mercoledì 9 novembre 2011

I Berluscones, Moggiopoli e gli altri


di Vincenzo Paliotto

 Nel giorno in cui probabilmente si concretizza il definitivo declino politico o quasi di Silvio Berlusconi il calcio italiano pure vive un giorno importante di sentenze e di condanne, anche in questo caso definitive o quasi. Il Tribunale di Napoli, infatti, condanna Lucianone Moggi ed altri protagonisti minori o presunti tali tra cui i Della Valle, Lotito ed ex-arbitri per i fatti di Moggiopoli, che non più di qualche anno fa operarono un terremoto nel calcio italiano, ma purtroppo senza concreti risvolti dirigenziali ed amministrativi all’interno del calcio italiano. Nel senso che sono cambiati i nomi dei protagonisti, ma gli scandali rimasti comunque drammaticamente gli stessi.
 Ad ogni modo, siamo grati e contenti per il percorso operato dalla giustizia italiana, in cui continuiamo a deporre incondizionatamente tutta la nostra fiducia a differenza di molti altri, tuttavia la speranza è che queste sentenze e le relative condanne possono rappresentare un punto di partenza e non di arrivo. Nel senso che l’auspicio migliore sia che la peggiore classe dirigenziale calcistica del dopoguerra, che non a caso ha messo in alcuni suoi esponenti spesso e volentieri anche il naso nelle vicende politiche, sia spazzata via per sempre, con la possibilità di rifondare in maniera concreta il movimento del pallone. Per colpa di dirigenti effettivamente scarsi il calcio italiano, che una volta aveva il campionato più bello del mondo, adesso è indietro anni luce rispetto ad inglesi, spagnoli, tedeschi, ma forse anche a francesi e portoghesi. Non è soltanto una condanna tecnica, ma soprattutto delle aspettative organizzative, praticamente latitanti anzi quasi ridicole. Una speranza utopica o quasi direbbe qualcuno dei bene informati, ma il calcio italiano è arrivato al massimo del suo ridicolo e della mancanza assoluta di credibilità, in cui anche gli stessi calciatori sono ostaggi di un sistema di potere infido, ma soprattutto medievale nei suoi atteggiamenti.
 Intanto da altre parti si prosegue come se nulla fosse, nella sua classica routine. E Cellino fa ancora una volta rumore perché manda via Ficcadenti e richiama Ballardini, mentre il popolo viola, quello di Firenze in questo caso, defenestra il poco gradito Mihajlovic per dare nuove speranze all’avvento di Delio Rossi, mentre tutti invocano il rientro di Cassano.
 Tuttavia, qualcuno è dotato ancora di lucidità e a fronte di inutili e roventi polemiche Buffon, uno che ha probabilmente sempre la coscienza a posto, dichiara che: “A Napoli è stato meglio non giocare con quelle condizioni”.

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