sabato 6 luglio 2019

Europa League 2020, i confronti greco-ciprioti


di Vincenzo Paliotto 
La sfida in Europa League tra Aris Salonicco ed AEL Limassol in programma per il terzo turno preliminare di Europa League richiama alla mente tutti i confronti europei tra squadre greche e cipriote.

Apoel Nicosia 1977/78
Sull’asse Grecia-Cipro. Gli intrecci politico-calcistici tra la Grecia e l’isola di Cipro sono ovviamente intensissimi. I ciprioti vivono da sempre un rapporto viscerale con il governo di Atene, ancor di più da quando l’isola è purtroppo divisa per l’insediamento dei turchi nella parte a nord della stessa, creando tensioni politiche e sociali ormai da diversi decenni. Oltretutto tra il 1967 ed il 1975 la migliore squadra del campionato cipriota andava addirittura a giocare nel massimo campionato greco, come una sorta di premio, ma più che altro un asservimento a quella che era la Grecia dei Colonnelli, quella del colpo di stato che si era registrato poco dopo la metà degli Anni Sessanta. Tuttavia, tra tutte le partecipanti, soltanto l’Apoel Nicosia in una occasione riuscì sul campo a raggiungere la salvezza nell’Alpha Ethniki, nella stagione del 1973, piazzandosi al 14° posto, aiutato peraltro in maniera palese nell’ultima di campionato da una vittoria in qualche modo compiacente contro l’AEK Atene. L’Olympiakos Nicosia, invece con tre partecipazioni, è la squadra che vi ha preso parte più volte.
 A livello di coppe europee pertanto i confronti greco-ciprioti assumono un connotato politico e sportivo importante e spesso dagli esiti non scontati. Nel 1965/66, infatti, l’Olympiakos Pireo faticò non poco per eliminare nel primo turno della Coppa delle Coppe l’Omonia Nicosia, vincendo di misura sull’isola e poi pareggiando in casa. A Nicosia il gol decisivo fu di Polichroniou.

’77 la prima volta dell’Apoel.Tuttavia, un primo successo da parte dei ciprioti non tardò ad arrivare e nella Coppa delle Coppe del 1976/77 al primo turno l’Apoel Nicosia registrò la clamorosa impresa, mandando anzitempo a casa l’Iraklis Salonicco del talentuoso Vassilis Hatzipanagis. Dopo lo 0-0 di Salonicco, i gialloblu di Nicosia vinsero in casa con doppietta di Marcou e fu ovviamente grande festa. In quella stessa stagione in Coppa dei Campioni, però, al primo turno un’altra squadra di Salonicco, il PAOK, estromise l’Omonia Nicosia, pareggiando 1-1 a Cipro e vincendo per 2-0 in casa. Tra i marcatori del PAOK figurava nell’occasione anche Giorgios Kudas, che il regime tentò di accasare all’Olympiakos Pireo. La rivolta dei tifosi del PAOk lo tenne ancorato per sempre a Salonicco.
 Nell’88/89 in Coppa delle Coppe, invece, per la prima volta il Panathinaikos affrontò una squadra cugina, avendo la meglio sulla stessa Omonia (le due squadre hanno del resto il logo sociale molto simile), vincendo tutti e due i confronti. A Nicosia sbloccò il punteggio Mavridis.
Il quasi miracolo di Gmoch. Il doppio confronto più bello si registrò in ogni caso nella Coppa dei Campioni del 1992/93, quella in cui al primo turno si affrontarono l’AEK Atene e l’Apoel Nicosia. Ad Atene la squadra di Dusan Bajevic passò in vantaggio al tramonto del primo tempo con Alexandris, ma al 72’ Hadjluokas per gli ospiti pareggiò tenendo in bilico la qualificazione. L’Apoel era guidato la polacco Jacek Gmoch, grande conoscitore del calcio ellenico. A Nicosia l’AEK sembrò imporre il suo maggior tasso tecnico, andando in vantaggio due volte con il serbo Sabanadzovic e quindi con Dimitriadis, quando si era arrivati già al 71’. Poi il grande orgoglio dell’Apoel fece il resto. Segnò il bomber Gogic e poi Fasouliotis a cinque dal termine firmò il pareggio, che serviva a poco ma che tenne sulle spine i ben più titolati greci.  Lo stesso AEK del resto risultò particolarmente indigesto ai ciprioti anche nella Coppa UEFA del 2002/2003, ancora con una qualificazione rocambolesca degli ellenici. Ad Atene i gialloneri vinsero di misura, ma poi a Cipro la spuntarono proprio nel recupero, con un gol al 93’ di Nikolaidis.

Il logo dell'Anorthosis Famagusta
 Le grandi imprese dell’Anorthosis. Tuttavia, nella Coppa UEFA del 1996/97 l’Apoel Nicosia riuscì a ripetere l’importante impresa ancora una volta ai danni dell’Iraklis Salonicco, questa volta affermandosi con due vittoria sia in Grecia che a Cipro. Nel 1998/99 altri due confronti arricchirono questa grande sfida calcistica. Infatti, in Coppa delle Coppe il Panionios eliminò con due successi l’Apollon Limassol, mentre in Coppa dei Campioni l’Olympiakos estromise dalla competizione, non senza affanni, l’Anorthosis Famagosta. Proprio questi ultimi, ad ogni modo, furono i grandi protagonisti addirittura nella stagione dei Champions League del 2008/2009. Già nel 2002/2003 i biancocelesti avevano eliminato i malcapitati dell’Iraklis in Coppa UEFA, con protagonista proprio il georgiano Ketsbaja. L’Anorthosis è la squadra più antica di Cipro, fondata nel 1911, ma dal tempo ormai dell’invasione turca di Cipro del Nord è costretta a giocare a Larnaca, dove ha uno stadio proprio. Questo non gli ha permesso di non realizzare grandi imprese, come quella del 2008/2009. Alla guida tecnica c’era già da qualche stagione il georgiano Timur Ketsbaja, che aveva già vestito al maglia dello stesso club. Arrivato dalla Dinamo Tblisi, il campionato cipriota fu il suo trampolino di lancio per andare a giocare proprio in Grecia nell’AEK Atene e quindi in Inghilterra. Ma poi ritornò a Famagosta per fare l’allenatore-giocatore. Ketsbaja allestì una vera multinazionale del calcio, con francesi, portoghesi, brasiliani, ciprioti, un iracheno, un albanese ed anche giocatori greci, tra cui spiccava il nome di Traianos Dellas, Campione d’Europa con la Grecia nel 2004. Nei preliminari quell’Anorthosis diede un brutto dispiacere all’Olympiakos (vincendo 3-0 in casa grazie ad un’autorete di Torosidis e gol francesi di Sosin e Laban) e si qualificò per la fase a gironi. L’Anorthosis fu grande protagonista e vinse nettamente anche contro il Panathinaikos in casa per 3-1. Poi proprio i verdi di Atene con un gol di Karagounis negarono a Ketsabja e compagni addirittura un clamoroso passaggio del turno.

Omonoia Nicosia
 In quella stessa stagione in Coppa UEFA l’Omonia Nicosia realizzò un’impresa analoga, prendendosi il lusso di eliminare l’AEK Atene.  In Grecia decise a sorpresa il portoghese Cafù. A Cipro l’albanese Klodian Duro portò due volte in vantaggio i biancoverdi e due volte vennero raggiunti da Blanco e Pavlis proprio in extremis. Ma ormai l’impresa cipriota era stata firmata.

 Una vittoria a testa invece conseguono nella fase a gruppi di Europa League nel 2015/2016 nel loro confronto incrociato l’Apoel Nicosia e l’Asteras Tripoli. I ciprioti in casa vincono 2-0 con gol dell’argentino Cavenaghi e del brasiliano Carlao, ma con identico punteggio vengono ripagati della loro visita in Grecia.


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