mercoledì 23 gennaio 2019

Copa Libertadores 2019, si riparte

di Vincenzo Paliotto
 Riparte subito o quasi la nuova edizione della Copa Libertadores, lasciandosi alle spalle la doppia finale più problematica della sua storia e tanto per cominciare sarà quella del 2019 l’edizione in cui la finale si disputerà in partita unica, all’Estadio Nacional di Santiago del Cile.
 Tuttavia, nei turni preliminari scenderanno in campo già compagini quotate, come il Sao Paulo, l’Atletico Mineiro e l’Atletico Nacional de Medellin, che la Copa l’hanno vinta rispettivamente tre, una  e due volte a testa. Ma anche i preliminari saranno preceduti da altre tre sfide. Il Bolivar infatti affronta gli uruguagi del Defensor Sporting, in quella che almeno sulla carta è l’incrocio più prestigioso. Le due squadre si sono affrontate nella Copa Sudamericana del 2015 con un netto successo per 3-0 della violeta di Montevideo. Il Bolivar va alla ricerca comunque di un successo prestigioso e si è portato dalla Spagna anche il fratello di Callejon, ma difficile che possa bastare da solo contro i tignosi uruguagi. Il Bolivar è l’unica formazione boliviana ad aver raggiunto una finale continentale: nel 2004 affrontò e perse di misura il Boca Juniors in Copa Sudamericana, ma anche in Copa Libertadores i celesti qualche volta sono avanzati, forse anche di più degli eterni rivali del Th Strongest. Il defensor è invece composto interamente da uruguagi, ad eccezione del panamense Cecilio Waterman. Nel 2014 giunse fino alle semifinali della Copa Libertadores ed ha vinto 4 titoli nazionali, di cui il primo nel 1976 negli anni della dittatura militare. Quella squadra stessa fu un atto di ribellione ai militari, abituati a veder trionfare Penarol e Nacional. Per festeggiare si misero a percorrere la vuelta olimpica in senso contrario e tra i suoi giocatori l’autorevole Pedro Graffigna era un noto militante di sinistra. Una squadra che segnò un’epoca, anche per la presenza di Luìs Cubilla.
 Delfin Manta (che in pratica dal 1989 sono l’ex 9 de Octubre, ma che in patria non ha mai vinto niente) se la vedranno con i paraguayani del Nacional Asuncion, squadra che nel 2014 addirittura arrivò fino in finale per poi perdere contro il San Lorenzo de Almagro. Ma in Paraguay in finale ci è sempre ed arrivato solamente l’Olimpia Asuncion, con il Nacional che costituisce un’eccezione o qualcosa di più. Nato nel 1904 nel Barrio Obrero, il Nacional ha vinto in patria 9 titoli nazionali ed è l’unica squadra che ha avuto il piacere di schierare l’idolo Arsenio Erico, che poi giocò per il resto dei suoi anni all’Independiente de Avellaneda.
 Quindi gli ecuadoregni del
  Chiude questa parte breve ed iniziale del tabellone la sfida tra i venezuelani del Deportivo La Guaira e i peruviani della Real Garcilaso, squadra che gioca dal 2009 sulle alture di Cuzco e che la momento si fa preferire per i suoi risultati al Cienciano, vincitore nel 2002 di una storica edizione della Copa Sudamericana. Come per dire che il miracolo può avvenire ovunque o quasi. Nel 2011 ha vinto la sua prima ed unica edizione della Copa Perù e nel 2013 addirittura è arrivato ai quarti della Copa Libertadores eliminato dai colombiani dell’Independiente Santa Fè de Bogotà. Un risultato a dir poco sensazionale. 

 Le vincenti dei tre confronti andranno poi a completare il tabellone del secondo turno preliminare. La vincente di Bolivar-Defensor affronta poi il Barcelona Guayaquil, quella tra Delfin e Nacional Asuncion trova il Caracas FC, mentre La Guiara-Real Garcilaso l’Atletico Nacional de Medellìn. Poi successivamente la Copa Libertadores entra nella sua fase a gironi, quindi nel suo vivo, prima della lunga scaletta dei confronti diretti.

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