lunedì 1 ottobre 2012

Bianchi e Miccoli, il gol made in Italy


 Il calcio italiano (cerchiamo di tenere questo concetto sempre più frequentemente vivo) può contare storicamente su tanti campioni, anche se molte volte alcuni di questi sono emarginati in maniera voluta o a volte un po’ distratta dalle attenzioni dei grandi club. Talvolta si preferisce investire su nomi esotici, presunti campioni o tali, mentre si trascura la scuola calcistica italiana. Rolando Bianchi e Fabrizio Miccoli infatti hanno infiammato l’ultima giornata del campionato italiano, con prodezze rispettivamente diverse, ma entrambe meritevoli di essere rammentate. Bianchi e Miccoli rispettivamente difendono i colori di due nobili squadre italiane, il Torino ed il Palermo, ma per motivi diversi entrambi gli attaccanti da sempre sono sulle cresta dell’onda pur senza mai spiccare il volo decisivo.

 Bianchi nella vittoriosa e trionfale trasferta dei granata sul campo dell’Atalanta (vittoria per 5-1) ha realizzato il suo 70esimo gol con la maglia del Torino, arrampicandosi al decimo posto dei migliori marcatori di sempre con la maglia dei torinesi, non una roba qualunque. Infatti, Bianchi appaia in decima posizione uno dei miti, quell’Ezio Loik che fu protagonista indelebile del calcio italiano e soprattutto del Grande Torino. Una domenica da non dimenticare per Rolando Bianchi, che nel 2007/2008 provò anche l’avventura estera al Manchester City, in quanto in Italia pare che non avesse più estimatori, anche se quando militava nella Reggina lo chiamavano Rolandinho per le sue abilità tecniche. Qualcuno ha parlato di carattere un po’ difficile, anche se Bianchi è attualmente nella storia del Torino.

 In terra sicula invece Fabrizio Miccoli ha deliziato la sua platea con una tripletta sontuosa, suggellata con un gol quasi da centrocampo di rara bellezza e di chiaro stampo sudamericano. L’indole calcistica di Miccoli, salentino doc, si identifica con i classici numeri d’alta scuola del calcio sudamericano, non a caso è da sempre un estimatore di Diego Armando Maradona. In una grande del calcio italiano ci è arrivato Miccoli, ma la stessa Juventus lo spedì poi in Portogallo al Benfica per tenerlo lontano dal calcio italiano e dalle piazze che contano. Ma Miccoli è uno che il calcio lo gioca meravigliosamente e soprattutto non è uno che scende a compromessi. Il tatuaggio di Che Guevara che ha disegnato sulla sua coscia ne identifica il carattere e forse anche la classe. Bianchi e Miccoli insomma non sono due calciatori ormai più giovanissimi, ma le loro prodezze faranno ancora parlare.

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