mercoledì 16 maggio 2012

Petrolio ed estasi a Maine Road

La mia vita rovinata dal Manchester United è il titolo di un avvincente ed allo stesso tempo dissacrante e drammatico libro scritto da Shindler Colin, in cui l’autore racconta del proprio rapporto con la vita di tutti i giorni, dove il mito e lo strapotere degli eterni rivali del Manchester United hanno quasi sempre la meglio, fino a diventare un incubo quotidiano. Acceso tifoso dell’altra squadra di Manchester il City, Colin racconta di come lo United abbia in effetti rovinato i giorni migliori della sua vita. Un tempo le due squadre si dividevano quasi equamente la leadership cittadina, con lo stesso City che pure centrava periodicamente traguardi importanti. Tuttavia, nella stagione storica del 1967/68 in cui i citizens conquistavano il loro secondo ed ultimo titolo della storia con due punti di vantaggio proprio sui red devils, a distanza di pochi giorni il Manchester United, stritolando in finale a Wembley per 4-1 il Benfica, vinceva la sua prima Coppa dei Campioni, che era anche la prima in assoluto per il calcio inglese, oscurando letteralmente in termini di popolarità il successo dei cugini biancocelesti.” [da Vincenzo PALIOTTO. FOOTBALL RIVALRIES, Derby e rivalità calcistiche in Europa. Urbone Publishing. 2011] http://laltrocalcio.blogspot.it/ Potevano cambiare la storia, ritornare a esser campioni e soprattutto riprendersi la supremazia cittadina ai danni dei loro vicini dell’Old Trafford e così è stato. I Citizens, facendo onore al loro motto, superbia in proelia (orgoglio nella battaglia), hanno conquistato la Premier League 2012, un campionato che solo poche giornate fa sembrava perso visto il -8 dallo United. Una rincorsa coronata con la vittoria nel derby alla terzultima giornata e il primo posto ottenuto grazie alla miglior differenza reti a parità di punti. Poi il 2-0 a St James Park contro il Newcastle e tutto rimandato all’ultima partita della stagione contro il Queens Park Rangers, ma con il vantaggio di dipendere solo da se stessi. Con l’Ethiad Stadium pieno all’inverosimile, il City parte all’attacco e segna con Zabaleta sul finire del tempo. Anche lo United sta facendo il suo dovere e vince 0-1 allo Stadium of Light di Sunderland. Poi il Q.P.R., che rischia la retrocessione in caso di sconfitta, sorprende tutti e con i gol di Cissé e Mackie si porta avanti a inizio ripresa per la disperazione dei tifosi del City che avranno ripensato al libro di Colin e all’impossibilità di star davanti ai rivali di sempre. Da Stoke-on-Trent arriva la notizia del pareggio tra la squadra di casa e il Bolton che condanna questi ultimi e salva il Q.P.R. anche in caso di sconfitta. La folla continua a incitare, gli uomini di Mancini capiscono di non poter lasciar scappare questa opportunità storica e durante il recupero ribaltano il risultato. Un finale da infarto che permette ai Citizens di insediarsi sul trono inglese 44 anni dopo. Nemesi della finalissima di Champions League del 1999: Dzeko e Kun Agüero, trasformatisi in Solskjaer e Sheringham, cambiano la storia della squadra celeste. Però questa storia di rivincita cittadina così romanticamente conclusasi, ha avuto un inizio non altrettanto romantico. E quel nome, Etihad Stadium sta lì a ricordarcelo.[1] La sorte del Manchester City ha infatti avuto una svolta insperata nel 2008 quando i petrodollari della Abu Dhabi United Group for Development and Investment sono arrivati nelle sue casse. E con quelli stelle dai grandi ingaggi, mega contratti pubblicitari e soprattutto molta ambizione. Nomi del calibro di Clichy, Yaya Touré, El Kun Agüero, Balotelli, Silva, Dzeko e Nasri in questi ultimi anni hanno indossato la casacca celeste e hanno fatto quello che sanno far meglio, vincere. La macchina mangia soldi del City ha infatti cominciato a carburare nel 2011 quando i Citizens hanno conquistato la quinta F.A. Cup, ponendo fine a 35 anni di astinenza, e hanno ottenuto col terzo posto in Premier la qualificazione alla Champions League, 42 anni dopo l’ultima partita nel massimo trofeo continentale. E ieri, 13 maggio 2012, è arrivato il giorno tanto atteso, il giorno in cui poter alzare il trofeo di campioni di Inghilterra nel cielo di una Manchester abituata a questa scena, ma con una differenza non da poco: stavolta la maglietta di chi ha alzato il trofeo è celeste e non rossa e a toccar il cielo con un dito e a sapere di esser tornati grandi sono i tifosi del City. Resta il dubbio che in questo mondo del pallone una squadra di media levatura possa tornare a vincere solo grazie a munifici magnati del petrolio, ma alla fin fine siamo contenti che tutti i Jimmy Grimble[2] ieri abbiano potuto sorridere nei dintorni di Maine Road e che gli accordi di Blue Moon siano risuonati per le vie di una Manchester piena di folla. In questa maniera Federico e Víctor del blog amico calcioromantico.wordpress.com hanno celebrato la vittoria in Premier Legaue del Manchester City, partendo da una citazione estrapolata da Football Rivalries. Sul loro blog è possibile leggere l'artciolo anche il lingua spagnola. Grazie ragazzi.

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