martedì 22 maggio 2012

Il Derry City è una fede, tra nazionalismo e cattolicesimo


di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s  n. 259)

 Senza dubbio la Setanta Sports Cup non rappresenterà uno dei tornei internazionali più famosi del calcio europeo, anzi magari risulterà sconosciuto anche a quelli che seguono solitamente il football d’oltreconfine. Ma ad ogni modo questa manifestazione, che ogni anno a partire dal 2005 vede in lizza le quattro migliori formazioni appartenenti alla federazione irlandese e le quattro migliori della consorella nordirlandese, rappresenta un evento molto seguito per il movimento calcistico irlandese in generale. Per giunta questa edizione vede arrivare in finale il Derry City, squadra senza dubbio affascinante e capace in qualche modo di fare sempre notizia quando raggiunge un traguardo importante. Il Derry City, infatti, vanta una storia molto particolare per il calcio britannico. Fu fondato nel 1928 a Londonderry, città nordirlandese al centro quasi sempre della guerra civile che ha sconvolto questa regione nel nord dell’Europa e così vicina alle vicende governative inglesi. Il 30 gennaio del 1972 peraltro Londonderry (che si chiama così nella versione inglese, mentre rimane orgogliosamente Derry in quella irlandese) fu teatro di una delle pagine più tristi della recente storia britannica. Infatti, i soldati dell’esercito inglese in quella circostanza uccisero ben 14 civili durante una manifestazione anti-governativa,  ma dal carattere assolutamente pacifico. Il massacro conserva ovviamente una pagina indelebile per la storia dell’Irlanda del Nord e di Derry. La band degli U2 non a caso dedicò a questo evento una delle sue canzoni più famose Sunday Bloody Sunday, contenuta nell’album War. La città di Derry è molto nazionalista e soprattutto di fede cattolica e questo attaccamento si riversa senza mezzi termini anche nei costumi e nelle idee della tifoseria che segue il City ovunque.


 Il Derry City ha in ogni caso militato nella lega nordirlandese dal 1929 al 1972, quando ne venne espulso per motivi di settarismo. La federazione di stanza a Belfast caldeggiava, e continua farlo, idee palesemente unioniste e soprattutto di fede protestante ed il Derry City era praticamente costretto a battagliare con la sua tifoseria al seguito su tutti campi del campionato. In un sabato di campionato del 1972, però, nel pieno clima di tensioni per la guerra civile i tifosi del Derry City diedero alle fiamme il pullmann dei sostenitori del Ballymena United, coinvolti quindi in cruenti scontri, all’esterno del Brandywell, il loro impianto di gioco. La federazione nordirlandese ne decise dunque l’espulsione senza mezzi termini. La presenza dell’undici di Derry non garantiva più la sicurezza sui campi di calcio di quel campionato. Il Derry City, che comunque aveva vinto uno scudetto nel ’65 e tre edizioni della FA Cup, si ritrovò senza un campionato da giocare. Dopo pressioni alquanto lunghe ma proficue, nel 1985 la squadra venne ammessa a disputare il campionato nazionale dell’Eire, in cui peraltro si comportò in maniera egregia, diventando in un certo qual modo la prima squadra a chiedere un asilo politico di tipo calcistico. Il Derry City tra le altre cose vinse per due volte il campionato (nel 1989 e nel 1997) ed in quattro occasioni la FA Cup.

 Il Derry City è una squadra che comunque si identifica pienamente con i suoi sostenitori. Oltre al nome Derry, che ne segna evidentemente l’orientamento nazionalista della città, la squadra biancorossa rappresenta una vera icona per la sua comunità ed il Derry vanta appunto l’affluenza allo stadio più numerosa di tutto il campionato. Le presenze al Brandywell sono sempre consistenti e si aggirano intorno ai 6-7.000 spettatori di media, ma anche in ambito europeo la squadra biancorossa ha fatto registrare picchi di un certo rilievo. Nel 2006 viaggiarono in 3.000 alla volta di Motherweel, in Scozia, dove la loro squadra affrontava il Gretna in Coppa UEFA ed in 2.000 invece si recarono al Parco dei Principi sempre per la stessa competizione al cospetto del Paris Saint Germain. Lo zoccolo duro della tifoseria si trova nella zona di Brandywell, ma anche in quella di Bogside e Waterside  e per i tifosi biancorossi la fede nel Derry City è un’occasione per marcare maggiormente le fazioni ed i motivi del settarismo. Anche nella comunità cittadina di fede protestante, però, nonostante tutto ci sono tifosi della squadra. Il Derry City ha comunque molti club di tifosi sparsi anche nelle altre zone d’Irlanda e la tifoseria è comunque molto vicina anche alla storia e alla vita societaria del club. Le iniziative, anche economiche, per sostenere il Derry City non mancano mai. Nel 1989, quando la squadra approdò in Coppa dei Campioni per affrontare tra l’altro il prestigioso Benfica si diffuse la voce che allo stadio era stata piazzata una bomba da parte dell’IRA. L’impianto di Brandywell fu nella circostanza setacciato minuziosamente dalla tifoseria ed il pericolo di un attentato fortunatamente scongiurato. Oltretutto il gruppo rock più famoso della città ed anche dell’Irlanda del Nord quello degli The Undertones è dichiaratamente tifoso del Derry City ed una sua canzone in particolare del passato My perfect cousin racconta della loro fede biancorossa. Inconfutabile del resto anche la copertina del loro lp, in cui compare un calciatore di Subbuteo con la maglia a strisce verticali bianche e rossi

 Il club di supporters più noto al seguito del club è il Brandywell Pride, fondato nel 1997. Ma dal 1994 c’è anche il Pride of Northside Supporters Club, mentre una fazione consistente esiste anche a Dublino dal 2006 il Dublin Supporters Club.  Dal 2003 c’è quindi il Queen’s University Belfast Supporters Club ed è tutto dire avere un club di sostenitori proprio a Belfast, dove gioca tra le altre il Linfield, squadra che rappresenta da sempre gli unionisti e protestanti.

 Il Derry City vanta, comunque, una fiera rivalità nei confronti del Finn Harps di Ballyfobey nel campionato dell’Eire e gli incontri tra le due squadre sono sempre alquanto caldi. Ad ogni modo, il Derry City disputerà la finale della Setanta Cup a Belfast, al The Oval, terreno del Glentoran, contro il Crusaders Belfast, squadra della parte del nord-ovest della città, e che gioca tradizionalmente il suo derby contro il Cliftonville, la più antica formazione nordirlandese e di matrice cattolica.

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