Il nostro club non morirà mai |
di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan's Magazine n. 263)
Il
calcio scozzese rappresenta probabilmente il massimo per quanto riguarda dal
punto di vista della tradizione e per la difesa della storia e delle icone del
football. Figuriamoci cosa hanno potuto provare i tifosi scots ed in particolare quelli blues
di Glasgow, nel momento in cui i Rangers hanno annunciato il loro fallimento nella scorsa estate dopo 140 anni di
onorabilissima storia. La squadra più famosa di Glasgow insieme agli acerrimi
arcirivali del Celtic era stata fondata nel 1873 e nella sua storia aveva
raccolto un lunghissimo elenco di trofei: 54 campionati nazionali, 33 Coppe di
Scozia, 27 Coppe di Lega ed una vecchia Coppa delle Coppe nel 1972, quando
batterono a Barcelona la Dinamo Mosca, anche se quasi quella finale passò alla
storia più per i pesanti incidenti provocati dai sostenitori scozzesi che per
il risultato finale.
Per gli ingenti debiti provocati da gestioni
alquanto scellerate di un calcio sempre più finanziario e sempre più moderno il
14 giugno del 2012 la società è entrata in regime di liquidazione ed ha ceduto
i suoi cespiti, beni materiali ed immateriali, ad una nuova società presieduta
da Charles Green e denominata The Rangers Football Club ltd, in cui la
rifondazione societaria avveniva on l’introduzione del nome storico dei Rangers
preceduto dall’articolo determinativo “The”. Grazie alla nuova società di
Charles Green si è configurato la cessione del ramo d’azienda del vecchio club,
preservandone la storia e le insegne al prezzo relativamente contenuto di 7
milioni di euro. Una manovra che ha fatto storcere un po’ il naso ai puristi
del calcio britannico, ma che rappresentava l’unico per dare continuità alla
storia gloriosa dei Rangers. Una procedura quella della cessione del ramo d’azienda
adottata anche da diverse società italiane, in particolar modo delle serie
inferiori, anche se probabilmente con sfumature e modalità diverse. Cosa su cui
hanno avuto da ridire gli eterni rivali del Celtic, contro di cui i Rangers
giocano uno dei derby più combattuti e sentiti di tutto il mondo del calcio
come l’Old Firm.
Tuttavia, la genesi dei nuovi Rangers non è
stata comunque facile. In quanto i club membri della Scottish Professional
League (i club professionisti in sostanza) non ne hanno votato l’ammissione al
campionato di prima divisione, l’equivalente di un campionato cadetto, ma ne
hanno ratificato bensì la partenza direttamente dalla Third Division, il quarto
ed ultimo livello del calcio nazionale. Una vera e propria condanna per il club
dei protestanti di Glasgow, costretti a ripartire con una denominazione
parzialmente nuova dal gradino più basso del calcio nazionale. Una eventualità
che al di là di tutto non ha scoraggiato i fedelissimi sostenitori dei gers, presentatisi in massa anche per
l’inizio del nuovo campionato di Third Division. 10 squadre del resto prendono
parte a questo campionato: Annan Athltetic, Berwick Rangers, Clyde, East
Stirligshire, Elgin City, Montrose, Peterhead, Queen’s Park, Rangers e Stirling
Albion. Le squadre sono tutte composte da dilettanti ed il derby stagionale per
i blues questa volta sarà
rappresentato dall’inedita sfida contro la squadra più antica di tutta la
Scozia, il Queen’s Park, nato addirittura nel 1867. Gli spiders erano un tempo una squadra blasonata, avendo vinto 10 volte
la Coppa di Scozia e per ben 2 volte avevano giocato anche la finale della
Coppa d’Inghilterra, ma sono scesi in campo per l’ultima volta in massima
divisione nel 1958. Il suo terreno di gioco ufficiale è addirittura l’Hampden
Park, dove gioca le sue partite la nazionale scozzese.
I Ranger stravinceranno probabilmente questo
campionato a mani basse, ma hanno iniziato il loro cammino con un clamoroso
pareggio per 2-2 sul campo del Peterhead. Il piccolo Balmoor nel nord est della
Scozia che ha contato qualcosa di più dei suoi 4.000 posti disponibili con una
larghissima rappresentanza di sostenitori dei Rangers. La squadra affidata ad
Ally Mc Coist, vera e propria bandiera del club capace di ben 355 gol in tutta
la sua militanza da giocatore nei Rangers, ha raggiunto il gol del pareggio
soltanto nei minuti finali tra l’esultanza dei suoi sostenitori al seguito. La
storia, però, non si è ripetuta qualche giorno più tardi il 18 agosto. Ad Ibrox
Park 49.118 spettatori hanno presenziato al largo successo dei Rangres per 5-1
sull’East Stirlingshire. Le strade che portavano allo stadio erano piene di
tifosi biancoblu come al solito, come avviene ormai da 140 anni. E per i gers giocare anche contro i dilettanti
dell’East Stirlingshire è stato ugualmente emozionante. L’importante era vedere
in campo i Rangers, anzi The Rangers, ma nella sostanza del resto cambia
veramente poco.
dedicato a quei tifosi di
tutto il mondo che purtroppo almeno una volta nella storia hanno visto fallire
la loro squadra del cuore.
sono fra questi e ti ringrazio
RispondiEliminaGrazie a te, ma siamo effettivamente in tanti.
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