mercoledì 13 luglio 2011

Adriano Reginato, un primato dimenticato


 Nato a Carbonera in provincia di Treviso il 19 dicembre del 1937, Adriano Reginato si rivelò fin dagli esordi un portiere dalle discrete doti tecniche. Infatti, approdò giovanissimo nel settore giovanile del Treviso e con i biancazzurri esordì anche nel Campionato di Serie C. Dopo il debutto abbastanza precoce, si trasferì al Torino in Serie A, ricoprendo comunque mansioni da dodicesimo, mentre nel 1965/66 visse una proficua stagione nelle file del Lanerossi Vicenza, dove si alternò alla guardia dei pali con il più esperto Franco Luison. Ad ogni modo, nell’estate del 1966 gli si presentò un’occasione importante, in quanto lo annotò sul taccuino degli acquisti da realizzare Manlio Scopigno, giovane tecnico che stava allestendo un Cagliari che gli avrebbe dato grandi soddisfazioni in un futuro neanche troppo lontano. Reginato si guadagnò meritatamente i galloni di titolare, relegando in panchina Pianta, in un Cagliari comunque già quotato e forte dei talenti di Riva, Rizzo, Boninsegna e Greatti.
 Il giovane Reginato si distinse immediatamente nel panorama di quella Serie A difficile ed equilibrata. Il suo exploit iniziale fu ragguardevole. Infatti, gli riuscì di conservare la propria imbattibilità per 712’, in pratica dalla gara d’esordio di campionato sul terreno del Lecco fin alla ottava giornata del 16 novembre del ‘66, quando la squadra isolana fu piegata al Comunale di Torino dalla Juventus, per mano di un gol di Virginio De Paoli. La sua brillante performance ebbe comunque un prosieguo nel corso di tutto il torneo, con appena 17 gol al passivo ed una difesa ermetica, in cui già spiccava sopra le righe la tenacia del battitore libero di origini argentine Angelo Longo, cresciuto nelle giovanili della Juventus. Completavano il pacchetto arretrato dei rossoblu sardi gli esterni Martiradonna e Longoni e l’altro centrale Vescovi, mentre il talentuoso Cera si destreggiava a centrocampo prima di trasformarsi in un libero di successo. Dopo l’esordio vincente di Lecco (0-2), il Cagliari allungò la striscia di risultati utili a 7 consecutivi: Milan (0-0) e Bologna (4-0) in casa, Foggia (0-0) e Roma (0-0) in trasferta, quindi ancora doppio turno interno con Fiorentina (1-0) e Venezia (4-0), fino appunto alla sconfitta di misura sul terreno della Juventus. 
 Il record di imbattibilità iniziale di Reginato rimane tutt’ora ineguagliato, tuttavia l’ottimo comportamento del portiere trevigiano in quella stagione non ha mai avuto un seguito pari alle attese. Infatti, scarsa fortuna avrebbe avuto questo estremo difensore quasi sempre relegato nel corso della sua carriera al ruolo di dodicesimo, soprattutto quando in Sardegna approdò il più quotato e referenziato Ricky Albertosi, che scalzò impietosamente Reginato dai pali della porta della squadra di Scopigno. L’estremo difensore trevigiano riuscì comunque a collezionare una sola presenza nella stagione del 1969/70, quella in cui il Cagliari vinse il suo storico scudetto.
 Strano destino quello di Reginato, passato alla storia del calcio per meriti esclusivamente personali e mai premiato come adeguatamente richiedevano le sue qualità tecniche.


 Vincenzo Paliotto su www.storiadelcalcio.info, 9 gennaio 2008

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