lunedì 9 luglio 2012

La caduta del gigante scozzese

Lorenzo Amoruso, un tempo Capitano dei Gers
Se non altro la Scozia può vantare una delle stracittadine più infuocate al mondo, che si gioca con frenetica frequenza a Glasgow tra i cattolici del Celtic ed i protestanti dei Rangers.
L’attesa per il derby di Glasgow supera ogni lecita immaginazione,
diventando l’evento sportivo dell’anno ogni volta che si disputa, tra polemiche, incidenti, proibizioni, ma anche inarrivabile e godibile spettacolo
[Vincenzo Paliotto, FOOTBALL RIVALRIES, Derby e rivalità calcistiche in Europa.]
Puoi essere cattolico o protestante, repubblicano o unionista, puoi tifare per i biancoverdi o per gli azzurri, ma se ti piace questo sport puoi solo mostrare tristezza e disappunto alla notizia della caduta del gigante scozzese. Il Glasgow Rangers ha scritto il suo nome con lettere dorate nella storia del calcio e uno dei più anziani e importanti club d’Europa non merita di sparire in questo modo.
Una metà della città si troverà orfana, mentre la metà che tifa Celtic vedrà sparire dal calendario quegli attesissimi giorni del derby, i giorni dell’Old Firm. Una storia lunga 554 incontri, che racconta di 234 vittorie dei Rangers e 192 degli storici rivali, iniziata nel lontano 1888 con un 5-2 per il Celtic e terminata il 25 marzo di quest’anno con una inutile vittoria dei Rangers per 3-2. Una storia fatta di partite equilibrate, ma anche di goleade tra cui spiccano il 5-1 del novembre 2000, vittoria per i Rangers capitanati da Lorenzo Amoruso (primo cattolico nella storia del club a ricoprire questo ruolo), e il clamoroso 4-0 per il Celtic in finale di Scottish Cup nel 1969, nonostante la presenza in campo tra i blu del futuro baronetto Alex Ferguson.
Ibrox Park, il tempio protestante, lascia al suo interno 54 Campionati di Scozia -nessuna squadra al mondo può vantare più titoli nazionali-, 33 Coppe di Scozia, 27 Coppe di Lega e una Coppa delle Coppe vinta nel 1972 battendo in finale la Dinamo Mosca. Per un totale di 115 titoli, anche questo un record.
Nel febbraio di quest’anno la sensazione che quel numero di titoli rimarrà tale per sempre. Il glorioso club di Glasgow è esposto per debiti ammontanti a svariati milioni di euro nei confronti dell’azienda britannica HM Revenue and Customs, entra in amministrazione controllata, ma a poco serve dato che il 14 giugno dopo 139 anni di storia arriva la bancarotta e la sparizione.
“The Rangers FC”, così si chiama la nuova società nata dalle ceneri dei Rangers. Stessi colori, stesso stemma, stesso stadio e magari fra qualche anno anche lo stesso nome, come fece la Florentia Viola nel 2003 solo un anno dopo il fallimento della Fiorentina, ma niente sarà più come prima. “The Rangers FC” si vede costretto a ripartire dalla Terza Divisione in quanto le altre dieci squadre della Scottish Premier League ne hanno vietato l’iscrizione alla massima serie e, anche se così non fosse, la nuova società è un prodotto nato dalla mala gestione dei dirigenti della vecchia società, dall’intervento del denaro nello sport e degli affari dentro lo spettacolo. E questo i tifosi dei Gers non lo dimenticheranno mai e quelli del Celtic non glielo faranno mai dimenticare.
Nuovamente l’ombra del calcio degli affari si addensa sul calcio romantico. God save the Rangers Football Club.

 Questo magistarle articolo è stato tratto dal blog www.calcioromantico.wordpress.com degli amici Victor e Federico, che ringraziamo e salutiamo.

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