martedì 11 dicembre 2012

Ciao Doutor, un anno dopo


I calciatori del Corinthians ricordano con il pugno chiuso
verso il cielo il grande Socrates
Il 4 dicembre del 2011 moriva prematuramente Socrates, giocatore simbolo del calcio brasiliano, ma anche leader dello spogliatoio e personaggio spiccatamente di sinistra. Vincenzo Paliotto ne traccia un breve profilo e quella che fu la leggendaria democrazia corinthiana in un libro edito dalla Urbone Publishing e di prossima uscita Clàsicos.

Nei titoli paulisti del 1982 e 1983 grande protagonista fu il doutor Socrates, che guidò il Corinthians a due successi consecutivi. Fu quella la squadra caratterizzata dal movimento politico denominato di Democracia Corinthiana in quanto quattro giocatori del Timao fortemente politicizzati contribuirono a crearla. Si trattava di Socrates,  Wladimir, Casagrande e Zenon. Il movimento introdusse nuovi sistemi di contrattazione per i calciatori, nuove regole ed anche l’autogestione, sdoganando da una rigida gerarchia a cui in certe occasioni erano soggetti gli stessi giocatori. Socrates, amatissimo dal suo pubblico e con una sfortunata parentesi italiana alle spalle nelle file della Fiorentina, caldeggiava chiare idee comuniste ed aveva seguaci in tutto il Brasile ed era ovviamente il maggior leader della Democracia Corinthiana, che però concluse il suo momento di grazia intorno al 1984. Nazionale brasiliano, intraprese come detto anche l’avventura italiana, ma ritornò il Brasile dopo una sola anonima stagione in cui non riuscì ad ambientarsi. Dopo la sua morte prematura nel 2011, il suo club gli ha dedicato un busto per ricordarlo per sempre. Per celebrare il quinto titolo brasiliano vinto dal Timao i suoi tifosi lo ricordarono così: “Es para usted, doctor, el Timòn es pentacampeòn”.

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