatino. La tifoseria locale accolse i rivali sul terreno di gioco, portando un galletto (simbolo degli spurs) al guinzaglio e per poi sgozzarlo in maniera impietosa Il Tottenham perse in Jugoslavia 2-1, ma poi passò il turno a Londra con un gol di Hazard. In finale quindi la squadra di Burkinshaw si trovò di fronte i detentori del trofeo dell’Anderlecht  e la dura e lunga battaglia si chiuse soltanto dopo i calci di rigore. Il Tottenham Hotspur trionfò in maniera meritata, portando a tre i suoi successi in campo europeo, dopo la Coppa delle Coppe del ’63 e la Coppa UEFA del ’72. Le finali contro i biancomalva di Bruxelles furono però anche contrassegnate dai disordini provocati dai fans del Tottenham nella trasferta in Belgo. Più di un campanello di allarme degli hooligans.

Ossie di seppia. L’uomo guida degli spurs continuava a rimanere comunque lo stagionato Ardiles, talentuoso argentino approdato a Londra, dopo il Mundial vinto a Baires nel ’78. La sua esperienza al Tottenham fu però in un primo momento interrotta in seguito alla Guerra delle Malvinas che scoppiò nel 1982. Non era un momento facile per gli argentini di stanza in Inghilterra ed Ardiles fu prestato ai francesi del PSG. Ardiles poi tornò agli spurs, ma nel frattempo un suo fratello arruolato nella Marina argentina era stato tra i primi caduti nelle Malvinas. Un giorno i sostenitori del Leicester City lo beccarono duramente nel corso di un match di campionato. Per tutta risposta quelli del Tottenham dalla loro curva presero a gridare “Argentina, Argentina” per sostenere la causa del loro idolo.

 

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