venerdì 13 novembre 2015

Lo storico Feyenoord-Ajax del 1956

Uno splendido racconto di Vincenzo Lacerenza. www.calciofuorimoda.blogspot.com
All'alba degli anni '50, anche la renitente KNVB  deve rassegnarsi. Impoverita dalla irrefrenabile diaspora dei suoi migliori talenti, attratti dagli sfarzi del professionismo e per questo puniti dall'inquisizione pallonara oranje, nell'estate del 1954  i vertici della federazione olandese si convincono ad ascoltare le proposte della NBVB, la fronda dei club favorevoli all'avvento dell'era professionistica. Nella fatidica riunione, tenutasi a Utrecht e denominata "slaapkamerconferentie", prevalgono le ragioni progressiste: la KNVB, stretta all'angolo, spalanca le porte a compensi e salari, dando il benvenuto a quel professionismo, anche se teoricamente si parla di semi-professionismo, così tanto demonizzato in tempi non sospetti. Ridisegnato anche il formato del torneo, che dice addio alle scremature regionalistiche: abbattuti i gironi e tagliati i playoff, sulla scia di quanto preconizzato dai più prestigiosi campionati europei, le diciotto elette d'Olanda vengono invitate a far parte della grande famiglia dell'Eredivisie. 

Sin dalle prime battute della stagione '56-57, è lo schiacciasassi Ajax  a trovarsi a proprio agio nel ruolo di battistrada. A tratti straripanti e bulimici, i Lancieri imprimono un ritmo insostenibile per le rivali: vincono sei delle prime sette gare, lasciando le penne e i punti soltanto alla sesta sul difficile terreno del Rapid JC Heerlen. Ovvio, quindi, che nel primo Klassieker d'Eredivisie la bilancia penda, e anche tanto, dalla parte dei capitolini. Il Feyenoord, le cui sorti sono state affidate a Jaap Van der Leck, sostituto dell'iconico giramondo Richard Kohn, per tutti a Rotterdam semplicemente Dombi Little, non scoppia di salute:  il momentaccio del club van het volk, due rovesci nelle ultime tre uscite, è sublimato dalla batosta, quattro pappine, rimediate dal DOS Utrecht. Lo scoppolone incassato, però, se non altro, pungola l'orgoglio dei biancorossi.Che, feroci e indemoniati, scortati da un De Kuip gremito da oltre cinquantamila tifosi trasognanti, regalano agli acerrimi rivali una ripassata storica, smentendo ogni pronostico. A prendersi la scena, però, non è Coen Moulijn: l'estrosa ala sinistra - nonchè recordman di presenze del club, che con la "F" sul petto vivrà da protagonista la belle epoque della formazione di Rotterdam, insolitamente  resterà a guardare. Eroe della giornata sarà, infatti, Daan Den Bleijker: il centravanti che dopo nove annate ammantate di biancorosso, terminerà un'onesta carriera nel DHC - altro sodalizio di Rotterdam - calerà addirittura il poker. All'intervallo, poi, il bilancio per i Lancieri verrà appesantito dalla doppietta di Cor van der Gijp, capostipite di una dinastia di calciatori : Ome Cor, cosi come fu ribattezzato dai tifosi,  pilastro del Feyenoord  a cavallo tra gli anni '50 e '60, con tanto di centosettantuno reti spalmate su duecentotrentatre apparizioni in biancorosso, è infatti fratello dei vari William, Janus e Frederick, nonchè zio di Renè, figura di spicco del PSV nel trienno '84-87.

Priva di un imberbe Sjaak Swart, colui che negli anni a suon di uscite coi Godenzonen, alla fine se ne conteranno ben quattrocentosessantuno, diventerà il calciatore più presente nella storia dei Lancieri, l'Ajax abbozzerà un timido tentativo di rimonta: sarà l'impacabile  Wim Bleijenberg di quell'anno, autentico cecchino con sedici reti realizzate in diciotto incontri, a scuotere i suoi.  Repentina la risposta del Club del popolo, affidata ai piedi, caldi, di Henk Schouten: il compare di Moulijn e van der Gijp, qualche mese prima entrato nella storia  per aver messo a segno la bellezza di nove reti in una gara vinta 11-4 con il Volewijckers*, ristabilisce le già rassicuranti distanze. Nel finale il Feyenoord, ormai paggo e rilassato, permetterà all'Ajax di ricucire un pochino il pesante passivo: a segno per i Lancieri andranno Rinus Michels, il vate del calcio totale, ancora alle prese con tacchetti e cuoio prima di passare a lavagna e tattiche, e Piet Ouderland, uno dei primi ad iscriversi al ristrettisimo club di calciatori con più di cento presenze con l'Ajax.

Nonostante l'umiliazione, tuttavia, i Lancieri proseguiranno in maniera ineffabile il loro cammino: per tagliare il traguardo del titolo, primo a reti unificate, i capitolini dovranno penare, sopravanzando di soli quattro punti un sorprendente Fortuna '54*. E saranno proprio quest'ultimi a recare una delusione al Feyenoord: sesti in campionato, i biancorossi di Rotterdam, giunti sino in finale di KNVB Beker, la coppa nazionale oranje, vedranno ondeggiare l'ambito trofeo tra le mani di Bram Appel, devastante in finale con una tripletta, & Co

Vincenzo Lacerenza

Il tabellino 

Feyenoord-Ajax 7-3 (Rotterdam, 11/11/1956, Eredivisie, ottava giornata)

Feyenoord: Onderstal, Kerkum, Osterholt, Koolen, Steenbergen, van der Hoek, Bak, Schouten, van der Gijp, Den Bleijker, Moulijn. All: Jaap van der Leck

Ajax: Graafland, van Mourik, Geelhuizen, W. Anderiesen, van Dijk, Bakker, van der Kuil (Ouderland 40'), Michels, Bleijenberg, den Edel, Schmidt. All: Karl Humenberger

Reti: Den Bleijker 14', 23', 37', 64', van der Gijp 26', 44', Bleijenberg 51', Schouten 52', Michels 85', Ouderland 88'.

Arbitro: Karel van der Meer

Note 
*:  L'exploit di Schouten, per questioni temporali, non è annoverabile tra i record dell'Eredivisie. Se è vero che con le sue nove reti Schouten resta inavvicinabile per chiunque, specie in tempi moderni, a far registrare il più alto numero di marcature in una gara del massimo campionato olandese è stato Alfonso Aves: nell'ottobre 2007, l'attaccante brasiliano dell'Heerenveen mise a segno ben sette reti.

**: Nel 1963, sull'orlo del crack per una cattiva gestione delle finanze, il Fortuna '54 è costretto alla fusione con il Sittardia: vede la luce l'odierno Fortuna Sittard.

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