sabato 7 dicembre 2013

Questione di ranking?


Michel Platini
 Non era mai accaduto nella ormai lunga storia della Coppa del Mondo che tre squadre che in precedenza avessero vinto il titolo iridato si ritrovassero nello stesso girone di una fase finale. Un fatto, o forse anche un espediente, effettivamente poco congeniale e poco digeribile per le esterrefatte Italia, Uruguay ed Inghilterra, che nel Gruppo D si contenderanno i due posti per passare al secondo turno, in compagnia peraltro della matricola Costarica. Questione di ranking, direbbe qualcuno, ma nemmeno tanto se andiamo a ben riflettere viceversa sulla composizione quantomeno fantasiosa e sproporzionata nei valori e nei parametri degli altri gironi. Del resto la polemica non è tardata a montarsi, anche perché forse era preventivata fin dalla vigilia, con i vertici della FIFA che non facevano neanche mistero su un certo tipo di poco logico presorteggio. In effetti alla Francia, squadra che si è qualificata in una partita di spareggio molto discussa ai danni dell’Ucraina, è andata molto meglio che agli italiani che agli stessi inglesi. I transalpini, infatti, affronteranno in un derby europeo la Svizzera e quindi le outsider Ecuador ed Honduras, ma nulla di trascendentale o quasi. Al momento i francesi sembrano godere di favoritismi che neanche i loro tifosi vogliono di buon grado accettare. Dopo la vittoria decisiva di Parigi contro l’Ucraina, non poche polemiche si erano sollevate nei confronti dei galletti, più che altro per le modalità con questa la insperata vittoria era stata agguantata. Dubbi e polemiche erano anche nate sulla stessa conduzione di gara dell’arbitro. Del resto, un amico in seno alla FIFA i francesi lo hanno ed è pure alquanto noto. Michel Platini dovrebbe essere come suol dirsi un uomo di calcio, in quanto e soprattutto perché a pallone vi ha giocato, e pure ad un certo livello. Ma il suo allontanamento dal rettangolo verde è stato sin troppo netto. Le sue decisioni di dirigente del calcio lo fanno sembrare uno che ha giocato a pallone più di cinquanta anni fa o forse addirittura in un’altra vita. Ma non dovrebbe essere così per uno che è stato idolo delle folle. I 3 Palloni d’Oro vinto con gli altri amici francesi di France Football ed i tanti titoli juventini raccolti ne avrebbero dovuto lasciare un ricordo indelebile ed ancor di più. Ma Monsier Plus adesso pare molto più noto e ricco attualmente nelle vesti di dirigente del pallone e non viceversa. Il girone “confezionato” per la Francia lascia molte perplessità, ma poi in campo in fin dei conti ci vanno pur sempre le squadre ed i giocatori.

 La terra brasiliana dovrebbe dal punto di vista dell’amarcord consegnare maggiori fortune all’Uruguay, che a Rio de Janeiro nel 1950 conquistò il più clamoroso dei titoli mondiali in assoluto. In Brasile lo ricordano come il Maracanazo, una vera e propria tragedia che culminò in più di un suicidio tra i tifosi auriverdi. La stessa esperienza fu invece catastrofica sia per l’Italia che per l’Inghilterra. Ma se gli azzurri persero almeno con la Svezia, gli inglesi le buscarono dagli amateurs degli Stati Uniti. U qualcosa di cui effettivamente non si può raccontare. I costaricensi, invece, la vivranno purtroppo senza grosse ambizioni questa fase finale. Ma nel 1984, nel corso delle Olimpiadi di Los Angeles, a Pasadena superarono l’Olimpica Italiana con una vittoria a dir poco a sorpresa. Al 33’ del primo tempo infatti Rivers superò Zenga e l’Italia collezionò un’altra di quelle sue sconfitte storiche, ma speriamo che sia soltanto un brutto ricordo.

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