di Vincenzo
Paliotto
Un’estenuante trattativa lunga 47 giorni servì per
portare Diego Armando Maradona, il più grande di sempre, alla corte del Napoli.
Il flirt tra i partenopei e Dieguito cominciò quando un intermediario argentino
tal Ricardo Fujica spifferò ad un giovane Pierpaolo Marino, brillante diesse
dell’Avellino, che Maradona era ormai in rotta di collisione con il Barcelona e
che avrebbe cambiato più che volentieri aria. Il Direttore Sportivo del Napoli
Antonio Juliano allora intavolò una trattativa faticosa ed interminabile con il
club catalano, che fissò il prezzo del cartellino a ben 13 miliardi di lire,
una cifra importante anche per le tasche di Ferlaino. Maradona passò al Napoli
proprio nelle ultime ore disponibili per tesserare i calciatori provenienti da
federazione straniera nella notte tra il 30 giugno ed il 1° luglio del 1984.
Juliano ottenne il consenso del vice-presidente barcellonese Gaspart nella sua
tenuta di campagna a St. Andreu de Llavineros. Lo stesso Dieguito firmò un
accordo triennale sul cofano di una macchina nel parcheggio dell’aereoporto di
El Pratt alle quattro del mattino. Inutile dire che ne valse la pena. Tutti
sanno poi come è andata a finire. Maradona all’ombra del Vesuvio riscrisse la
storia del Napoli e di Napoli, regalando le vere magie di un calcio vero. Dal
1984 al 1991 Napoli visse 7 anni di autentiche magie.
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