sabato 24 marzo 2012

Dundee Football Street

di Vincenzo Paliotto (tratto da Fan’s Magazine n. 255)

Dundee Football Street
 Situata a ridosso dello costa orientale scozzese, poco più a nord da Edimburgo e ad un centinaio di kilometri da Glasgow, Dundee (152.000 abitanti circa) un tempo riusciva ad incidere nelle vicende del calcio nazionale, in cui le due compagini cittadine il Dundee United ed il Dundee FC hanno scritto anche pagine importanti. Attualmente non riescono a ripetere quei risultati, ma l’attrazione calcistica cittadina rimane altissima ed ancora di più originale. Il Dundee FC è costretto addirittura a barcamenarsi in Division One, la  seconda divisione scozzese, occupando al momento il terzo posto in classifica, alle spalle del Falkirk e della capolista Ross County. Mentre lo United gode di qualche fortuna migliore, in quanto occupa il quarto posto nella Scottish Premier League, la massima divisione nazionale. Tuttavia, il calcio a Dundee ha una storia antica ed anche molto particolare, in cui domina da sempre la grande rivalità tra le due compagini.


 Il Dundee FC, sorto nel 1893, rappresenta la squadra dai natali più antichi della città. Si identifica in un certo qual modo come la squadra protestante della comunità cittadina ed ha vinto il titolo nazionale nel 1962, mentre in una sola occasione anche ha trionfato nella FA Cup scozzese nel 1910 ed inoltre ha vinto 3 League Cup ed altrettante Scottish Challenge Cup. Manca da molte stagioni dalle competizioni europee, in cui comunque ha raggiunto due volte le semifinali: in Coppa dei Campioni nel ’63 ed in Coppa delle Fiere nel ’68. Nel settembre del 2010 il club ha poi accusato delle gravi difficoltà economiche. Nel Dundee FC è stato calciatore e poi allenatore anche Ivano Bonetti, che portò una ventata di esterofilia nel club con gli ingaggi tra gli altri dell’argentino Caniggia e del georgiano Nemsadze. Il Dundee United, invece, è sorto nel 1909 come Dundee Hibernian, fondato dalla comunità cattolica presente in città. Oltretutto la sua prima tenuta di gioco era praticamente identica a quella dell’Hibernian di Edimburgo, con maglia verde e maniche bianche. Soltanto nel 1923 ha acquisito l’attuale denominazione sociale e con una divisa di gioco bianca e nera. Nel 1967, reduce da una tourneè negli Stati Uniti in cui il club incrociò le simpatie dei Dallas Tornado, la dirigenza ha sposato l’attuale divisa arancio-nera, effetto cromatico riproposto anche nel logo societario. In un primo momento si trattò di un accostamento dell’arancione e del blu, poi ripudiato in quanto quest’ultimo ricordava i colori sociali degli arcirivali cugini del Dundee FC. La nuova divisa societaria e la sua immagine prendevano spunto proprio dalla squadra texana e la moglie di Jerry Kerr, manager del club, convinse il club ad adottare la nuova divisa per la prima volta in una gara amichevole nell’estate del ’69 contro l’Everton.  Il Dundee United ha vinto il titolo per la prima ed unica volta nel 1983 nell’era di Jim McLean, l’allenatore che ha cambiato le sorti del club, arricchendo poi il proprio palmarès con 2 FA Cup e 2 League Cup, mentre nell’84 è giunto alle semifinali di Coppa dei Campioni (eliminato dalla Roma) e nel 1987 alla finale di Coppa UEFA (persa contro il Goteborg).

 Tuttavia, la stracittadina di Dundee diventa ancora più affascinante, in quanto i due club vedono ormai sorgere da oltre un secolo i propri stadi nella medesima strada a distanza peraltro ravvicinatissima. Infatti, il Tannadice Park (oltre 14.000 posti), iniziato a costruire ed aperto nel 1883, sorge tra la Sandeman Street e la Tannadice Street, che poche centinaia di metri più avanti incontra anche il Dens Park, l’impianto del Dundee FC (poco più di 12.000 posti), costruito nel 1899. L’eccesiva vicinanza degli impianti rende la rivalità ancora più forte e qualche leggenda racconta che nei derby cittadini i calciatori si svestono negli spogliatoi del proprio stadio e poi a piedi raggiungono quello dei cugini.  Tuttavia, la vicinanza così netta dei terreni di gioco rappresenta una caratteristica quasi unica nel mondo del calcio anche a livello mondiale, con l’unico esempio riconducibile a quello di Avellaneda in Argentina, in cui gli impianti di Racing ed Independiente anche sorgono l’uno affianco all’altro. Ad ogni modo, questa ubicazione a dir poco avvincente degli impianti delle due storiche squadre di Dundee stava per tramontare agli inizi del 2000, quando la federcalcio scozzese aveva preso in esame la possibilità con quella irlandese di organizzare la fase finale di Euro2008, ipotesi poi naufragata. In tali circostanze a Dundee sarebbe stato costruito un unico impianto, in cui avrebbero giocato sia biancoblu che arancioneri, sfrattando definitivamente la storia del calcio da Tannadice Street. La mancanza di fondi pubblici e la mancata assegnazione di Euro2008 alla Scozia hanno fatto tramontare questa ipotesi. La Football Street, dunque, è ancora viva, così come l’entusiasmo delle rispettive tifoserie. Quelli del Dundee United sono noti come gli arabs o tangerines dal colore delle loro divise e si fanno rispettare ovunque in Scozia e all’estero e vivono un’altra rivalità importante contro i dons dell’Aberdeen, squadra con cui il Dundee United visse una grande rivalità negli Anni Ottanta, rivalità ribattezzata come New Firm, in contrapposizione all’Old Firm tra Celtic e Glasgow. Quelli del Dundee FC conosciuti come i The Dee o come The dark blues vivono invece il momento di difficoltà della loro squadra, ma non fanno mancare il loro apporto alla causa. Il loro Supporters Trust, cioè vale a dire l’associazione dei tifosi, non ha fatto mancare negli ultimi tempi neanche il sostegno economico alle casse societarie del proprio club in evidenti difficoltà. Ed in tal proposito qualche sterlina gradita ed importante è arrivata da un bel calendario confezionato dalle wags, cioè le mogli dei calciatori del Dundee FC, che non ha lasciato senza dubbio disinteressati ed insoddisfatti i propri tiofsi. In città la rivalità si può dire che è vissuta anche senza troppi assilli e particolari tensioni, ma attenzione ad affacciarsi dalle parti di Tannadice Street con la sciarpa al collo della propria squadra del cuore. La Scozia calcistica non è solo Glasgow.

 

4 commenti:

  1. Bellissima storia e bellissimo articolo :)

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  2. Grande storia quella dei Terrors. Mi ricordo ancora quando affrontarono la Roma nel 1984 in Coppa dei Campioni. Inconfondibile ed affascinante casacca arancione e pantaloncini neri.

    Vincenzo Paliotto

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