giovedì 13 agosto 2015

La Lazio incrocia il Bayer Leverkusen per il sogno Champions


di Vincenzo Paliotto

 Si gioca una bella fetta di credibilità il calcio italiano nel turno preliminare che potrebbe spalancare ad un’altra formazione della Serie A le porte della Champions League. Dopo il buon comportamento in Europa dei nostri club nella passata stagione, si attende in qualche modo una nostra conferma. Anche se dopo il tonfo nei preliminari di Europa League della Sampdoria, la Lazio di Pioli pare attesa ad un compito ancora più arduo, quello di sbarrare la strada ai tedeschi del Bayer Leverkusen, squadra abituata ai palcoscenici internazionali ed in buona saluta dal punto di visto tecnico ed economico, dettaglio di non poco conto per le dimensioni del calcio attuale.

Plastic club. Fondato nel 1904, il club di Leverkusen ha sempre vantato il suffisso di Bayer, in quanto da sempre è la squadra di una delle più note case farmaceutiche al mondo. Per questo negli ambienti della Bundesliga ha spesso subito la scomoda etichetta di “plastic club”, nel senso di club senza troppa tradizione calcistica. Ma, a differenza di un franchising calcistico in piena regola come quello instaurato di tori della Red Bull a Salisburgo e a Lipsia, l’attività calcistica del Bayer nacque effettivamente come supporto ludico e sportivo agli operai della casa farmaceutica, così come avvenne in casi analoghi per la Philips ad Eindhoven e per la Peugeot a Sochaux. Il Bayer ha sfiorato 5 volte il titolo, arrivando secondo, ha perso una finale di Champions League nel 2002 contro il Real Madrid, e si consola con una Coppa UEFA alzata al cielo nel 1988 ed una Coppa di Germania vinta nel 1993. Tuttavia, questi resteranno dettagli al momento di scendere in campo. Il nuovo allenatore Roger Schimdt, 46enne arrivato nel 2014 dalla Red Bull di Salisburgo, vanta un passato agonistico di poco conto, con diffuse presenze nel Verl, il Lippstadt ed il Paderborn. Poi ha iniziato ad allenare nel 2004 il Delbrucker, passando poi al Preussen Munster, al Paderborn, prima di approdare in Austria, vincendo campionato e coppa nel 2014. Al primo anno a Leverkusen ha raccolto un buon 4° posto.

Giulio Donati
La storia di Giulio. Il 25enne italiano Giulio Donati è una delle colonne di questa squadra, ma già dal 2013. Costituisce una delle storie più strane e contorte del nostro calcio. Non a caso questa storia curiosa appartiene all’Inter, società in grado di scoprire talenti per poi farseli clamorosamente sfuggire. Nato nell’Inter, Donati però non ha mai trovato spazio, se non nel Lecce, il Padova ed il Grosseto, dove quelli della Bayer andarono a prelevarlo. Con 26 presenze nell’Under 21 italiana, i tedeschi ne scoprirono talento e caratteristiche e quando qualcuno penso di riportarlo in Italia, il suo cartellino costava già tantissimo.

Il precedente. La Lazio ha già affrontato i farmaceutici nella sua storia europea. Era nel primo girone della Champions League del 1999/2000. Era una Lazio strepitosa: Sven Goran Eriksson in panchina, uno svariato numero di campioni in tutte le zone del campo (Salas, Boksic, Mihajlovic, Simeone, Nesta, Stankovic, Mancini etc.) e soprattutto i soldi, tantissimi, di Sergio Cragnotti, che fece della Lazio uno dei terminali del suo impero economico. I biancocelesti rimediarono due pareggi, entrambi per 1-1. In Germani segnarono Neuville e Mihajlovic, mentre a Roma Nedved e Kirsten. Anche il Bayer Leverkusen era un’altra squadra, con il “puma” brasiliano Emerson e quell’Ulf Kirsten, che dopo caterve di gol dall’altra parte del Muro, approfittò del professionismo per fare tanti gol in Bundesliga. C’era anche Gresko, ma meglio non ricordarlo agli interisti. La Lazio comunque passò il turno, mentre il Bayer fu relegato in Coppa UEFA.

 
Pioli indica la via per l'Europa
Dopo aver perso la Supercoppa Italiana in Cina, la Lazio prova a conquistare il suo primo obiettivo stagionale, che poi potrebbe risultare il più importante. L’accesso alla Champions League è un tassello cruciale per poter poi puntare in alto. Ma sulla sua strada Pioli trova il non docile Bayer. La Lazio ha dimostrato nella passata stagione solidità nel gruppo e forse risorse inattese.

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