mercoledì 30 maggio 2012

Il Derby Intercontinentale di Istanbul


di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s n. 260)

 Pareggiando per 0-0 al Sukru Saracoglu il campo del Fenerbahce, il Galatasaray ha vinto il suo diciottesimo scudetto, eguagliando il nuovo record di campionati vinti del calcio turco proprio al pari dei cugini del Fener. La formazione giallorossa, allenata da Fatih Terim, già allenatore di Fiorentina e Milan, è salita sul podio più alto dopo ben quattro anni di assenza. Un trionfo che però, come del resto era preventivabile, non è stato ben digerito dalla tifoseria ospitante dei gialloblu del Fener, acerrima rivale di quella del Galata. Al fischio finale del match i calciatori giallorossi del Galtasaray sono stati costretti a scappare negli spogliatoi, in quanto quelli del Fener hanno inscenato una pesante guerriglia sul terreno di gioco. Il bilancio è stato piuttosto pesante con 26 poliziotti feriti, 59 arresti ed un tifoso quarantenne morto per una pallottola vagante. Molti sostenitori del Fener hanno invaso il terreno di gioco, mentre la guerriglia si è poi prolungata all’esterno dello stadio. In verità neanche in campo i protagonisti non hanno fatto nulla per rendere il clima del derby il meno fanatico possibile. Ben 10 infatti sono stati gli ammoniti e con 2 espulsi in un clima veramente infuocato. Oltretutto il carismatico Terim ha preteso di festeggiare nonostante tutto dopo ben tre ore che era finita la partita. Era quasi mezzanotte ed in uno stadio deserto i giocatori e lo staff tecnico del Galatasaray sono ritornati sul terreno di gioco per alzare al cielo la coppa, tra i riflettori timidamente accesi, proprio come così aveva deciso che fosse fatto il Premier Erdogan.


 Il Kitalar Arasi Derby, che significa il Derby Intercontinentale, tra il Fenerbahce ed il Galatasaray risulta tra le stracittadine più infuocate ed attese di tutto il panorama calcistico mondiale. Poche sfide al mondo possono raccontare del medesimo clima del maggiore dei derby di Istanbul. Nella città turca quando si affrontano le due squadre l’ordine pubblico è sempre a rischio ed anche quando le due polisportive si affrontano in altre discipline come la pallacanestro o la pallavolo. Nel 2011 proprio nel campionato di basket fu il Fenerbahce ad andare a vincere sul parquet del Galatasaray ed anche in quel caso i tifosi di casa cercarono di impedire con violenti tafferugli la consegna della coppa agli eterni rivali.

 Eppure in principio della loro storia calcistica le cose non stavano propriamente così. Il Galatasaray fu fondato nella parte europea della città nel 1905, mentre il Fenerbahce in quella turca nel 1907. Il primo derby si giocò il 17 gennaio del 1909 e lo vinse il Galata per 2-0. Tuttavia, le due compagini non furono subito estremamente rivali, in quanto si preoccupavano in quegli anni di contrastare l’egemonia dei club di origini greca, armena ed inglese che partecipavano alla lega calcistica di Istanbul. Anzi nel 1912 ci fu anche un tentativo di fusione dei due club che avrebbe portato alla nascita del Turkkulubu, la squadra dei turchi. Tuttavia, questa ipotesi naufragò per diversi motivi, non ultimo lo scoppiò della Guerra dei Balcani. Ad ogni modo, la rivalità tra le due squadre nacque in maniera ufficiale il 23 febbraio del 1934 allo Stadio Taksim durante un acceso derby che portò ad un gioco talmente duro su entrambi i fronti che la partita finì in rissa in campo e sugli spalti.

 Il Derby Intercontinentale si è giocato ben 371 volte con 141 successi del Fenerbache, 117 del Galatasaray e 113 pareggi. Le due squadre hanno poi vinto 18 scudetti a testa, mentre il Galatasaray anche 11 coppe nazionali in confronto alle 5 dei cugini e quindi 11 Supercoppe contro le 8 del Fener. Anche a livello internazionale il Galatasaray può contare su un successo in Coppa UEFA ed uno in Supercoppa nell’anno fantastico del 2000. Mentre il Fenerbahce in Europa ha raccolto, invece, molte amarezze. Ad ogni modo, non sono soltanto i successi a stabilire la supremazia in città ed in tutta la Turchia di una delle due squadre. Entrambe le tifoserie sono appassionatissime, numerose ed anche pericolose. Si calcola che il Galata abbia il 34% delle preferenze calcistiche dei turchi, mentre quella del Fener è ferma a poco oltre il 26%, ma la rivalità raggiunge livelli altissimi. Tuttavia, nonostante l’acerrima rivalità che intercorre tra le opposte sponde del Bosforo, non pochi calciatori hanno vestito sia l’una che l’altra maglia. Ben in 60 hanno giocato sia nella parte europea che in quella asiatica di Istanbul, tra di essi anche delle vere stelle del calcio turco e stranieri di prestigio. Tanju Colak, ad esempio, è stato per il Galatasaray un’autentica istituzione ed al centro dell’attacco dei gialloblu vinse anche la Scarpa d’Oro nel 1989, ma qualche anno più tardi passò al Fenerbahce. Andò peggio, però, al talentuoso israeliano Haim Revivo che il Fener prelevò dagli spagnoli del Celta Vigo, ma che nel 2002 passò alla compagine di Galata. Revivo fu considerato un traditore imperdonabile e la sua permanenza ad Istanbul divenne impossibile. Il validissimo calciatore israeliano fu costretto a lasciare la sua nuova squadra dopo poco più di una decina di apparizioni.

 Tuttavia, molti sono gli episodi passati alla storia di questo derby che spesso ha coinvolto anche i protagonisti non turchi delle due squadre. E’ caratteristica peculiare proprio di questo derby che oltre alle intemperanze dei tifosi anche gli stessi protagonisti in campo si rendono protagonisti di episodi di vera ostilità. Nel 1995-96, infatti, il Galatasaray ed il Fenerbahce si ritrovarono nella finale di Coppa di Turchia, dopo che i gialloblu avevano già avuto la meglio in campionato. Alla vigilia della doppia finale il presidente del Fenerbahce commentò in maniera negativa l’operato dell’allenatore scozzese del Galatasaray Graeme Souness, il baffuto tecnico con una vastissima esperienza da giocatore con la maglia del Liverpool. Il Galatasaray si impose in casa di misura con gol del gallese, fortemente voluto dallo stesso Souness, Dean Saunders, ma il Fenerbahce nella gara di ritorno pareggiò parzialmente il confronto con il gol di Aykut Kocaman, prima che a pochi minuti dal termine dei tempi supplementari lo stesso Saunders segnasse il gol del pareggio e decisivo per l’assegnazione della coppa al Galatasaray. Al fischio di chiusura Souness si rese protagonista di un gesto a dir poco azzardato e piantò nel cerchio di centrocampo del terreno del Fenerbahce un bandierone del Galatasaray, suscitando il risentimento del pubblico gialloblu. Ma la clamorosa vendetta non tardò ad arrivare da parte della tifoseria del Fenerbahce. Infatti, uno dei suoi più folli e pittoreschi rappresentanti, un certo “Rambo” Okan, tese un agguato allo stesso Souness in una successiva gara casalinga del Galatasaray. “Rambo”, infatti, ebbe la meglio nell’eludere il servizio di sicurezza nello stadio degli eterni rivali e al momento dell’inizio della partita quasi riuscì ad affrontare Souness all’altezza del cerchio di centrocampo, armato di una vistosa sciabola. Soltanto il tempestivo intervento della polizia turca evitò qualche pericoloso inconveniente per l’atterrito Souness. L’acclamato “Rambo” Okan in questo modo lavò l’offesa ricevuta da parte di quelli del Galatasaray e del suo allenatore. La rivalità comunque tra questi due club non conosce confini. Anche perché il duello tra le due compagini si estende anche su altri fronti come quelli del basket e delle pallavolo, in ogni caso molto popolari in Turchia. Anche i nomi della politica e della storia turca non sono rimasti immuni dal contagio del tifo per le due squadre. Il fondatore della Repubblica turca, Mustafa Kemal Ataturk era un sostenitore del Fenerbahçe. Dopo un pareggio per 3-3 contro il Galatsaray nella Gazi Cup, si narra che Atatürk, che era seduto vicino a due tifosi del Fenerbahçe e a tre del Galatasaray, disse: "Siamo tre a tre, perché anche io sono un sostenitore del Fenerbahçe". Atatürk visitò la prestigiosa sede del Fenerbahçe la squadra che palesemente preferiva e firmò anche il registro degli onori della società gialloblu di Kadikoy, sul quale senza esitazioni scrisse:"Ero a conoscenza delle attività eccellenti del Fenerbaçhe e mi ero proposto come un dovere di visitare un giorno la società per congratularmi. Quel giorno è oggi e qui registro il mio tributo e le mie congratulazioni. 3 marzo 1918 firmato dal comandante dell'esercito, Mustafa Kemal". Quando l'edificio, in gran parte in legno, di proprietà della società e sede del club, a Kadikoy venne distrutto da un incendio la notte del 5 giugno 1932 la prima donazione per una nuova costruzione venne proprio da Atatürk. Oltretutto il Fenerbahce ebbe un ruolo determinante anche nella guerra per l’indipendenza turca, un fatto storico che costituisce un grande vanto per la tifoseria dei gialloblu. Sul Bosforo, ad ogni modo, il Derby Intercontinentale non inizia e non finisce mai.


Nessun commento:

Posta un commento