di
Vincenzo Paliotto
Nel calcio la numerologia calcistica è una
scienza esatta o quasi, e da sempre, nonostante le nuove mode del calcio
moderno, al calciatore più rappresentativo e di maggior classe della squadra
viene assegnato il n. 10. Diego Armando Maradona fu probabilmente il miglior n.
10 di sempre, il calciatore di maggior talento della storia, anche se agli
albori di una carriera già luminosa quella maglia non sempre gli venne
assegnata. Accadde che il 2 agosto del 1979 in occasione di una gara di Copa
America che l’Argentina doveva giocare in Brasile Julio Cesar Menotti ricorse
anche alle prestazioni di Dieguito, che in quel momento della sua carriera, non
aveva nemmeno 19 anni, faceva la spola tra la nazionale maggiore e quella
juniores. Menotti no lo aveva convocato per il Mundial casalingo del 1978, ma
in seguito aveva dovuto integrarlo in seno alla Selecciòn per forza di cose ed a furor di popolo. Al Maracanà
Menotti mise in campo il seguente undici: Vidallè, Passarella, Van Tuyne,
Bordon, Gaspari, Barbas, Coscia, Osvaldo Diaz, Gaitan, Maradona e Larraquy. Ma
contrariamente a quanti in tanti si aspettavano, a Maradona non fu assegnata la
maglia n. 10, ma bensì un inedito n. 6 sulle sue spalle. La 10 andò per l’occasione
a Gaspari, mentre Coscia, calciatore del San Lorenzo, che peraltro in quella
partita segnò il punto del momentaneo pareggio biancoceleste proprio su assist
del giovane Maradona. Il Brasile vinse per 2-1, con i gol firmati da Zico e
Tita e nonostante le pesanti critiche rivolte alla vigilia di quel match
infuocato all’indirizzo di Claudio Coutinho, il DT brasiliano che aveva
preferenze per i calciatori del Flamengo, in quanto dirigeva allo stesso tempo
anche le vicende tecniche del club carioca. Coutinho escluse da quella sfida
sia Falcao che Socrates e le polemiche aumentarono dopo che lo stesso Coutinho
al termine del Mundial del 1978 aveva dichiarato la sua squadra vincitrice
morale di quella Coppa, in quanto l’Argentina clamorosamente aiutata a battere
per 6-0 il Perù. Forse Coutinho non aveva tutti i torti. Tuttavia, quella
numerazione che poteva sembrare strana non era invece del tutto casuale, in
quanto la federazione argentina in quel periodo assegnava i numeri di maglia
della Selecciòn per le varie competizioni in ordine alfabetico. Pertanto Maradona
anche in una seconda occasione scese in campo con la maglia n. 6 ed in
occasione della seconda partita di quella Copa America che l’Argentina giocò e
vinse nella cancha del Velez per 3-0
ai danni della Bolivia. E Maradona in quella circostanza siglò il primo gol
della partita ed il suo primo personale in Copa America. Il giovane Dieguito,
ancora agli ordini di Menotti, andò a giocare poi il Mondiale Juniores, che
l’Argentina vinse in maniera spettacolare grazie ad un grande Maradona. La
federazione argentina anche per le successive manifestazioni usò l’ordine
alfabetico dei cognomi dei suoi giocatori per assegnare i numeri di maglia, ma
questa volta aveva preveduto un’eccezione, assegnando la maglia n. 10 d’ufficio
a Maradona, ritenuto e non a torto il calciatore per forte del paese.
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