di Vincenzo Lacerenza
L'improvvida
debacle della Germania nazista, umiliata da una doppietta dello
spauracchio norvegese Magnar
Isaksen, proprio sotto lo sguardo stupefatto del Führer, costa caro al
selezionatore tedesco Otto
Nerz. Spalle al muro, l'occhialuto tecnico, capro espiatorio della
sorprendente eliminazione della Germania dalle Olimpiadi organizzate in pompa
magna dai vertici nazisti, viene invitato a liberare il proprio armadietto ed a
togliere il disturbo: la scottante panchina della Germania nazista,
vacante dopo il benservito recapitato a Nerz, è affidata a Sepp Herberger, già assistente del tecnico appena
epurato dalle alte sfere del Terzo Reich. Sulle
macerie lasciate in eredità dal proprio predecessore, e con l'orwelliana
supervisione delle svastiche, sempre attente alla questione sportiva per via
della propaganda, per Sepp, ottenere un pass per i Mondiali francese del '38,
non sarà impresa facile: inseriti nel gruppo 1 delle qualificazioni europee, i
tedeschi si trovano a rivaleggiare per un posto al sole con Svezia, Estonia e Finlandia.
Per non farsi trovare impreparati allo start delle qualificazioni iridate, in
programma nel Giugno dell'anno successivo, la Federazione, in piena sintonia
con Herberger, popola il calendario autunnale della Mannschaft con due
amichevoli di lusso: in Ottobre i teutonici faranno visita all'Irlanda,
mentre un mese più tardi, sarà la ciurma di Herberger ad accogliere, sotto la
porta di Brandeburgo, l'Italia fascista e campione del Mondo in carica.
Il primo viaggio della Mannschaft nella terra di San Patrizio, si rivelerà essere un'esperienza traumatica. Non ancora smaltita del tutto la delusione olimpica, poco prima della mezzora, i ragazzi al soldo di Herberger, devono già inseguire: ad aprire le danze per la Green Army, è Joey Donnelly, scafato fromboliere del Dundalk agli ultimi scampoli di carriera. Nemmeno il tempo di assaporare il vantaggio, che, in un moto d'orgoglio, la selezione del Terzo Reich perviene al pareggio con Stanislaus Kobierski, icona delFortuna Dusseldorf, compagine alla cui causa ha votato l'intera parabola calcistica, conquistando anche un titolo tedesco nel 1937, e presente, tra i protagonisti, nel grande libro della nazionale tedesca: è infatti l'autore della prima rete iridata della Mannschaft, siglata ai campionati del Mondo del '34 nella gara vinta per 5-2 con il Belgio. Rinvigoriti nello spirito, sull'abbrivio del pari, il baldanzoso undici tedesco opera addirittura il sorpasso: Fritz Szepan, pilastro assieme al cognato Ernest Kuzora dello Schalke 04 capace di assicurarsi cinque titoli nazionali negli anni '30, ma probabilmente noto ai più per l'alterco avuto con il viennese Stroh ai tempi dell'Anschluss*, infila Foley, completando la rimonta. Dailymount Park può però ravvivarsi tre minuti più tardi: Tom Davis, portentoso alfiere in forza agli inglesi dell'Oldham Athletic, rimette a posto le cose dal dischetto, liberando il ruggito dei trentamila, incasso di quasi duemila sterline, dell'impianto dublinese.
Nella ripresa, l'Irlanda, guidata da una commissione tecnica a noi ignota, esibisce un calcio frizzante, verticale, e intenso, entusiasmando pubblico e critica: come riporta anche un columnist dell'Irish Times all'indomani della gara " In my close on 40 years experience of Association football, I have not seen any Irish team play with greater verve, dash and persistency". In balia delle casacche verdi, la selezione delle svastiche, sopraffatta dell'esuberanza e la maggior freschezza atletica irlandese, collassa: Matty Geoghean, due sole apparizioni per lui con la Green Army, ancora Donnelly e Davis, capitalizzeranno al meglio l'enorme mole di gioco prodotta dai padroni di casa, rispedendo a casa la Germania con un fragoroso 5-2.
Nonostante la rovinosa sconfitta in Irlanda, il successivo pari con i campioni del mondo dell'Italia, sarà un buon viatico per i tedeschi in vista delle qualificazioni iridate. Missione, che Herberger, ct senza licenza d'errore, e i suoi ragazzi non falliranno: dominato il proprio raggruppamento con tre vittorie, la Mannschaft volerà in Francia, dove, tuttavia, verrà estromessa al primo turno dalla Svizzera. Alle prese con gli strascichi della Guerra d'Indipendenza irlandese, che aveva insanguinato il paese tra il 1919 ed il 1921, e le relative scorie a livello politico-sportivo, vedasi caos generato dalla doppia federazione (FAI e FAIFS), la rappresentativa dello Stato Libero d'Irlanda, da adesso, per effetto del nuovo dettato Costituzionale, semplicemente Irlanda, mancherà all'approdo iridato: fatale alla Green Army sarà la sconfitta di Oslo con la Norvegia.
Il tabellino
Irlanda-Germania 5-2 (Dublino, 17/10/1936 - Amichevole internazionale)
Irlanda: Foley, O'Neill, Gorman, O' Reilly, Turner, Conolly, Ellis, Donnelly, Davies, Moore, Geoghegan.
Germania: Jakob, Munzenberg, Munkert, Rodzinski, Goldbrunner, Kitzinger, Lehner, Siffling, Hohmann, Szepan, Kobierski. All: Sepp Herberger
Marcatori: Donnelly 25', 69' Kobierski 26', Szepan 32', rig. Davies 35', 76', Geoghegan 59'.
Arbitro: Webb (SCO)
Ciao
RispondiEliminaGrazie per le post
Mi piace molto el blog
bellissimo!
Baccio