di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s Magazine n. 262)
Ho captato impressioni più che favorevoli ed
incredibili nelle occasioni in cui l’emittente televisiva Sportitalia ha dedicato ampio spazio al campionato argentino,
riproponendo costantemente highlights e partite del massimo torneo nazionale.
Ma se un giorno avrò il piacere di essere in Argentina, andrò a vedere senza
dubbio prima loro i rossoblu del San Lorenzo de Almagro, che possono vantare una
delle tifoserie più calde, numerose e spettacolari di tutto il Sudamerica. Il
San Lorenzo de Almagro è stato fondato nel 1908 nel quartiere bonarense di
Boedo, grazie all’operato del prete cattolico Lorenzo Massa, che decise di ospitare
l’attività calcistica dei giovani del quartiere nel campetto della sua chiesa
in Avenida Mexico. Era successo, infatti, che nelle interminabili partite che
si giocavano lungo la strada del quartiere un giorno un giovane calciatore si
fosse ferito gravemente, dopo aver intralciato inavvertitamente la strada ad un
tram. Il San Lorenzo ha quindi vinto nella sua gloriosa storia 15 volte il
campionato argentino (l’ultimo dei quali il Clausura nel 2007), quindi 3 volte
la Copa Rio de la Plata ( una delle competizioni più antiche del continente che
si giocava tra la squadra campione argentina contro quella uruguayana), quindi
una Coppa Mercosur nel 2001 ed una Copa Sudamericana nel 2002, stracciando in
finale i colombiani dell’Atletico Nacional de Medellìn. Oltretutto il San
Lorenzo è l’unica squadra del paese ad aver vinto un campionato senza patire
sconfitte e questo accadde per ben due volte, nel 1968 e nel 1972. Il San
Lorenzo è in realtà una polisportiva, con squadre di basket, volley, arti
marziali ed altri sport, in cui ovviamente il calcio fa la parte del leone.
Tuttavia, i rossoblu sono affascinanti e ben
noti in tutto il Sudamerica più che per i titoli sportivi per la facinorosità e
la compattezza della sua tifoseria. Nel 1946 la tifoseria di Almagro invase il
terreno di gioco dopo che la loro squadra aveva vinto il campionato. Fatto
assolutamente inconsueto per l’epoca. Nel 1959 per la prima volta una tifoseria
argentina si ubica dietro una curva, riconoscendo il loro luogo d’incontro da
dove poter vedere la partita. Nel 1968, invece, 500 sostenitori rossoblu
capovolsero l’auto del loro Presidente che voleva cedere il famoso bomber el Lobo Fischer al River Plate. Nel 1982
in 75.000 assistono alla partita che riporta il San Lorenzo in massima divisione,
stabilendo un nuovo record per il calcio nazionale. Nel 1988 compare la prima
bandiera de La Gloriosa Butteler, il
maggior gruppo del tifosi organizzato dei corvi, che prende il nome da una
famosa plaza in cui si riunisce la
tifoseria rossoblu. Nel 1995 in 30.000 si recano in trasferta a Rosario. Il 19
novembre del 2006 impediscono lo svolgimento della partita a porte chiuse tra
il San Lorenzo de Almagro ed il Racing Avellaneda. Senza tifosi non si gioca, è
il loro grido di battaglia.
Tuttavia, La
Gloriosa Butteler, nata più o meno nel 1979, si rende parte attiva della
storia del proprio club e con una serie di attività contribuisce al recupero
anche di una parte del terreno dove sorgeva il vecchio Gasometro, il primo
stadio del club. Le loro iniziative mettono pressione alle istituzioni di
Buenos Aires. La costruzione del gasometro cominciò nel 1916 e fu ultimata nel
1930 e rappresentava una vera e propria istituzione per i tifosi del San
Lorenzo. Sorgeva in Avenida La Plata e la sua capienza raggiungeva addirittura
i 75.000 spettatori. Nel 1979, però, lo stadio fu chiuso, in quanto il Sindaco
della dittatura Osvaldo Cacciatore progettò un piano urbanistico, che prevedeva
che in quel punto dovesse sorgere una rete autostradale, mai poi realizzata. Il
terreno fu confiscato per 900.000 dollari, grazie alla complicità del Sindaco e
di un colonnello dirigente del club, e fu rivenduto per 8 milioni di dollari.
Fu una delle decisioni (tra le tante) triste e strazianti prese dal Generale
Videla, a capo della sanguinosa dittatura. Lo stesso Osvaldo Soriano, immenso
scrittore argentino non a caso inviso alla dittatura di Videla e grandissimo
tifoso del San Lorenzo, descrisse il suo vecchio Gasometro e le sue enormi
emozioni in un racconto di grandissimo contenuto letterario. Attualmente dove
c’era lo stadio del San Lorenzo c’è un supermercato del Carrefour, odiato da
tutti gli abitanti di Boedo. Nel 1993, invece, il San Lorenzo ha finito di
costruire il Nuevo gasometro nella zona del Bajo Flores, adiacente praticamente
ad una delle zone più malavitose della città.
Ma il San Lorenzo è una vera e propria fede,
soprattutto nel momento in cui la squadra si trova a giocare in questa stagione
gli spareggi per non andare in seconda divisione, sfidando in un doppio
confronto l’Instituto Cordoba. Non importa che la squadra viaggi nei bassifondi
della graduatoria. Il Nuevo Gasometro è sempre pieno e soprattutto la curva
occupata da La Gloriosa Butteler e
dagli altri gruppi ultras. La maggiore rivalità dei corvi è vissuta principalmente
nei confronti dell’Huracan e del Boca Juniors, mentre i rossoblu non hanno
amici, ma soltanto discreti rapporti con quelli del Talleres Cordoba,
dell’Union Santa Fè e dell’Almagro.
Il San Lorenzo de Almagro è una vera pasiòn e la sua tifoseria veramente
incredibile.
nel 2012 100.000 tifosi scendono in piazza: chiedono e riottengono le terre usurpate dalla dittatura e vendute al gruppo carrefour. Ora il gruppo carrefour deve restituirle entro 6 mesi ad un prezzo equo e prestabilito.
RispondiEliminacheguejordan 'cuervo de almagro'
Che fatto bellissimo. Mi auguro veramente che la giustizia faccia il proprio corso e che le terre usurpate vengano restituite al San Lorenzo.
RispondiEliminaHo visto giocare questa squadra in tv e me ne sono innamorato dei suoi colori e della sua storia.
Spettacolare tifoseria....ma forza newell s
RispondiEliminaLa meyor hinchada de todo el mundo.
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