martedì 15 gennaio 2013

Palermo, una vittoria all'ora del thè

L'Anglo-Pnormitan Athletic Club del 1900
 Il nostro amico Federico Angelo di calcioromantico.wordpress.com ci proprone ancora una volta uno dei suoi pezzi di storia e curicosità calcistiche di pregevole fattura. In queste righe ci racconta di uno dei primi trofei ad essere stati ideati e giocati nella storia del calcio, la Lipton Cup.
 
 
 Un pimpante Dan Peterson entra in un bar seguito da un nugulo di alti ragazzini, si fa servire una tazza d’acqua calda e sfodera dalla tasca una bustina che “contiene venti-tipi-di-thé tutti appiattati com’una squadra vincente!” Uuh, uuh, Magico Lipton.
Sarà perché frutto di un’azzeccata strategia comunicativa o sarà perché la parlata American Italian di Dan mi era un po’ indigesta, fatto sta che questo spot anni ottanta è la prima cosa che la mia mente lega al nome di Sir Thomas Lipton. Una associazione di idee che ha il suo inaspettato lato positivo visto che la scelta dell’allenatore e commentatore tv di basket come testimonial del prodotto rimanda casualmente alla sfera sportiva. E il magnate scozzese del thé nello sport aveva proprio il suo passatempo preferito.

Oltre ad aver più volte cercato di vincere con suoi yacht l’America’s Cup, Lipton amava moltissimo il calcio e a leggere la sua biografia pare che avesse una spiccata propensione a regalare coppe e a far disputare trofei di football che avessero il suo nome, anche perché la pubblicità è l’anima del commercio e il salto da cup a cup of tea è breve. Ecco così nascere nel 1905 la prestigiosa Copa Lipton, che le nazionali di Argentina e Uruguay si contendevano annualmente in una sfida secca, e nel 1909 e nel 1911 disputarsi a Torino il Sir Lipton Trophy, uno dei tornei internazionali più antichi della storia del calcio europeo. Anche il Sud della nostra penisola venne toccato dalla mano elargitrice di coppe: il trofeo donato da Sir Thomas, che ovviamente si chiamava Lipton Cup, diventò tra il 1909 e il 1915 l’appuntamento calcistico più atteso dell’anno in un’epoca in cui le squadre meridionali non partecipavano al campionato federale.
 
Facciamo un passo indietro. La storia ufficiale del football italiano comincia col racconto di come il gioco della pedata, per dirla alla Gianni Brera, si diffuse innanzitutto nella città portuale di Genova e da lì in tutto il nord Italia per opera di marinai e commercianti inglesi, non sottolineando che, anche se con portata minore, nel Sud era successa la stessa cosa. Associazioni calcistiche fondate da italiani e inglesi erano infatti sorte tra il 1896 e il 1900 nelle tre città portuali di Napoli, Palermo e Messina, ma i problemi economici dell’ex regno borbonico, da poco conquistato e saccheggiato dai sabaudi, e il fatto che la FIF avesse sede a Torino tagliavano di fatto fuori dal panorama calcistico le squadre di queste città.
Così, quando il 30 aprile 1907 Sir Lipton sbarcò a Palermo, non ebbe difficoltà a organizzare in breve tempo una sfida tra la squadra della propria imbarcazione e quella locale del Palermo Foot Ball Club. Ricercare in ogni porto avversari da affrontare doveva essere una consuetudine e a Palermo e Napoli la ciurma di Lipton doveva aver trovato pane per i suoi denti, se è vero che a fine partita l’uomo d’affari decise di regalare ai palermitani una enorme coppa d’argento, alta 80 cm e pesante 5 kg, con la promessa che i siciliani l’avrebbero messa in palio ogni anno. La Lipton Cup avrebbe messo di fronte in finale la più forte squadra dell’isola contro la più forte squadra campana, selezionate attraverso eliminatorie a base regionale, e sarebbe andata in modo definitivo alla prima compagine che l’avesse vinta cinque volte.
I primi incontri ufficiali tra napoletani e palermitani nacquero proprio così. Nelle sette edizioni disputate tra il 1909 e il 1915 in finale per la Campania arrivò cinque volte il Naples (2 vittorie e 3 sconfitte) e due volte l’Internazionale Napoli (sempre sconfitto). Il Palermo F.B.C. invece non ne mancò una e nel 1915, dopo il quinto trionfo, si aggiudicò per sempre la coppa. O meglio fino a quando la coppa, venne fusa per volere del regime fascista in periodo di carenza d’argento o venne venduta sotto mentite spoglie.

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