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Il Catania che sconfisse l'Inter al Cibali |
sabato 31 agosto 2013
Il campionato più bello del mondo- Clamoroso al Cibali
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martedì 27 agosto 2013
Europa League 2014, i play-off
Gli attesi play-off dell’Europa League hanno
in gran parte rispettato i pronostici, gettando sotto le luci della ribalta le
squadre che godevano dei maggiori favori della vigilia. Anche se qualche
sorpresa di discreto livello si è registrata eccome. Su tutte la debacle
interna dell’Udinese, che ha ceduto nettamente sull’1-3 di fronte allo Slovan Liberec. Comunque, le
altre non hanno deluso, a cominciare dalle due rappresentanti della Premier
League, il Tottenham Hotspur e lo Swansea City, passate in maniera
inequivocabile rispettivamente sul campo della Dinamo Tbilisi e tra le mura
amiche al cospetto del Petrolul Ploiesti con due punteggi larghi di 5-0 ( in
gol anche il brasiliano Paulinho per gli spurs) e 5-1, ipotecando nettamente il
passaggio del turno. L’impressione è che Vilas Boas e Miki Laudrup vogliano
registrare dei ruoli di autentici protagonisti.
Debi sevillano. Una ltro dei motivi più accattivanti
del turno dei play-off è stato senza
dubbio il derbi vissuto a distanza tra il Siviglia ed i cugini bianco verdi del Betis, che ritornavano sul proscenio europeo dopo molti anni. E’ andata bene ad entrambe con i primi vittorioso per 4-1 in casa contro gli scomodi polacchi dello Slask Wroclaw, mentre i secondi hanno espugnato il terreno dello Jablonec per 2-1. Il Siviglia in casa era passato addirittura in svantaggio per un gol di Paixao. Il derbi sevillano è tra le stracittadine più infuocate di Spagna.
dubbio il derbi vissuto a distanza tra il Siviglia ed i cugini bianco verdi del Betis, che ritornavano sul proscenio europeo dopo molti anni. E’ andata bene ad entrambe con i primi vittorioso per 4-1 in casa contro gli scomodi polacchi dello Slask Wroclaw, mentre i secondi hanno espugnato il terreno dello Jablonec per 2-1. Il Siviglia in casa era passato addirittura in svantaggio per un gol di Paixao. Il derbi sevillano è tra le stracittadine più infuocate di Spagna.
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mercoledì 21 agosto 2013
Coppa Italia, le imprese di Avellino e Trapani
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L'Avellino 1980/81 che sfidò la Juve nei quarti di Coppa Italia |
In fin dei conti se ne riparlerà soltanto il 4
dicembre, ancora con la formula della gara unica ad eliminazione diretta, ma la
Coppa Italia ha lasciato comunque un piccolo segno in questa prima parte della
stagione. Tanto per cominciare il Frosinone è l’unica squadra di Lega Pro
rimasta in lizza. I ciociari approdano al quarto turno, così come accadde nel
2009/2010, quando furono estromessi dal Chievo, ma che avevano eliminato ai
rigori il Bologna. I frusinati contendono la qualificazione per una gustosa sfida
alla Juventus al neopromosso tra i cadetti Avellino. Proprio gli irpini rappresentano un’altra
delle sorprese del tabellone principale. I Lupi, infatti, hanno eliminato il
Monza ed il Cesena e sognano nuovamente una sfida alla Juventus, così come accadde
nel lontano 1980/81. Ma allora si giocava addirittura all’altezza dei quarti di
finale (miglior risultato di sempre per gli irpini). L’Avellino eliminò Milan,
Palermo, Catania ed Inter, poi nei quarti venne battuto a domicilio per 3-1
dalla Juventus (vantaggio su autorete di Zoff, poi Verza, Causio e Bettega) e
quindi successiva sconfitto, ma con tanto onore, al Comunale di Torino per 3-2
(vantaggio di Verza, poi doppio colpo con Repetto e Vignola, quindi autoreti
dello stesso Repetto e di Giovannone). Era l’Avellino di Stefano Tacconi e di
Vignola e del brasiliano Juary.
Tuttavia, l’Avellino raggiunse i quarti di nobiltà di Coppa anche nel
1987/88 ed anche in quella occasione incrociò la Juventus. 1-1 finì al Partenio
con gol dell’ex Alessio, quindi pareggio su autorete di Cabrini. A Torino poi
decide uno striminzito gol di Brio.
Tuttavia, la sfida più attesa e clamorosa del
quarto turno sarà comunque più di tutte quella tra l’Inter e la rivelazione
Trapani, per la prima volta promosso in Serie B e per la prima volta di scena
alla Scala del Calcio.
sabato 17 agosto 2013
Il campionato più bello del mondo: Lo sgarbo di Brady alla Juve
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Liam Brady |
Quello delle vendetta è un piatto che servito
senza dubbio freddo. Non fu il caso di Liam
Brady, però, straordinario centrocampista irlandese di Dublino, che grazie
ad un rendimento costante e soprattutto ad un’enorme professionalità guidò la
Juventus a 2 Scudetti consecutivi, per essere poi sbolognato senza troppi
complimenti per far posto ai nuovi stranieri Boniek e Platini. Brady
lascia la Juve a maggio del 1982 dopo aver siglato il rigore decisivo di
Catanzaro, ma il 12 settembre dello stesso anno si ritrova la Vecchia Signora
di fronte alla prima del nuovo campionato. E’ andato a vestire la maglia
blucerchiata della neopromossa Sampdoria, in compagnia di un altro britannico Trevor Francis, di un giovanissimo
talento come Roberto Mancini e guidato in panchina dal vulcanico Renzo
Ulivieri. La Juve si presenta a Marassi con 6 Campioni del Mondo più Boniek e
Platini. Ci si attende l’acuto dello squadrone, invece l’armata del Trap
scivola di fronte all’ardore dell’ex di turno Brady e ai suoi impavidi scudieri.
Il gol dell’improbabile successo doriano lo firma il gregario Mauro Ferroni, una vita spesa nella
Samp dopo gli esordi nell’OMI Roma. Al 67’ cavalca la scia destra di
competenza, supera di slancio Cabrini e quindi uccellando Zoff con un tiro che
incoccia nella parte bassa del palo. La Juve incassa la sconfitta, Brady esulta
per la sua composta vendetta.
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sabato 10 agosto 2013
Europa League 2014: Le eurovversarie
Grasshoppers Zurigo. I play-off di Europa League per forza di
cose si apprestano a presentare i confronti più agguerriti della prima fase del
torneo. Esaurita la lunga fase dei qualifiyng round, si passa ai play-off, il
turno che apre le porte per la composizione dei gironi. Non sono mancate le
sorprese e non ne mancheranno altre. Gran parte delle big entrano in campo, ma
anche le outsider sono chiamate a delle clamorose conferme. L’attenzione finalmente
si concentra anche sulle italiane. La Fiorentina e l’Udinese hanno conosciuto
nell’urna di Nyon i nomi delle loro nuove avversarie. I gigliati di Montella
debuttano nella competizione al cospetto degli elvetici del Grasshoppers,
formazione zurighese di enorme tradizione. 27 volte Campioni rossocrociati,
hanno affrontato innumerevoli volte le compagine italiane con alterne fortune in
verità, e già ben due sono i confronti precedenti proprio con la Fiorentina.
Nel 1956/57 la Fiorentina eliminò le cavallette in Coppa dei Campioni. I viola
vinsero 3-1 a Firenze con doppietta di Taccola e gol di Segato, mentre
impattarono 2-2 a Zurigo, grazie ai gol di Julinho e Montuori. Si giunse poi
agli incresciosi fatti della Coppa UEFA 1998/99. La Fiorentina di Trapattoni
andò a vincere per 2-0 a Zurigo con reti di Robbiati e Batistuta. Ma il
retour-match si doveva giocare in campo neutro a Salerno, in quanto la
Fiorentina doveva scontare una pesante squalifica in ambito europeo al suo
stadio. I viola vinsero facilmente per 2-1 (doppietta di Oliveira), ma sarebbe
giunto la sconfitta per 3-0 a tavolino, in quanto dal settore occupato dai
tifosi della Salernitana fu lanciata una bomba carta che ferì seriamente il
quarto uomo. I gigliati pagarono con l’eliminazione. In una sola altra
occasione il Grasshoppers ebbe la meglio su una squadra italiana. Nel 1980/81,
infatti, eliminò ai calci di rigore in Coppa UEFA il Torino ed in quella
edizione le cavallette giunsero in semifinale, miglior risultato della loro
storia europea.
Slovan Liberec. Ostacolo delicato anche per l’Udinese,
che invece incappa negli ostici ceki
dello Slovan Liberec, formazione nata soltanto nel 1958, ma attualmente tra le più quotate in patria, dove infatti negli ultimi tempi ha vinto tre titoli nazionali ed una coppa. Nel 2002/2003 i biancoblu hanno fatto soffrire maledettamente nientemeno che il Milan che avrebbe poi vinto la Champions League. I rossoneri li affrontarono nei preliminari, in un pronostico apparentemente scontato. A San Siro la squadra di Ancelotti si impose di misura con gol di Pippo Inzaghi, ma al ritorno in Cekia guadagnò una sofferta qualificazione. Ancora Inzaghi andò in gol, ma poi il Milan subì la rimonta per le reti di Slepicka e Langer, facendo vivere degli ultimi minuti in autentica apprensione.
Topscorers. Dopo tre turni di preliminari il
marocchino Er Rafik del Differdange 03 guida la classifica dei cannonieri con 6
reti. Un successo importante ed effimero allo stesso tempo, visto che la sua
squadra è stata eliminata. Lo seguono ad un’incollatura Damari dell’Hapoel Tel
Aviv e il rumeno Grozav (un classe ’90 molto interessante) del Petrolul
Ploiesti, l’unico che potrà al momento ancora eguagliarlo. La sua squadra
infatti ha eliminato il Vitesse Arnhem ed adesso affronta lo Swansea City.
dello Slovan Liberec, formazione nata soltanto nel 1958, ma attualmente tra le più quotate in patria, dove infatti negli ultimi tempi ha vinto tre titoli nazionali ed una coppa. Nel 2002/2003 i biancoblu hanno fatto soffrire maledettamente nientemeno che il Milan che avrebbe poi vinto la Champions League. I rossoneri li affrontarono nei preliminari, in un pronostico apparentemente scontato. A San Siro la squadra di Ancelotti si impose di misura con gol di Pippo Inzaghi, ma al ritorno in Cekia guadagnò una sofferta qualificazione. Ancora Inzaghi andò in gol, ma poi il Milan subì la rimonta per le reti di Slepicka e Langer, facendo vivere degli ultimi minuti in autentica apprensione.

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sabato 3 agosto 2013
Europa League 2014, arrivano le big
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Il Siviglia due volte vincitore della Coppa UEFA |
La forza del blasone. Questa volta, all’altezza del third qualifyng round, l’Europa League
ha riservato maggiormente gli onori della cronaca alle squadre presentatesi sul
palcoscenico continentale con un maggior blasone. Come nel caso del Siviglia (che
ha superato facilmente il Mladost Podgorica per 3-0), come il St. Eitienne (3-0
al Milsami Ohreni), l’Udinese (3-1 in trasferta sul terreno del Siroki Briejg),
il Rubin Kazan (2-1 in casa del Randers Freja), lo Standard Liegi (2-1 in casa
dello Xanthi) mentre lo Stoccarda si è accontentato di un buon pareggio per 1-1
in Bulgaria sul terreno infuocato del Botev Plovdiv. Così come il Rapid Vienna
che ha impattato 1-1 sul campo dei greci dell’Asteras Tripolis. Più di tutti,
comunque, ha stupito la prova dei gallesi dello Swansea City allenati da Miki
Laudrup, che in un infuocato Liberty Stadium hanno superato con un netto 4-0
gli svedesi del Malmo, in un test senza dubbio non facile. Per gli swans hanno segnato lo spagnolo Michu, l’ivoriano
Bony (prelevato dal Vitesse Arnhem) e l’altro iberico Pozuelo, appena giunto
dal Betis Siviglia. Lo stesso Betis a breve entrerà in scena nella
competizione, dando vita ad un favoloso derby a distanza con il Siviglia.
Il calcio ad est. Le maggiori sorprese della competizione,
ad ogni modo, continuano a
proliferarsi ad est. I club delle federazioni
ex-sovietiche in qualche modo animano il tabellone dell’Europa League prima degli
accoppiamenti dei play-off. Come nel caso dei georgiani del Dila Gori, squadra
con un piccolo stadio di appena 5.000 posti e da appena due stagioni tornata in
massima divisione. Nel 2012 hanno vinto la coppa nazionale e nel turno odierno
hanno espugnato il Poljud di Spalato, mettendo una seria ipoteca su una nuova
qualificazione. Gli azeri del Qarabag hanno invece vinto di misura in casa
sugli svedesi del Gefle (ancora un gol di Reynaldo), mentre i kazaki dell’Aktobe
anche hanno vinto di misura tra le mura amiche sul Breidablik. Mentre
irresistibile, anche dinanzi ad un gran pubblico, appare la marcia degli
ucraini del Chernomorets Odessa, che in casa hanno dato una severa lezione alla
Stella Rossa di Belgrado. 3-1 il risultato finale e tutto da giocarsi al
Marakanà in Serbia.
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Il logo del Dila Gori |
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