mercoledì 23 dicembre 2015

Gli 11 libri sportivi da regalare a Natale 2015


La redazione della prestigiosa rete televisiva Eurosport segnala in questo articolo i migliori libri sportivi da regalare nel periodo natalizio. Grande soddisfazione per la segnalazione in tal caso di Stasi Football Club di Vincenzo Paliotto e di Local Derbies in UK di Pajaro e Graino, entrambi editi dalla Urbone Publishing.

 

Dal "Codice Del Piero" a "Herr Pepp", passando per l'inchiesta su Lance Armstrong e l'autobiografia di Paolo Bertolucci: il periodo natalizio non è mai stato così ricco di libri sportivi da regalare ad amici e parenti

 

"Omertà" di Andrew Jennings (Rizzoli)

Un’inchiesta giornalistica di altissimo livello, quella che ha portato all’esplosione dello scandalo FIFA degli ultimi mesi. Un lavoro iniziato più di dieci anni fa dal giornalista inglese Andrew Jennings che, finalmente, è stato premiato dall’inchiesta coordinata dall’FBI a partire proprio dalle informazioni da lui raccolte. Un libro determinante per capire come ha lavorato il governo del calcio internazionale sin dai tempi di Joao Havelange, un testo fondamentale per tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati. Con un tocco molto britannico nella scrittura, che aggiunge ironia a un tema altrimenti piuttosto pesante. (Mattia Fontana)

"Stasi Football Club - Il calcio al di là del muro" di Vincenzo Paliotto (Urbone Publishing)

Il calcio al tempo del regime. La DDR ha da sempre considerato centrale il ruolo dello sport all'interno della propria filosofia: atletica leggera e sport olimpici su tutti, ma anche il pallone si è ritagliato una fetta di interesse non indifferente all'interno del regime "al di là del muro". Vincenzo Paliotto, partendo dalla drammatica storia di Lutz Eigendorf, giocatore della Dinamo Berlino (uno dei primi a passare oltre il famoso muro) traccia un profilo di quella che era la dura vita degli sportivi ai tempi della polizia segreta, che tutto vedeva e tutto teneva sotto controllo. Senza lesinare sul doping, altro tema centrale del tempo, e la spasmodica ricerca di una perfezione così lontana dai concetti di sport che noi tutti conosciamo e condividiamo. Da quando il muro è caduto le differenze tra Ovest e Est si stanno elidendo, anche se c'è ancora tanta strada da fare. (Davide Bighiani)

"Il secondo tempo" di Roy Keane e Roddy Doyle (Guanda)

Un mito della Premier League di qualche tempo fa torna a misurarsi con la dimensione autobiografica. Ma se la prima volta diede scandalo per la rivelazione sul tackle che mise fine alla carriera di Haaland, ora ci racconta la parte finale della sua carriera. Tutto ciò che accadde dopo quel giorno, dalla traumatica rottura con Sir Alex Ferguson alle prime esperienze manageriali. Una nuova vita sempre affrontata di petto, a muso duro e con l’indubbia schiettezza di un personaggio unico. Lo ritroveremo all’Europeo con la sua Irlanda, intanto possiamo leggere qualcosa di lui. Sappiate che non è da tutti poter raccontarsi con l’aiuto di una penna come quella di Roddy Doyle… (MF)

"Herr Pep" di Martì Perarnau (Libreria dello Sport)

L’avventura di Guardiola a Monaco di Baviera è arrivata al capolinea, ma forse proprio per questo il testo del giornalista che ha avuto la possibilità di seguire il primo anno del catalano in Baviera merita di essere letto con attenzione. Un testo monumentale, che ci porta nei meandri della mente illuminata di uno degli allenatori più affascinanti degli ultimi cinquant’anni di calcio. Grazie a questo libro, molto dettagliato ma al tempo stesso scorrevole e intrigante, riusciremo a capire qualcosa di più delle scelte di Guardiola e avvicinarsi alla sua apparentemente inarrivabile grandezza. Uno dei libri più belli degli ultimi anni. (MF)

"Io sono il pallone" di Angelo Benedicto Sormani (Ultra Edizioni)

La leggenda del calcio brasiliano e italiano racconta per la prima volta i suoi trascorsi sui campi italiani e internazionali. Un racconto d’altri tempi, intriso di una sensibilità e di una sana nostalgia che non potrà che fare piacere a chi ha vissuto quell’epoca gloriosa ed è desideroso di tramandarla ai posteri. (MF)

"Quando sarai grande" di Valentina Diouf (Mondadori)

Uno dei personaggi sportivi più importanti del 2015 si racconta per la prima volta. Non un’autobiografia canonica per la pallavolista ventenne, ma la cronaca di un percorso di crescita che l’ha portata a essere una delle stelle dello sport italiano. Una ragazza che, a 15 anni, ha lasciato la famiglia per inseguire un sogno sfidando una montagna di pregiudizi. Toccante e fortemente consigliato ai più giovani. (MF)

"Local Derbies in the UK - Derby e rivalità nella terra di Sua Maestà" di Indro Pajaro e Luca Garino (Urbone Publishing)

Perché i tifosi di Liverpool e Manchester United non si possono vedere? Perché quelli di Derby County e Nottingham Forest sono pronti a sguainare le armi se si ritrovano a camminare sulla stessa strada? Questo ed altro ci spiegano Indro Pajaro e Luca Garino in un volume che sviscera a fondo alcune delle rivalità calcistiche più accese che accendono gli animi degli appassionati di calcio su suolo inglese. Non solo, gli autori scavano ancora più in profondità, illustrandoci le origini delle squadre trattate, con tanto di ABC su loghi e maglie, riuscendo a soddisfare le curiosità dei più attenti osservatori del calcio "Made in Uk". Politica, religione, sociale, economia: la radice di una rivalità può arrivare davvero da lontano. Ma spesso si spiega in un concetto, quello di "Support your local team", che racchiude da solo tanti significati. Tutti spiegati in maniera egregia in 20 tappe tra il sogno e la realtà. (DB)

"Ghiaccio, Acciaio, Anima" di Armin Zoeggeler (Mondadori)

Il modo migliore per capire dove è nata una leggenda, uno dei monumenti dello sport italiano che racconta tutto il proprio percorso professionale dagli esordi fino all’Olimpiade di Sochi 2014. Ghiaccio, acciaio, anima. E una tenacia senza uguali. (MF)

"Codice Del Piero" di Roberto Piga (Mondadori)

È possibile imitare un campione? Tecnicamente forse no, ma in quanto ad approccio psicologico al gioco sì. Lo spiega benissimo il libro scritto dal professore che lo ha accompagnato per quattordici anni di carriera. Un esperto di metodologia del lavoro muscolare che ha inciso parecchio sull’approccio di Del Piero al calcio. (MF)

Pasta Kid di Paolo Bertolucci: (Ultra Edizioni)

Paolo Bertolucci il suo libro l’ha scritto così, con un compagno di doppio - il giornalista e scrittore Lucio Biancatelli - e la stessa elegante noncuranza di quando giocava a tennis: freddo e garbato, «braccio d’oro e fisico di merda», cit. "Il signor Belardinelli” suo allenatore. Così, se si parla di cibo, le lettere diventano corsive e la scrittura un elzeviro; quando invece c’è Adriano Panatta, con la sua necessaria onnipresenza nelle pagine di Pasta Kid, la penna scivola sottile tra i ricordi di quegli anni formidabili. L’epoca della fine bellezza del tennis negli anni Settanta, «Quella danza elegante e composta ed estrosa che, mentre avviava a diventare sport professionistico, svelava ancora la sua diretta discendenza dall’antico gioco che praticavano Tilden e la Lenglen» (Edoardo Nesi). L’epoca di Formia in cui Bertolucci, ospite della Federazione Italiana di Atletica Leggera, cresce fra Pietro Mennea, Sara Simeoni e Maria Stella Masocco, primatista italiana di lancio del peso e del disco, oggi mamma di Gianluigi Buffon. L’epoca dell’amicizia vera e “possibile” con Borg, Vilas, Gerulaitis, Nastase e dell’ammirazione per il giovane McEnroe. L’epoca aurea del tennis nostrano e di quel glorioso 1976 in cui l’Italia vince l’unica Coppa Davis della sua storia a Santiago del Cile - indossando la maglia rossa contro la dittatura di Augusto Pinochet, nel libro si scopre qualche altro retroscena… - e Panatta trionfa a Roma e al Roland Garros. Già, Panatta, compagno di doppio e di vita, anzi della dolce vita romana con Califano, Renato Zero e Loredana Bertè, dei rotocalchi, della celebrità e delle donne fra punti diretti… E colpi “di rimbalzo”: «Ci misero in camera insieme e lì ho iniziato a sopportarlo»; «Quella merda di Panatta, con il suo spirito tra il sadico e il goliardico»; «Tranquillo e pacato dovevo esserlo per forza per poter giocare il doppio con Panatta. Parlava sempre, e io dovevo far finta di ascoltarlo, tenerlo a bada e svolgere anche il mio compito». Uscivano da quel rettangolo di gioco che sembrava delimitare tutta la loro vita e dopo Adriano, che nel 2009 ha scritto Più dritti che rovesci, tocca a Pasta Kid guardare al passato non per compiacenza, ma per raccontare «Un mondo molto diverso da quello del professionismo sportivo del Ventunesimo secolo». Biancatelli scrive che «Quando vedevi questo rovescio che partiva a tutto braccio era uno spettacolo», come una rivelazione per lui, arrivato allo sport quasi per caso. Meno sorprendente per noi, che non abbiamo visto Bertolucci giocare, ma acquisiamo quando commenta in tele o sul giornale, scoprire che il polso l’ha adattato dai campi di tennis al mestiere della scrittura. (Fabio Disingrini)

The Program di David Walsh (Sperling & Kupfer)

Gli appassionati del genere non possono farsi scappare questo testo, che di fatto è la sceneggiatura che su cui poggia The Program, il film di Stephen Frears. Il libro altro non è che il racconto della vita del texano, dove le emozioni, poche per la verità, lasciano il posto al susseguirsi dettagliato dei fatti. Walsh spiega bene la sete di vittoria di Armstrong e il suo ricorrere all’imbroglio (doping) pur di raggiungere il risultato prefissato. Da consigliare per chi ha voglia di approfondire l’argomento, ma per gli amanti del ciclismo, leggere queste pagine, sarà l’ennesima pugnalata al cuore. (AT)

 

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