martedì 12 febbraio 2013

Guida alla Copa Libertadores, il Velez ed il Penarol


La tifoseria del Velez
GRUPPO 4 – Un girone con due chiare favorite, Velez Sarsfield e Peñarol, così si presenta il grupo 4 della Coppa Libertadores 2013.

 

 Il Velez Sarsfield arriva alla massima competizione continentale con il Torneo Inicial 2012 argentino sotto il braccio. El Fortín è uno dei candidati a portarsi a casa questa Copa Libertadores, Ricardo Gareca ha ridato speranza alla squadra della V con una mescolanza di gioventù ed esperienza ma soprattutto con persone unite per una causa e senza nessuna stella che brilla di più che gli altri. Si richiamano allo spirito degli anni novanta dove alzarono, sotto la guida di Carlos Bianchi, fino a nove titoli, tra cui una Libertadores (1996), una Intercontinentale (1996) e una Recopa Sudamericana (1997). Nelle due ultime edizioni gli argentini sono arrivati ai quarti e alle semifinali, e si presentano come favoriti. Nel 2011 persero la finale contro il Peñarol per il valore doppio delle reti fuori casa, e ora hanno l'opportunità di vendicarsi.

Ricardo Gareca potrà contare in giocatori di valore internazionale come l'ultimo acquisto del Velez, Fernando Gago, e il difensore Gino Peruzzi, anch’essi agli ordini del ex-bomber di Boca il goleador Facundo Ferreyra, Federico Insúa o il grande capitano Fabián Cubero. Lo Stadio José Amalfitani (49.500 spettatori) vuole rivedere il Velez trionfando nel continente.

 

 Il suo grande rivale sarà il Peñarol di Montevideo; i carboneros hanno nelle sua bacheca 5 Coppe Libertadores, terzo club nell'albo d'oro anche se l'ultimo titolo risale al 1987, addiritura condividono il record di finale giocate (10) col Boca Juniors. Arrivano alla Libertadores come vice-campioni dell'Uruguay, dietro al suo maggiore nemico, il Nacional. Entrambi disputano il derby piú antico al mondo al di fuori delle isole britaniche, onore condiviso con i cechi dello Slavia e dello Sparta. Il Peñarol fu fondato nel 1981 (come Central Uruguay Railway Cricket Club), invece il Nacional risale al 1899.

Gi uruguayani devono migliorare la loro immagine nella Libertadores, dopo essere arrivati alla finale nel 2011, l'anno scorso hanno fatto una brutta figura cadendo nei gironi, dove vinsero una sola partita al Godoy Cruz argentino nello Stadio Centenario (4-2). Jorge Da Silva ha a disposizione anche l’esperto attacante Marcelo Zalayeta, ex Juventus, Perugia e Napoli tra gli altri, insieme a Damián Rodriguez, Juan Manuel Olivera e Antonio Pacheco, ídolo dei Manyas, tornato al Peñarol per fargli riconquistare la sua gloria . Da Silva potrà contare su alcuni giovani promesse che hanno ringiovanito la rosa giallonera come Matias Aguirregaray, Mauro Fernández e Ignacio Nicolini. L’atmosfera allo Stadio  Centernario sarà bollente e rivedremo sventolare la bandiera più grande al mondo (309 metri de lungezza e 46 di larghezza, più o meno 14.214 metri quadradi).

 

Il Club Sport Emelec sarà incaricato di mettere in difficoltà uruguayani e argentini. Gli ecuadoregni proveranno a ripetere l'impresa del 1995, quando arrivarono in semifinale e furono eliminati dal Gremio, squadra che dopo sarebbe diventata campione. Quelli di Guayaquil hanno vinto dieci volte il campionato dell'Ecuador, e arrivano a questa edizione della Libertadores come vice-campioni nazionali. Per quanto riguarda le competizioni internazionali vantano solo di una finale di Coppa Merconorte giocata nel 2001, dove furono sconfitti dal Millonarios di Bogotá. L'argentino Gustavo Quinteros potrà contare su alcuni giocatori importanti come Marcos Mondaini, Luciano Figueroa o Pablo Palacios e giovani promesse come Marcos Caicedo. Nell'edizione di 2012, l’Emelec fu eliminato negli ottavi di finale dall'attuale campione, il Corinthians, e anche nella Coppa Sudamericana fu sconfitto agli ottavi contro la U di Chile. Giocheranno tutte le partite casalinghe nello Stadio George Capwell che ha un capienza di 24.000 spettatori.

 

In teoria la cenerentola del girone è il Deportivo Iquique. I cileni disputeranno per prima volta la fase finale della Copa Libertadores grazie alla loro vittoria contro il León (México) nella eliminatoria preliminare. Furono i rigori a decidere chi si univa a Velez, Peñarol e Emelec e la fortuna è caduta dal lato dei cileni. Secondi nella classifica generale di 2012 in Chile, quelli di Iquique ricevono la partecipazione nella Libertadores come un premio alla grande stagione passata.

I dragones celestes non si trovano tra le squadre più titolate del Cile, lontani dalle Universidades (di Cile e la Católica) e dal Colo Colo, il club di Iquique fondato nel 1978 ha ottenuto nella sua storia soltanto due Coppe di Cile (1980 e 2010). I suoi giocatori piu importanti sono Rodrigo Díaz, Misael Dávila e Mauricio Zenteno. Lo Stadio Tierra de Campeones di Iquique con 12.000 posti sarà lo scenario dove gli alievi di Cristian Díaz giocheranno le sue gare casalinghe.

 

Víctor Gómez Muñiz

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