Fu
una di quelle vittorie che, come suol dirsi, diedero una svolta alla stagione.
Il Napoli, infatti, si impose corsaro a Marassi ai danni della Sampdoria,
conquistando così in coabitazione della Juventus la vetta del campionato. I
bianconeri, infatti, non andarono oltre l’1-1 a Firenze. Una vittoria condita
di molti significati, ma che soprattutto legittimava le lecite ambizioni di un
Napoli che meritava il miglior palcoscenico. Ad ogni modo, il successo in casa
dei blucerchiati arrivò dopo un mercoledì di coppa amaro, in cui il Napoli era
uscito prematuramente di scena per mano del non irresistibile Tolosa. A
condannare la squadra di Ottavio Bianchi era stato un errore dal dischetto
proprio di Diego Armando Maradona, l’uomo più atteso e reduce dal trionfo
messicano.
Il
Napoli sbloccò il punteggio dopo appena nove minuti. Punizione deliziosa di
Maradona dal limite, Bistazzoni ribatte con l’aiuto della traversa ed il più
lesto di tutti ad insaccare è Luigi Caffarelli, sostituto di quella domenica di
Andrea Carnevale, il titolare di un posto sul fronte offensivo insieme a Bruno
Giordano. Cresciuto nel settore giovanile del Napoli, Caffarelli era stato poi
svezzato in Serie B nella Cavese, prima di tornare a vestire la maglia del club
partenopeo. La Sampdoria, comunque, arrivò al pareggio nella ripresa, al 59’
per l’esattezza, con un tiro dagli undici metri di Gianluca Vialli. La gioia
doriana durò poco, in quanto giusto sei minuti più tardi anche il Napoli
beneficiò di un calcio di rigore, questa volta trasformato da Maradona,
nonostante il peso di un rigore sbagliato nel precendente mercoledì. Ma del
resto non c’è neanche bisogno di ricordare che Maradona era un campione. El
Pibe de Oro guidò il Napoli alla conquista del Primo Scudetto, anche grazie all’aiuto
di Luigi Caffarelli, autore in quella stagione di 3 reti.
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