domenica 19 ottobre 2014

Il disastro del Luzniki


I capitani di Spartak Mosca ed Haarlem Rotterdam
OIeg Romntsev e Martin Haar
di Lorenzo Pecci
Al 20 ottobre purtroppo risale il 32° anniversario della più grande tragedia sovietica, tragedia che rimase nascosta all' umanità fino al 2007. Ma cosa successe effettivamente quel giorno ?

2° turno della ex Coppa UEFA gara di ritorno tra i padroni di casa dello Spartak Mosca e gli olandesi dell' Haarlem , lo Spartak proviene da un primo turno dove ha clamorosamente eliminato l' Arsenal con una doppia vittoria, mentre gli olandesi hanno avuto la meglio sui belgi del Gent. Fa freddo al Central Stadion Lenin la temperatura è intorno ai -10° i pochi spettatori circa 17000 tra cui una 30 di indomiti olandesi prende posto nello stadio, a fine 1° tempo lo Spartak conduce 1-0 si procede stancamente verso la fine dell' incontro alcuni spettatori decidono di uscire un po prima per far ritorno a casa , l' unica via di fuga è l' uscita est dove le forze dell' ordine incalanano gli spettatori , è l' 89 quando in uno degli ultimi assalti Schvetsov segna il 2-0 la gente esplode in un boato e coloro che stavano scendendo le scale tentano di risalirle per vedere cosa sta succedendo sfortunatamente le forze dell' ordine bloccano la risalita e i tifosi si trovano schiacciati sulle scalinate molti perdono l' equilibrio misteriosamente il cancello a soffietto è bloccato da un cumulo di neve la gente quindi si trova schiacciata e soffocata è una strage. Nessuno sa niente l' Haarlem viene invitato a lasciare velocemente lo stadio senza motivo neanche i calciatori dello Spartak sanno qualcosa. Il giorno seguente solo un piccolo trafiletto che parla di alcuni scontri tra tifosi sovietici e forze dell' ordine. Al processo viene dichiarato colpevole il custode dello stadio che si farà 2 anni poi ridotti a 6 mesi di carcere con l' accusa di negligenza nelle mansioni di servizio.


20 luglio 1989 il Sovetsky Sport parla del disastro e di cosa sia realmente successo si parla di 67 morti accertate. Qualcosa non torna pero' , spuntano i primi sopravvissuti che decidono di parlare anche in seguito all' avvento della Perestrojka i morti non sono 67 ma tra i 340/360 dove sono finiti i cadaveri i fogli di ricovero e gli attestati di morte ? Tutto sparito . Il governo ammette l' errore parzialmente i morti sono 67 e decide di erigere davanti allo stadio un monumento in memoria delle vittime con i nomi dei defunti ( solo 67 e gli altri ??? ) le due società organizzano un Memory match x devolvere l' incasso ai familiari delle vittime.

Intervistato Sergey Schvetsov dichiara come precedentemente detto che non ne sapeva nulla e che ora maledice l' aver segnato .

Da quel giorno i tifosi dello Spartak i Fatria dedicano ai fratelli scomparsi una canzone

Двадцатое число — кровавая среда.
Фанат, ты этот день запомнишь навсегда.
И заканчивался матч на кубок УЕФА,
Играл «Хаарлем» и наш «Спартак» Москва.
Не упустив свой шанс, ты всё ж забил свой мяч,
И вот звучит свисток финальный — закончился предсмертный матч.
И мы тогда все рады были, что мы сегодня победили.
Никто, никто не знал тогда про подлость старого мента.
Нас всех в один проход пустили, пятнадцать тысяч — это сила!
А там во льду ступеньки были, поломаны были все перила.
И там в толпе погиб фанат, и из толпы раздались крики:
«Назад, ребята, все назад!»
Толпа бесшумно расступилась, картина ужаса полна:
Там были трупы, много трупов, а по ступенькам кровь текла.
И искорёженные лица мы не забудем, хоть убей,
Фанат легавых не боится и отомстит за смерть друзей!
Я фанат и фанатом останусь,
Буду вечно болеть за «Спартак».
А когда я умру, мне поставят
На могиле спартаковский флаг.
Я ещё и ещё раз увижу,
Как играет любимый Спартач.
Посмотрю, как «Спартак» забивает
Московской конюшне спартаковский мяч!

http://october20.ru/music/dvadtsatoe_chislo/


Per non dimenticare

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