giovedì 5 dicembre 2019

De Marta e Desnica, storie di espulsioni per sordomuti

di Vincenzo Paliotto
 Qualcosa di sicuro non era andato nel verso giusto nel pomeriggio del signor Washington Mateo, arbitro della massima divisione di calcio argentina. La giacchetta nera, infatti, aveva operato una espulsione nel match in qualche modo combattuto, ma poi neanche tanto, e vinto in maniera netta dall’Huracan sull’Estudiantes l’8 novembre del 1972. Quelli del globito in estrema forma, con Renè Houseman e l’inglès Carlos Babington su tutti, avevano prevalso al Patricio Ducò per 5-1, contro un pincha abbastanza in sordina. Mateo poi aveva mandato anzitempo a fare la doccia al giovane Carlos Alberto De Marta (detto El Sordo) ed aveva annotato sul suo taccuino che il calciatore dell’Estudiantes era stato espulso per ingiurie e veementi proprio all’indirizzo dell’arbitro, nel momento in cui la giacchetta nera sul punteggio di 2-0 aveva assegnato un penalty all’Huracan.  Una cosa che risultò alquanto improbabile, in quanto De Marta era sordomuto dalla nascita! Gli organismi federali dell’AFA, in seguito a sacrosanto ricorso, ridussero la pena di squalifica nei confronti di De Marta ad una sola giornata. E non sarebbe potuto essere diversamente, in quanto lo sfortunato calciatore quel tipo di infrazione non avrebbe mai potuto commetterla.
 Qualcosa di analogo accadde diversi anni più tardi, più precisamente il 7 novembre del 1984 al Santiago Bernabeu. Giocavano per il secondo turno della Coppa UEFA il Real Madrid contro il sorprendente Rijeka di Fiume, che all’andata aveva prevalso con un poco rassicurante per i madridisti 3-1. Ad ogni modo, il Real venne nell’occasione incredibilmente aiutato dall’arbitro belga Roger Schoeters, che ad un quarto d’ora dal termine espulse per doppia ammonizione Damir Desnica, attaccante degli ospiti. Si pensò ad un primo momento ad una perdita di tempo del giocatore ospite, invece poi si apprese che Desnica era stato espulso per offese reiterate all’arbitro. Una decisione che mandò quelli del Rijeka su tutte le furie e che chiusero la partita in 8 uomini. Desnica, infatti, era sordomuto dalla nascita e quelle offese al direttore di gara, pur volendo, non poteva rivolgergliele. Il Real poi in netta superiorità numerica vinse per 3-0 e si qualificò.
glia benfichista, la Coppa dei Campioni, gli scudetti, le coppe e quei Palloni d’Oro e Scarpa d’Oro che tante volte aveva portato in trionfo all’Estadio Da Luz. Ma tradire la sua gente così sarebbe stato troppo. Il Benfica vinse poi anche quel campionato ed Eusebio continuò a giochicchiare, persino nella seconda divisione lusitana, lì dove il suo Benfica non lo avrebbe potuto incontrare.

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