venerdì 9 novembre 2012

Il campionato più bello del mondo- Il derby del Cupolone


Manfredonia contro Pruzzo in un Derby del Cupolone
Tratto dal volume Football Rivalries di Vincenzo Paliotto, edizione Urbone Publishing

Roma è una città ad alta densità calcistica e che vive di calcio attraverso la passione dei suoi tifosi e dei mass media, che praticamente raccontano delle vicende delle squadre capitoline in ogni momento della giornata. Nella Capitale il derby di lunghissima tradizione tra la Lazio e la Roma si vive ogni giorno ed in ogni angolo della città. La Lazio, fondata nel 1900, è la squadra più antica di Roma, un fatto di cui si vantano a ragione i tifosi biancocelesti, che la tradizione vuole distribuiti maggiormente nella periferia romana e nel resto della regione. La Roma, invece, nata nel 1927 dalla fusione di altre piccole compagini cittadine, è la squadra che vanta il maggior numero di tifosi nei confini cittadini della Capitale. La Lazio ha vinto 2 volte lo Scudetto, in 5 occasioni la Coppa Italia, 3 Supercoppe Italiane e quindi a livello continentale vanta un successo in Coppa delle Coppe nel 1998 ed uno nella Supercoppa Europea nella stessa stagione, a cui si aggiunge una Coppa delle Alpi del 1971. La Roma, invece, di Scudetti in bacheca ne conta 3, mentre ben 9 sono le Coppe Italia, 2 le Supercoppe Italiane ed una Coppa CONI del 1928. A livello europeo, oltre ad uno Torneo Anglo-Italiano, i giallorossi si sono aggiudicati la Coppa delle Fiere nel 1961. Anche se i rimpianti maggiori rimangono ovviamente quelli per la finale di Coppa dei Campioni persa sul terreno amico nel 1984 per mano del Liverpool e quelli per la doppia finale di Coppa UEFA del ’91, persa di fronte all’Inter.

 Il bilancio del Derby del Cupolone, ad ogni modo, vede in vantaggio la Roma con 62 successi di fronte ai 45 della Lazio e ai 60 pareggi complessivi. La stracittadina romana è sentita in maniera spasmodica da entrambe le tifoserie, sia quando le squadre in campo hanno lottato per ambizioni di alta classifica o meno. Gli scontri tra le opposte fazioni costituiscono quasi un rituale sia prima che dopo la partita e molte volte anche all’interno dello stesso stadio Olimpico. L’episodio di violenza più grave del resto risale al 28 ottobre del 1979 con l’uccisione del tifoso laziale Vincenzo Paparelli, colpito mortalmente ad un occhio da un razzo lanciato dalla Curva Sud occupata dai romanisti per mano del tifoso giallorosso Giovanni Fiorillo. Paparelli morì in Curva Nord proprio sotto gli occhi della moglie Vanda Del Pinto. Lo stesso Fiorillo scomparve per overdose qualche anno più tardi. Le tifoserie un tempo erano in gran parte contrapposte anche come ideologia politica, con i laziali che si schieravano senza troppi indugi a destra (d’altra parte Benito Mussolini possedeva la tessera di socio della Lazio), mentre i romanisti si identificavano per lo più nelle correnti di sinistra. Tuttavia, con il passare degli anni entrambe le tifoserie hanno apertamente dirottato a destra, trovando addirittura intese e complicità in altre occasioni inimmaginabili. Il 21 marzo del 2004 gli ultras delle due squadre riuscirono a far sospendere il derby della Capitale dopo appena 25 minuti di gioco, diffondendo la notizia, rivelatasi poi infondata, che un giovane tifoso era stato investito da una macchina della polizia prima dell’inizio della partita. L’arbitro Rosetti fu costretto dai vertici della Lega Calcio e dal questore di Roma a sospendere quella partita che passò tristemente alla storia come Il derby del bambino morto. Fortunatamente quell’omicidio da parte delle forze dell’ordine non era mai avvenuto, ma gli ultras avevano così dimostrato la loro forza ed unità di intenti. Del resto già nell’ottobre del 1994 in occasione di un Brescia-Roma di campionato entrambe le tifoserie romane viaggiarono insieme verso la Lombardia per scontrasi duramente con gli ultras bresciani e le forze dell’ordine. Fu quella una domenica di botte da orbi e di preoccupanti saluti romani.

 Anche i cambi di maglia da una parte all’altra del Tevere sono stati sempre mal digeriti dai tifosi, in modo particolare il trasferimento di Lionello Manfredonia dalla Lazio alla Roma, che comportò tafferugli e malcontenti tra gli stessi tifosi romanisti. Ovviamente il Derby della Capitale conta su tanti calciatori-bandiera che hanno onorato pressoché quasi sempre la stessa maglia: da Chinaglia a Totti, da Giordano e Pruzzo e così via per tanti altri.  Anche se detiene il primato dei gol segnati nei derby della Capitale il brasiliano Dino Da Costa con 12 centri complessivi. Negli Anni Cinquanta andò in gol per 8 derby consecutivi.

 

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