martedì 7 maggio 2013

Il campionato più bello del mondo: L'Atalanta, la Juve e Scirea


Scirea a Espana 82
 Le maggiori fortune della Juventus bonipertiana, quella che per intenderci dominò buona parte degli Anni Settanta ed Ottanta, andava ascritta soprattutto alla capacità del club bianconero di rastrellare e portare a Torino i migliori talenti del calcio italiano. Prima che riaprissero le frontiere, la Juve i propri campioni li setacciava in maniera quasi infallibile sul fertile territorio italiano, talvolta al Sud così come capitò su tutti con Franco Causio, uno che per la sua classe lo chiamavano il Barone, molte volte al Nord, in quei vivai in cui soprattutto pensavano a far diventare le giovani leve prima uomini e poi calciatori. Così come accadeva a Bergamo, a Cremona o a Como, a due passi dalle milanesi, che però spesso scrutavano in ritardo i pezzi migliori.

 La Juventus vinse tanto in Italia grazie a loro e buona parte di loro costituirono l’ossatura iridata per il Mundial di Spagna nel 1982, non dimentichiamolo. Tra tutti nell’estate del 1974 Boniperti portò a Torino un ragazzo elegante e serio, che aveva fatto faville nell’Atalanta. Si chiamava Gaetano Scirea, che si disimpegnava a centrocampo, ma che aveva un futuro radioso prescritto nel ruolo di libero. Addirittura per evitare scomodi dualismi i bianconeri diedero il prepensionamento ad uno come Sandro Salvadore, al servizio dei bianconeri oramai da oltre un decennio. Boniperti anche quella volta ci aveva visto giusto. Scirea rimase alla Juve per sempre, fino alla stagione del suo ritiro del 1987/88, vincendo praticamente tutto con la maglia bianconera in Italia e nel mondo.

 In un periodo storico in cui spesso i campioni bianconeri venivano fischiati su tutti i campi d’Italia (forse anche per invidia) Scirea usciva sempre tra gli applausi per la sua correttezza e per la sua signorilità. Ma un’intervista o una farse fuori posto. 15 anni di onorato servizio sempre al top del rendimento. Scirea poi ci lasciò prematuramente vittima di un incidente stradale nell’estate del 1989, lavorando per la Juve su una maledetta e maldestra strada polacca. Il suo ricordo nella mente degli sportivi italiani rimarrà comunque indelebile. (a destra, la prima maglia bianconera di Gaetano. 1974/75)

 Atalanta e Juventus hanno comunque nel rispetto dei loro ex giocato tante partite memorabili. Il 27 gennaio del 1985 gli orobici ci provarono a  sgambettare la Vecchia Signora. Fulmineo vantaggio di Marino Magrin, uno dei tanti Platini di provincia, e pareggio sul finire del primo tempo di Massimo Briaschi, ex-genoano con il grilletto sempre pronto. Finì 1-1 in una gara dalla spettacolo godibile, così come è sempre stato o quasi tra Atalanta e Juventus e soprattutto ancora con tante ovazioni per Gaetano Scirea, un Campione per tutti. (accanto uno striscione a lui dedicato dai tifosi romanisti. Tra Juve e Roma è sempre esistito un odio calcistico viscerale) 

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