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Gian Piero Amandola, dipendente Rai |
Poco calcio e molta bestialità nei nostri
stadi di calcio in quest’ultimo weekend e soprattutto nella giornata di sabato,
in cui le piazze di Verona e Torino (sponda juventina) hanno fatto a gara per superarsi nel triste contesto
delle offese razziste e per certi versi anche assurde. Anzi in molti pensano
che gli ultras siano la parte più marcia e violenta del calcio, ma esistono
tanti modi di fare violenza e soprattutto anche fuori dagli stadi. Il problema
è forse che ognuno di noi quando parla di calcio in uno stadio, davanti ad un
bar o tra le mura domestiche nel senso peggiore del termine tira fuori l’ultras
che è in sé. Le discussioni sfociano spesso in offese gratuite e peggio ancora
in insulti razzisti. Hanno cominciato sabato pomeriggio quelli del Verona (non
voglio in tal caso definirli né ultras né tifosi) che all’Ardenza di Livorno
hanno intonato un coro contro Piermario Morosini, lo sfortunato calciatore
amaranto che ha perso la vita su un campo di calcio, all’Adriatico di Pescara,
lo scorso 10 aprile. Una cosa che fa rabbrividire, ma per la quale speriamo
vengano prese le giuste contromisure. La società dell’Hellas Verona ha
presentato le scuse ( e meno male diremmo noi), ma in questo caso la Lega (non
quella di Tosi e Maroni) dovrebbe usare la mano pesante e non consentire che la
cosa passi inosservata. Anche perché le dichiarazioni del tecnico del Verona
nei giorni precedenti alla partita di Livorno non sono state proprio opportune
nei confronti del Livorno e dei suoi tifosi.
Poi il sabato sera lo hanno completato i
razzisti di Torino con un servizio giornalistico della Rai Tre piemontese che
ha dell’incredibile. Il giornalista Gian Piero Amandola ha condotto le
interviste all’esterno della Juventus Stadium in maniera scandalosa, facendo
trapelare dai commenti dei tifosi e soprattutto nei suoi delle chiare ed
inqualificabili offese razziste che hanno scosso e fatto andare su tutte le
furie i tifosi napoletani. Anche in questo caso la Rai ha presentato le scuse,
ma potrebbe non bastare, un servizio giornalistico del genere doveva essere
censurato in redazione e non dopo che questo è stato mandato in onda.
Ad ogni modo, tra molto razzismo e bestialità
e poco calcio questi episodi sono destinati a non rimanere isolati e senza
repliche. Il razzismo anche nello sport ancora una volta vince. Napoli ha
tantissimi difetti, ma anche un impareggiabile senso umoristico, così come
diversi anni fa a proposito di puzze qualcuno disse e non a torto: “Juventini, vi puzza il FIAT”.
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