domenica 16 ottobre 2011

L’uccellino Kurt Hamrin

di Vincenzo Paliotto



Lo svedese e goleador Kurt Hamrin
 Nel campionato italiano storicamente è sempre risultato difficile fare gol soprattutto in trasferta, forse per gli stessi dettami tattici imposti e per la grande attenzione dedicata alla fase difensiva, probabilmente anche perché in Italia non esistono terreni cosiddetti abbordabili anche quando si va a giocare su quello delle squadre ultime in classifica. Figuriamoci allora cosa pensarono gli addetti ai lavori quando il 2 febbraio del 1964, nel campionato di Serie A, la Fiorentina si impose lontano dalle mura amiche per 7 a 1 sul campo dell’Atalanta, che incappò in un’autentica giornata storta. Nel largo risultato esterno lo svedese dei viola Kurt Hamrin realizzò la sua ineguagliabile “quintetta” che stese letteralmente gli orobici. Gli altri marcatori di giornata risultarono Pirovano e Petris, mentre per i nerazzurri lombardi rispose il solo Angelo Domenghini, che superò il giovane Alberatosi con il punteggio già sul 7 a 0 per i viola. Kurt Hamrin realizzò in quella stagione 19 reti e la sua Fiorentina, partita con Valcareggi in panchina e poi affidata a Jeppone Chiappella, finì quarta nella graduatoria generale.


 Inutile dire che questo primato resta al momento ineguagliato. Pochi giocatori oltretutto vi si sono appena avvicinati. Un altro svedese Aronsson del Vicenza di reti ne segnò quattro nel 57/58 sempre sul terreno dell’Atalanta, così come i milanisti Rivera e Prati nella stessa stagione del 69/70 ed altri due rossoneri Marco Van Basten nel 92/93 e Dejan Savicevc nel 94/95. La quaterna esterna riuscì anche al vicentino dell’Uruguay Marcelo Otero nel 96/97 proprio sul campo della Fiorentina, nettamente battuta a domicilio per 4-2 nella prima di campionato. Mentre Vincenzino Montella calò un incredibile poker servito in un derby con la Lazio, che seppur all’Olimpico, sulla carta si disputava in casa dei biancazzurri.

 Ad ogni modo, quella della cinquina sulla ruota di Bergamo fu soltanto una memorabile ma allo stesso tempo una delle tante prodezze nel nostro campionato di Hamrin. Lo svedese approdò in Italia per merito della Juventus, che però lo bocciò prematuramente dopo una sola e deludente stagione. Kurt si rilanciò nel Padova e divenne poi un idolo nella Fiorentina, con cui tra campionato e coppe realizzò 199 reti. Dopo Firenze, dove vinse la Coppa Italia e la Coppa delle Coppe, ebbe il tempo di raccogliere ulteriori trionfi al Milan, con cui vinse lo scudetto mai vinto in riva all’Arno, la Coppa dei Campioni del ’69 ed un’altra Coppa delle Coppe, e quindi chiusura da fuoriclasse all’età di 38 anni nel Napoli. Con il cuore è rimasto ovviamente legato al giglio di Firenze. Dopo la carriera agonistica, si stabilì definitivamente nella città toscana. I suoi figli sono cresciuti come veri fiorentini ed una sua figlia, Susanna, ha sposato l’altro ex-calciatore gigliato Moreno Roggi.

 Passò al dizionario del calcio italiano con l’appellativo di “uccellino”, considerata la sua abilità ad infiltrarsi nel cuore delle retroguardie delle squadre avversarie. Può considerarsi senza ombra di dubbio tra i migliori calciatori stranieri approdati nel campionato italiano. Un esempio di longevità calcistica e soprattutto un vero maestro del gol.

3 commenti:

  1. Kurt hamrin è stato un autentico mito del calcio italiano, per doti tecniche e per umanità. Un campione ineguagliabile di cui ancora oggi chi lo ha visto giocare e conosciuto conserva intatto e nitido il ricordo...

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  2. Sono un tifoso viola dal 1958. Ho visto giocare Hamrin e ne ho seguito passo per passo la storia e la carriera. Credo si sia trattato di un grande campione e di una persona seria, dolce e ineguagliabile, che tanti di noi serbano intatto dentro al cuore. Vivo nel Sud d'Italia, a Salerno. Alcune volte ho visto giocare la Viola anche al Campo di Marte, mischiato ai tifosi ed agli umori della Curva Fiesole. Peccato non aver conosciuto Kurt Hamrin di persona. Avendo la passione dello scrivere ed essendo un autore mi sarebbe piaciuto costruire con lui un racconto, incentrato sulla sua biografia. " L'Uomo del Nord col cuore del mar mediterraneo"

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  3. Ciao Piero,

    garzie per tuo post innanzitutto. Che bello comunque ricordare anche nelle tue parole appassionate di amate del calcio e delle Fiorentina il Signor Kurt Hamrin, un vero fuoriclasse degli Anni Cinquanta e Sessanta. Del resto Hamrin è un calciatore che mi ha sempre affascinato,anche se non ho mai visto giocare dal vivo. Anche io vivo nel Sud Italia, a Cava de' Tirreni, molto vicino a Salerno, ma la Viola mi è rimasta nel cuore da quando nel 1999 vi ho svolto il servizio civile. Da allora seguo sempre le vicende del club fiorentino.

    a presto,

    Vincenzo Paliotto

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