mercoledì 27 marzo 2013

La Bandera Gigante del Nacional


La Banda del Parque
(pubblicato su Fan’s Magazine)

 Nel calcio sudamericano rivendicano estrema importanza i primati ed i numeri, ma non soltanto per quanto riguarda quelli appartenenti alle imprese delle squadre di club e di quelle nazionali. Infatti, i primati ugualmente importanti sono anche quelli detenuti dalla tifoserie, molto spesso numerose e calde dell’America Latina. Pertanto per il prossimo 4 aprile La Banda del Parque, la maggiore tifoseria organizzata del Nacional Montevideo, club storico e blasonato del calcio uruguagio, ha annunciato il raggiungimento di un nuovo primato. I supporters degli orientales, infatti, nella gara interna di Copa Libertadores all’Estadio Centenario contro il Toluca dispiegheranno un nuovo ed immenso bandierone, cha sarà il più grande mai esposto fino ad ora. Gli stessi sostenitori del Nacional hanno spiegato che proprio contro la formazione messicana ci sarà la possibilità di dare spazio a questo bandierone. L’impresa è stata organizzata e programmata in ogni dettaglio. Lo stesso sito web ufficiale ha lanciato la campagna per la raccolta di fondi verso i propri sostenitori. Poi ognuno di loro ha apposto la propria firma per aver partecipato alla realizzazione dello striscione. Il Nacional gioca le gare interne all'Estadio Gran Parque Central e per questo il suo maggiore gruppo ultras porta questo nome. Oltretutto proprio nella stessa zona nel 1811 l'eroe nazionale Josè Artigas fu nominato jefe degli orientales, cioè capo di tutti gli uruguagi.

I tifosi firmano la Bandera Gigante
 Il Nacional, acerrima rivale del Penarol in uno dei superclàsico più importanti del mondo, è una squadra molto amata in Uruguay, ritenuta in un certo qual modo la vera squadra del popolo, anche se con il passare degli anni è poi diventato sempre più difficile stabilire anche la provenienza degli starti sociali e le appartenenza politiche dei due maggiori club. Tuttavia, il Nacional anche per i colori sociali rosso, blu e bianco incarna la vera etnia del popolo d’Uruguay. Il Nacional tra l’altro è la vera Rey de Copas del calcio nazionale, avendo vinto un’infinità di trofei. Se ne calcolano nella bacheca del club ben 134, tra successi nazionali ed internazionali.

 Gli ultras del Penarol sono noti ed accusati di molte e pericolose intemperanze, ma anche i facinorosi del Nacional, ad ogni modo, non sono da meno per la loro numerosità e per la loro pericolosità. Anzi la tradizione attribuisce proprio ai seguaci del Nacional la nascita dell’uso per la prima volta del termine hincha (tifoso) del calcio sudamericano. Fu agli inizi del secolo scorso un certo Prudencio Miguel Reyes, che tra l’altro da buon artigiano che era realizzava i palloni da gioco per la sua squadra, e che era noto a tutti come el hinchador. Un primato che quelli del Penarol volutamente ignorano ed ovviamente mal sopportano. Dal 2001 il loro capo è “El Gordo” Ramòn, che guida La Banda del Parque, la tifoseria organizzata dei tricolores anche nata agli inizi degli Anni Settanta. Quelli del Nacional hanno trovato una maggiore unità interna proprio dopo la morte del piccolo Posadas ed anche quella di Daniel nel 1996 questa volta prima di una partita tra il Nacional ed il Cerro. Da allora i tricolores prima di arrivare allo stadio si incontrano nelle strade 8 de octubre e Jaime Cibils e poi viaggiano insieme, per essere più compatti ed evitare isolate rappresaglie. La Banda del Parque si è poi specializzata in agguati e furti ai danni dei capi aurinegros. Nel 2003 svaligiarono la casa di tal “El Diente” e poi nel 2005 quella del “Chueco”, portando loro via striscioni e bandiere. Entrambe sono comunque tifoserie trasversali, senza particolari inclinazioni politiche né tantomeno di strati sociali ed i loro sostenitori sono distribuiti indifferentemente in tutto il territorio di Montevideo e dell’Uruguay. Un sondaggio del 2006 diceva che erano di più quelli del Penarol, ma in casa del Nacional pare che nessuno abbia dato credito al risultato di questa ricerca.

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