di Vincenzo Paliotto
Con o senza socialismo reale, dentro o fuori
il capitalismo spregiudicato e galoppante, la Dynamo Dresda al di là di tutto
rimane un simbolo imprescindibile per questa città della Sassonia. Non soltanto
nel calcio, in quanto la Dynamo Dresda ha una storia tutta da raccontare,
atroce anche in qualche caso, ma che ha resistito alla caduta del Muro di
Berlino e ad un passaggio storico e politico epocale. Nacque nel 1952 nell’area
della Germania Est controllata dagli organi sovietici come emanazione di una
delle squadre della polizia di stato, secondo quelle che erano le gerarchie e
la nomenclatura di quel governo. La sua denominazione ufficiale era
Volkspolizei e quindi nel 1953 diventata poi Dynamo Dresda. I suoi colori
sociali degli albori erano il bianco e celeste, che poi intorno al 1968
sarebbero diventati giallo-rossi in onore della Sassonia. Ad ogni modo, quel
logo sociale non sarebbe mai più cambiato, in quanto anche dopo la caduta del
socialismo reale, quel simbolo sarebbe rimasto quasi eterno per la città ed il
calcio tedesco.
Dynamo Dresda-Bayern Monaco 1973 |
Bayern
Monaco e la sfida infinita. La
Dynamo Dresda ottenne risultati ragguardevoli nell’allora campionato della
Oberliga, la massima divisione della Germania Est, contendendo quasi sempre il
titolo e la coppa nazionale al Carl Zeiss Jena, al Magdeburgo o al Wismut Aue,
ben comportandosi spesso anche nelle competizioni europee. La Dynamo Dresda
vinse del resto 8 titoli e 9 coppe nazionali, distribuiti nella maggior parte
dei casi negli Anni Settanta, al tempo in cui attirò le maggiori invidie da
parte della Dynamo in versione berlinese. Non a caso i gialloneri disputarono
una grande Coppa dei Campioni nella stagione del 1973/74, seppur durata
nell’arco di appena due turni. Nel primo infatti eliminarono la Juventus,
infliggendo ai torinesi una durissima lezione. A Dresda i bianconeri persero
senza attenuanti per 2-0 (gol di Kreische e Schade), ma soffrirono tantissimo
anche in casa. I bianconeri arrivarono fino al 3-1, per poi subire il punto
decisivo anche da parte di Sachse. Tuttavia, qualcosa quasi di epica accadde al
secondo turno, che il sorteggio beffardo riservò ad una sfida fratricida contro
i cugini dell’ovest del Bayern Monaco. In Baviera la Dynamo perse 4-3. Autorete
di Hansen al 13’, pareggio bavarese di Hoffmann al 17’, vantaggio dei padroni
di casa con Durnberger al 23’, poi Sachse ed Hidler prima della fine del primo
tempo. Il Bayern si riprende solo nel finale con Roth e Gerd Muller per una
vittoria sofferta per 3-1. Dopo 15 giorni si va in Germania Est. Il Bayern
arriva in giornata stesso. I servizi segreti la reputano una trasferta a
rischio. Hoeness fa una doppietta in appena 12’, poi ci Watsclish, Schade ed
Hafner. Il gol del pareggio e della qualificazione di Gerd Muller arriva
soltanto al 60’. Ma la doppia sfida ha fatto già storia.
Maledetto
Mielke. Quello del
1978 rimase però un titolo da non dimenticare per i giallorossi della Dynamo,
non tanto per la vittoria finale ma per le sue inattese conseguenze. La loro
supremazia era destinato improvvisamente a finire, ma sostanzialmente per
volontà di un potere politico. Erich Mielke, il capo della Stasi e Presidente
anche della Dynamo Berlino, aveva deciso di spostare gli equilibri di quel campionato
verso la capitale. “Festeggiatelo bene
questo titolo, in quanto sarà l’ultimo che vincete” ed in effetti dalla
stagione successiva quella della Dynamo Berlino avrebbero vinto il campionato
per 10 anni consecutivi. Un predominio senza soste, garantito da favori arbitrali ed altro. Alcuni
arbitri del campionato erano anche loro stessi agenti della Stasi. Più volte in
quegli anni l’undici di Dresda provò ad inserirsi nella lotta per il
campionato, ma senza troppa fortuna. Anche se in qualche modo fu ripagata da
due importantissimi successi nella coppa nazionale. Quello del 1985 arrivò dopo
una finale tiratissima vinta per 3-2 ai danni della Dynamo Berlino.
il K-Block |
Una grande tifoseria.
La tifoseria della Dynamo, ad ogni modo, si riconosce tra le più compatte del
calcio tedesco. Fu la prima squadra ad essere accorpata alla Bundesliga, per
poi registrare una rapida discesa nelle serie inferiori, ma nonostante tutto il
pubblico ha sempre gremito gli spalti dello Stadion Dresden, una volta
intitolato alla gloria locale Harbig. Lo stadio fu poi ribattezzato Dynamo nel
1971. In terza divisione la media-spettatori è stata intorno ai 15.000,
cresciuta fino ai 25.000 in Zweite Bundesliga. Il K-Block è la curva sempre coloratissima dei padroni di casa, che
stringono forti rapporti di amicizia con la Horde
Zla dell’FK Sarajevo. I maggiori antagonisti nella loro storia sono stati
quelli della Dynamo Berlino, che nacquero da una loro costola nel 1954. Ma le
squadre hanno poi smesso di sfidarsi dopo al caduta del Muro e la caduta in
disgrazia dei berlinesi. Il predominio della Sassonia invece è conteso da
sempre dalla Lokomotive Lipsia, un’altra grande del calcio della Germania Est.
X Project, lo striscione più lungo d'Europa |
Lo striscione più lungo d’Europa.
Dynamo Dresda-Magdeburgo un tempo era una delle sfide maggiori del campionato
della Oberliga, la massima divisione della DDR. Attualmente, invece, è una
partita di cartello della terza divisione tedesca, a cui sabato hanno assistito
in 29.321. Oltretutto la partita ha anche rappresentato un momento
significativo: quello della realizzazione della striscione più grande d'Europa,
che ha rivestito completamente l'impianto dei padroni di casa. Lo hanno
realizzato in focosi sostenitori della Dynamo Dresda, lungo e largo 12.000 mq.
Lo hanno denominato "Project X" gli ultras locali ed è costato 20.000
euro. Ma senza dubbio, come dire, che non c'è prezzo per uno spettacolo del
genere.
Grande Dynamo! Spero che un giorno possa tornare in Bundesliga... Altro che quelle merde di RB Leipzig, squadra senza passato e senza cultura.
RispondiEliminaMagari oltra al ritorno della grande Dynamo Dresda in Bundesliga auspicherei anche quello della Lokomotive Lipsia e del Chemie Lipsia, che sono state ugualmente grandi insieme alle mitiche Magdeburgo e Carl Zeiss Jena ;)
RispondiEliminaTutte squadre scomparse nel nulla, com quel meraviglioso calcio inghiottite dal nulla occidentale
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