Vincenzo
Lacerenza sul suo calciofuorimoda.blogspot.com conduce una rubrica di grande
spessore e per veri amanti del football. Si chiama Esterophilia e ripercorre un precedente illustre di un’importante
gara in programma in uno dei maggiori campionati europei. Questa volta è il
turno di West Ham United-Arsenal.
West
Ham: McAlister, Gale, McQueen, Strodder, Dickens,
Parris, Ward, Robson, Bonds, Brady, Cottee. All: John Lyall
Arsenal: Wilmot, Anderson, O' Leary, Adams, Williams, Rocastle, Davis, Thomas, Hayes (46' Rix), Groves, Nicholas. All: George Graham
Marcatori: Cottee 45', rig. Hayes 45', Cottee 90', Brady 90'
Reduce da due stagioni fallimentari, concluse senza titoli nè piazzamenti di rilievo, l'Arsenal approccia alla stagione 1986/87 con l'obiettivo di tornare ai lustri passati. Al timone non c'è più il dimissionario Don Howe, incapace di risolevare la squadra dalle sabbie mobili di metà classifica, nè tantomeno viene riconfermato Steve Burtenshaw, traghettatore dei Gunners fino al termine della stagione 1985/1986.
La dirigenza, vogliosa di rinverdire i fasti e rilanciare le ambizioni, affida la gestione della squadra ad un uomo di fiducia, quel George Graham già icona dei Gunners da calciatore a cavallo tra gli anni '60 e '70. Il nuovo coach ha a disposizione una squadra di buon livello: può contare sull'esperienza di pilastri come il capitano Tony Adams e dell'irlandese David O'Leary, tuttora recordman di presenze con la maglia dei Gunners, ma può far leva anche sulla spensieratezza e la freschezza atletica di alcuni giovani promettenti come Martin Hayes, dinamica ala sinistra lanciata l'anno precedente dall'ex manager Don Howe, e Niall Quinn, attaccante dalla discreta vena realizzativa che giocherà anche per Manchester City e Sunderland.
Completano la spina dorsale dell'undici londinese i vari Rocastle, Allison,
Nicholas, Anderson e Lukic, estremo difensore di origini
jugoslave proveniente dal Leeds United. La partenza non è delle
migliori: nelle prime otto giornate i Gunners racimolano soltanto nove
punti, allontandosi dalla vetta. Poi la svolta, il cambio di ritmo e la sequela
di risultati utile che proiettano la compagine nord londinese in testa alle
graduatoria al termine del girone d'andata. Al giro di boa, i Gunners conducono
con quattro lunghezze di vantaggio sull'Everton primo inseguitore. Tutto
farebbe pensare ad un Arsenal finalmente di nuovo in lotta per il
titolo. Non sarà così, dopo i primi due successi illusori del girone di
ritorno, arrivano dieci partite senza l'ombra di una vittoria che fanno
precipitare gli uomini di Graham al quinto posto, superati nelle
gerarchie da Luton Town, Tottenham Hotspur, Liverpool ed Everton.
L'8 Aprile ad Upton Park ai Gunners urge tornare alla vittoria per poter continuare a cullare ambizioni di titolo. Dall'altra parte il West Ham, allenato da John Lyall, ex calciatore degli Hammers con una carriera compromessa ineluttabilmente da un brutto infortunio al ginocchio. Perseguitati dalla sfortuna e dalle defezioni i Martelli disattendono le aspettative dei tifosi, ancora abbagliati dallo storico terzo posto del campionato precedente, concludendo però il girone d'andata al comunque confortante nono posto. A Gennaio la dirigenza prova a rinfocolare le speranze dei supporter, rinforzando la rosa agli ordini di Lyall. Nell'est di Londra arriva Stewart Robson, centrocampista poliedrico proveniente dall'Arsenal. Ma non sarà l'unico volto nuovo ad Upton Park: due mesi dopo verranno presentati anche Gary Strodder, Tommy McQueen, terzino prelevato dagli scozzesi dell'Aberdeen, ma sopratutto Liam Brady, vecchio leone irlandese con trascorsi anche in Italia tra le fila di Juventus, Sampdoria, Inter e Ascoli in cerca dell'ultimo contratto della propria onorata carriera. Scovato e portato nel Belpaese dall'osservatore Gigi Peronace, lo scafato mediano irish è pronto ad imboccare l'ultima curva prima del viale del tramonto, magari togliendosi qualche sfizio anche con gli Irons.
Oltre ai nuovi acquisti gli Hammers possono contare su Paul Ince, gioiellino dal futuro luminoso alla sua seconda stagione da professionista, su Kevin Keen, centrocampista col vizetto del goal arrivato nel 1983 dai Wycombe Wanderers e sui goal di Tony Cottee, local boy nominato giovane giocatore dell'anno la stagione precedente. Sulla carta dunque una partita ostica per i Gunners, il campo la confermerà tale. Al tramonto della prima frazione Cottee porta in vantaggio gli Hammers, salvo poi essere vanificato un giro di lancette più tardi da un penalty di Martin Hayes. La ripresa segue l'andazzo della prima parte: primo segmento di studio ed emozioni conservate nella coda. Proprio quando il pari sembra ormai cosa fatta, ancora uno squillo di Cottee ed una rete dell'ex Liam Brady consegnano agli Hammers tre punti preziosi, condannando i Gunners all'undicesima gara senza vittorie.
Nonostante il successo, il West Ham non riuscirà a migliorare la propria classifica, finendo per terminare il torneo in un'anonima quindicesima piazza, mentre l'Arsenal, ormai tagliato fuori dai giochi per il titolo, giungerà al quarto posto, ma sopratutto tornerà ad arricchire la propria bacheca, rimasta a secco per ben otto anni: conquisterà infatti la Coppa di Lega superando in finale il Liverpool grazie ad una doppietta del centravanti scozzese Charles Nicholas. E' il primo trofeo dell'era Graham, un'epopea che si concluderà soltanto nel 1995.
Arsenal: Wilmot, Anderson, O' Leary, Adams, Williams, Rocastle, Davis, Thomas, Hayes (46' Rix), Groves, Nicholas. All: George Graham
Marcatori: Cottee 45', rig. Hayes 45', Cottee 90', Brady 90'
Reduce da due stagioni fallimentari, concluse senza titoli nè piazzamenti di rilievo, l'Arsenal approccia alla stagione 1986/87 con l'obiettivo di tornare ai lustri passati. Al timone non c'è più il dimissionario Don Howe, incapace di risolevare la squadra dalle sabbie mobili di metà classifica, nè tantomeno viene riconfermato Steve Burtenshaw, traghettatore dei Gunners fino al termine della stagione 1985/1986.
La dirigenza, vogliosa di rinverdire i fasti e rilanciare le ambizioni, affida la gestione della squadra ad un uomo di fiducia, quel George Graham già icona dei Gunners da calciatore a cavallo tra gli anni '60 e '70. Il nuovo coach ha a disposizione una squadra di buon livello: può contare sull'esperienza di pilastri come il capitano Tony Adams e dell'irlandese David O'Leary, tuttora recordman di presenze con la maglia dei Gunners, ma può far leva anche sulla spensieratezza e la freschezza atletica di alcuni giovani promettenti come Martin Hayes, dinamica ala sinistra lanciata l'anno precedente dall'ex manager Don Howe, e Niall Quinn, attaccante dalla discreta vena realizzativa che giocherà anche per Manchester City e Sunderland.
John Hayes |
L'8 Aprile ad Upton Park ai Gunners urge tornare alla vittoria per poter continuare a cullare ambizioni di titolo. Dall'altra parte il West Ham, allenato da John Lyall, ex calciatore degli Hammers con una carriera compromessa ineluttabilmente da un brutto infortunio al ginocchio. Perseguitati dalla sfortuna e dalle defezioni i Martelli disattendono le aspettative dei tifosi, ancora abbagliati dallo storico terzo posto del campionato precedente, concludendo però il girone d'andata al comunque confortante nono posto. A Gennaio la dirigenza prova a rinfocolare le speranze dei supporter, rinforzando la rosa agli ordini di Lyall. Nell'est di Londra arriva Stewart Robson, centrocampista poliedrico proveniente dall'Arsenal. Ma non sarà l'unico volto nuovo ad Upton Park: due mesi dopo verranno presentati anche Gary Strodder, Tommy McQueen, terzino prelevato dagli scozzesi dell'Aberdeen, ma sopratutto Liam Brady, vecchio leone irlandese con trascorsi anche in Italia tra le fila di Juventus, Sampdoria, Inter e Ascoli in cerca dell'ultimo contratto della propria onorata carriera. Scovato e portato nel Belpaese dall'osservatore Gigi Peronace, lo scafato mediano irish è pronto ad imboccare l'ultima curva prima del viale del tramonto, magari togliendosi qualche sfizio anche con gli Irons.
Oltre ai nuovi acquisti gli Hammers possono contare su Paul Ince, gioiellino dal futuro luminoso alla sua seconda stagione da professionista, su Kevin Keen, centrocampista col vizetto del goal arrivato nel 1983 dai Wycombe Wanderers e sui goal di Tony Cottee, local boy nominato giovane giocatore dell'anno la stagione precedente. Sulla carta dunque una partita ostica per i Gunners, il campo la confermerà tale. Al tramonto della prima frazione Cottee porta in vantaggio gli Hammers, salvo poi essere vanificato un giro di lancette più tardi da un penalty di Martin Hayes. La ripresa segue l'andazzo della prima parte: primo segmento di studio ed emozioni conservate nella coda. Proprio quando il pari sembra ormai cosa fatta, ancora uno squillo di Cottee ed una rete dell'ex Liam Brady consegnano agli Hammers tre punti preziosi, condannando i Gunners all'undicesima gara senza vittorie.
Nonostante il successo, il West Ham non riuscirà a migliorare la propria classifica, finendo per terminare il torneo in un'anonima quindicesima piazza, mentre l'Arsenal, ormai tagliato fuori dai giochi per il titolo, giungerà al quarto posto, ma sopratutto tornerà ad arricchire la propria bacheca, rimasta a secco per ben otto anni: conquisterà infatti la Coppa di Lega superando in finale il Liverpool grazie ad una doppietta del centravanti scozzese Charles Nicholas. E' il primo trofeo dell'era Graham, un'epopea che si concluderà soltanto nel 1995.
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