venerdì 24 ottobre 2014

Il campionato più bello del mondo: Lorenzo, il ragazzo di Calabria


Pino Lorenzo ai tempi
del Catanzaro
di Vincenzo Paliotto 
C’era poco o nulla da salvare per quell’Inter trapattoniana edizione 1987/88. I nerazzurri meneghini al massimo potevano aspirare ad un piazzamento UEFA al culmine di una stagione a dir poco deludente. Era arrivato in Italia anche Vincenzino Scifo, ma  predicare nel deserto del centrocampo nerazzurro. A quell’Inter addirittura era capitato in Coppa UEFA di perdere in casa a San Siro per mano del Turun Palloseura, compagine finlandese di dilettanti, andata miracolosamente in gol con Mika Aaltonen, che poi la stessa Inter comprò per dare in prestito al Bologna.

 Ad ogni modo, l’8 maggio del 1988 l’Inter cercava punti pesanti a Cesena, contro i locali allenati da Albertino Bigon, che però a loro volta dovevano salvarsi, dopo un campionato più che dignitoso. Bigon beneficiò dell’esperienza di Agostino Di Bartolomei e di giovani talentuosi, quali Sebastiano Rossi, Alessandro Bianchi, Ruggiero Rizzitelli. L’Inter, comunque, passò doppiamente in vantaggio con un penalty di Altobelli al 42’, alla sua ultima stagione nerazzurra, e con Serena al 60’. Quel Cesena però non si diede per vinto ed in tre minuti riequilibrò il risultato. Al 73’ accorciò le distanze Bordin, mentre al 76’ ristabilì la parità Pino Lorenzo, giovane bomber catanzarese in prestito dalla Sampdoria, ma esploso nel 1982/83 in Interregionale con la maglia del Cesenatico, ma al tempo di proprietà del Catanzaro. Il “ragazzo di Calabria” siglò il gol più importante di quella stagione. Il Cesena avrebbe centrato la salvezza, mentre l’Inter sarebbe approdata in Coppa UEFA.

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