domenica 12 maggio 2013

Ilcampionato più bello del mondo: Di Bartolomei affonda la sua Roma


 A pochi mesi di distanza dalla notte sfortunata dell’Olimpico, in cui la Roma accarezzò il grande sogno di vincere la Coppa dei Campioni, fu proprio uno dei suoi maggiori alfieri a mettere la parola fine a quel grande ciclo romanista. In un caldo pomeriggio di ottobre a San Siro, infatti, Agostino Di Bartolomei, che aveva servito la “patria” romanista per oltre dieci anni, ma che poi aveva scelto di seguire il maestro Nils Liedholm alla corte del Milan, aveva decretato una sconfitta decisiva ai danni della sua ex-squadra. La Roma, dopo la sconfitta nella finale, era passata infatti sotto la guida del nuovo profeta svedese, il giovane Sven Goran Eriksson, che aveva già fatto molto bene al timone delle sorprendenti Goteborg e Benfica.

 Di Bartolomei all’inizio della ripresa innescò il suo solito siluro che mise fuori causa l’ex-compagno di tante battaglie Franco Tancredi, mentre Mark Hataley, un colpitore di testa inglese pescato addirittura nel campionato cadetto nel Portsmouth, inflisse il colpo di grazia. La Roma ebbe la forza per replicare con il solo Toninho Cerezo, ma tuttavia troppo tardi per raddizzare le sorti di quell’incontro. Si era appena lla quinta giornata, ma la Roma aveva forse già individuato i propri limiti, accentuati poi anche dall’infortunio occorso a Falcao. Il Milan, invece, registrò una stagione di ripresa rispetto agli ultimi anni. Grazie a Liedholm ed al tandem inglese Wilkins-Hateley, ma di li a breve saranno altri a riportare in auge i rossoneri.

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